Una recente indagine nel Texas ha attestato il collegamento tra l’impiego di tecniche di fratturazione idraulica per la ricerca di idrocarburi e i terremoti. Un pericolo sottovalutato che ha sconvolto aree storicamente non sismiche

La fratturazione idraulica, spesso denominata con i termini inglesi fracking o hydrofracking, è lo sfruttamento della pressione di un fluido, in genere acqua, per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso

La fratturazione idraulica, spesso denominata con i termini inglesi fracking o hydrofracking, è lo sfruttamento della pressione di un fluido, in genere acqua, per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso.

A ribadire l’allarme pubblicato in un articolo pubblicato su Greenstyle.it, arriva la conferma scientifica da uno studio effettuato in Texas che in un’area normalmente non sismica le operazioni nei pressi dei pozzi destinati al fracking abbiano comportato dei terremoti più grandi in grado persino di danneggiare le abitazioni del circondario.

Ben 50 terremoti hanno colpito l’area di Cleburne, in Texas, tra il 2009 e il 2010. Ma non è un caso isolato, si precisa: tempo fa anche ricercatori della US Geological Survey hanno dimostrato come l’iniezione di acqua nel terreno per estrarre gas possa provocare micro-terremoti.

Effetti sottovalutati che hanno sconvolto zone come la Contea di Johnson, in Texas, storicamente non sismica, dove negli ultimi mesi si sono verificati diversi terremoti, nelle ultime tre settimane ben 16 casi. Qui un gruppo di famiglie ha deciso di fare causa alle compagnie responsabili.

Un abstrat della recente pubblicazione dell’indagine che attesta il collegamento prospezione e terremoto si può trovare a questo link (solo in lingua inglese).

(Un’ultima annotazione: in Italia il Ministero dello Sviluppo economico in un documento ufficiale ha smentito che in Emilia o in altri territori della penisola interessati a recenti sismi siano mai state usate tecniche di fratturazione idraulica. Non è in corso nessuna operazione di fracking né altre forme non convenzionali – per esempio l’estrazione del cosiddetto shale gas – di sfruttamento dei giacimenti di gas in Emilia Romagna e nemmeno sul resto del territorio nazionale. La smentita ufficiale è arrivata dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia da fonti del Ministero, che hanno tenuto a precisare che non sono state rilasciate autorizzazioni per pratiche di questo tipo e che – con ogni probabilità – non verranno rilasciate neanche in futuro. Ndr)

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Fonte: Salviamo il paesaggio, newsletter del Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio, un aggregato di associazioni e cittadini di tutta Italia (sul modello del Forum per l’acqua pubblica), che, mantenendo le peculiarità di ciascun soggetto, intende perseguire un unico obiettivo: salvare il paesaggio e il territorio italiano dalla deregulation e dal cemento selvaggio. Sorto perché negli ultimi 30 anni abbiamo cementificato un quinto dell’Italia, circa 6 milioni di ettari. Perché in Italia ci sono 10 milioni di case vuote, eppure si continua a costruire. Perché i suoli fertili sono una risorsa preziosissima e non rinnovabile. E li stiamo perdendo per sempre.

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