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Studenti impegnati nelle prove di ammissione alla facolta’ di Medicina, Torino, 4 settembre 2012. ANSA / ALESSANDRO DI MARCO

BRUXELLES – Il 2014 sarà l’anno dell’offensiva dell’Unione europea a favore dei giovani, con il lancio del programma Erasmus+ che aiuterà milioni di studenti a effettuare una formazione all’estero e con lo stanziamento di risorse fresche per promuovere l’occupazione, in particolare attraverso il nuovo sistema della ‘Garanzia per i giovani’.
Erasmus+ riunirà tutti i precedenti meccanismi europei incentrati sull’educazione, la gioventù e lo sport. Tra il 2014 e il 2020 il programma avrà a disposizione quasi 15 miliardi di euro, con un aumento del 40% rispetto a quanto era stato concesso tra il 2007 e il 2013. Ciò garantirà a quattro milioni di giovani di seguire una formazione all’estero, permettendo loro di migliorare le conoscenze di una lingua straniera e di acquisire competenze essenziali per le attuali esigenze del mondo del lavoro.

“Erasmus è più importante che mai in tempi di crisi economica e di elevata disoccupazione giovanile”, ha sottolineato il commissario per l’Educazione e la cultura, Androulla Vassiliou. Il programma prevede anche un nuovo sistema di prestiti agevolati per gli studenti universitari che intendono realizzare un master di uno o due anni all’estero, con la possibilità di ricevere prestiti di rispettivamente 12 mila e 18 mila euro a condizioni favorevoli. Le organizzazioni che nel 2014 mirano a ottenere un finanziamento attraverso Erasmus+ possono iniziare sin da subito a preparare le proprie domande di sovvenzione. La Commissione Ue ha pubblicato una guida che fornisce informazioni dettagliate su come presentare la richiesta di finanziamento. Le candidature potranno essere presentate online a partire da fine gennaio. Per il prossimo anno il budget complessivo è di 1,8 miliardi di euro.

Il 2014 è anche l’anno in cui dovrebbe entrare in funzione la ‘Garanzia per i giovani’, il meccanismo approvato lo scorso aprile che intende garantire che tutti i giovani di età inferiore ai 25 anni possano ricevere un’offerta di lavoro o di formazione entro 4 mesi dalla fine degli studi o dall’inizio della disoccupazione. I paesi membri stanno attualmente elaborando i rispettivi piani nazionali per l’attuazione della Garanzia, in collaborazione con la Commissione europea. L’Ue ha previsto di finanziarie la spesa nazionale a favore del nuovo meccanismo attraverso il Fondo sociale europeo e con sei miliardi di euro appositamente stanziati nel quadro di un programma destinato alle regioni dove la disoccupazione giovanile supera il 25%. L’Italia, dove a ottobre la disoccupazione tra i giovani ha toccato il 41,2%, sarà fra i maggiori beneficiari dei fondi. Le nuove risorse saranno destinate in maniera particolare a Grecia e Spagna, dove la disoccupazione giovanile arriva rispettivamente al 58,0% e al 57,4%.

L’offensiva di Bruxelles a favore dei giovani non si limita alla creazione di nuove opportunità di studio e di lavoro, ma mira anche a migliorare quelle esistenti. A inizio dicembre la Commissione europea ha presentato una serie di proposte per rafforzare la qualità dei tirocini, rendendoli davvero formativi e in grado di aumentare le possibilità di trovare un posto di lavoro. In tutta Europa c’è infatti un esercito di giovani tirocinanti alle prese con esperienze sottopagate e di scarsa qualità, una situazione aggravata dalla crisi economica. L’obiettivo di Bruxelles è di aumentare la trasparenza sulle condizioni del tirocinio, prevedendo ad esempio l’obbligatorietà di un contratto scritto che definisca chiaramente i contenuti di apprendimento e le condizioni di lavoro.

Una recente indagine Eurobarometro ha rivelato che uno stage su tre in Europa è di qualità ”scadente” e che, in molti casi, i tirocinanti sono utilizzati per sostituire veri e propri posti di lavoro. La Commissione Ue è una delle istituzioni in Europa a offrire stage di migliore qualità, prevedendo una retribuzione di circa mille euro per 1.400 tirocinanti ogni anno. Le selezioni per effettuare uno stage a partire dall’autunno 2014 in uno dei servizi dell’esecutivo Ue saranno aperte a gennaio.

Fonte: ansa.it