A Palermo si è rinnovato anche quest’anno, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, il rito laico di Next, l’iniziativa promossa dagli Amici dei Musei Siciliani, associazione che ormai da 8 anni commissiona a un artista del panorama contemporaneo un’opera che abbia come soggetto la Natività pensata per l’Oratorio di San Lorenzo. L’edificio cinquecentesco, noto per gli stucchi di Giacomo Serpotta, è tristemente passato alla storia per il misterioso furto della Natività, dipinto realizzato nel 1600 da Michelangelo Merisi detto il Caravaggio per l’oratorio e trafugato nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969. Una grave perdita per la città di Palermo, di cui oggi si vuole sottolineare la mancanza attraverso altre nuove possibili Natività contemporanee.

caravaggio-nativita-bazan

Alessandro Bazan, Natività, 2017

caravaggio-nativita-bazan

Alessandro Bazan, Natività, 2017: un dettaglio.

L’artista al quale quest’anno è stato chiesto di rivisitare il tema della tela caravaggesca è Alessandro Bazan (Palermo, 1966), che rinnova i codici della tradizionale iconografia della Natività con gli elementi tipici del suo universo pittorico: la musica, i colori squillanti, le atmosfere pop. Louis Armstrong e Frank Sinatra sono le special guest star – forse i Re Magi? – di questo presepe metropolitano in cui Bazan fa rivivere, sotto forma di camei, anche due grandi artisti siciliani: la cantante Giuni Russo e il drammaturgo Franco Scaldati. Fulcro dell’opera, il giaciglio con un opulento Gesù Bambino, immerso in un’ambiente surreale, un mix tra una stalla e un jazz club newyorchese.

bussola-punto-fine-articolo

caravaggio-nativita-bazan

Alessandro Bazan, Natività, 2017: un dettaglio.

caravaggio-nativita-bazan

Alessandro Bazan, Natività, 2017: un dettaglio.

caravaggio-nativita-bazan

Oratorio di San Lorenzo, Palermo.

Fonte: Artribune.com. Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, vive a Palermo, dove collabora con gallerie d’arte, scrive per testate d’arte contemporanea e lavora come storico dell’arte e curatore. Per saperne di più: amicimuseisiciliani.it. Esposizione: fino al 17 ottobre 2018. Visitabile tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00. Ingresso gratuito. Addetta alle relazioni esterne: Cinzia Di Marco. Info: info@amicimuseisiciliani.it. Tel. 091 6118168. Oratorio di san Lorenzo, via Immacolatella 5, Palermo.

 

A PROPOSITO

Il furto più misterioso

(e ancora irrisolto):

la Natività del Caravaggio

Nella top ten dei dieci tesori culturali più ricercati al mondo

l’opera sparita nel 1969 a Palermo, tra le ombre della mafia

arte-rubata

La Natività di Caravaggio, rubata nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969.

Nella notte tra il 17 e il 18 di ottobre del 1969 svaniva per sempre, rubata con inaudita semplicità, la Natività di Caravaggio, opera magnifica e tra le più importanti dell’ultimo periodo di quel grande pittore, e l’unica dipinta durante l’incerto suo soggiorno a Palermo. Il quadro di grandi dimensioni copriva una parete del mistico e festoso Oratorio di San Lorenzo ed era incastonato nei «teatrini», che ornavano tutto il complesso, dell’altro sommo Giacomo Serpotta. Opera d’arte immensa, dunque, non solo il dipinto, ma nel complesso il luogo in cui si inseriva. Il danno del furto fu inestimabile. E riassunse agli occhi dell’opinione pubblica più civile un’immagine di violenza, di incuria ambientale, di negligenza delle autorità. Un’immagine simbolo dell’inerte decadenza in cui era stata irretita una città una volta orgogliosa. Di questa sorta di stupro alla città, Luca Scarlini ricostruisce in un libro edito da Sellerio la cronaca per moltissimi aspetti controversa. A questa opera, inserita dall’FBI nella graduatoria dei dieci tesori culturali più ricercati, la Rai aveva dedicato questo docu-film interessante che merita di essere rivisto. Per capire.

“Furti d`arte. La Natività di Caravaggio”. Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, 1609 – olio su tela 197×298 cm – rubato a Palermo dall’Oratorio dei Santi Lorenzo e Francesco, il 17 ottobre 1969.

Il mafioso Francesco Mannoia e un altro picciotto della cosca dei Bontade, entrano nell’oratorio forzando una finestrella. I due tagliano, lungo il telaio, il dipinto dall’altare, lo staccano dalla cornice, lo arrotolano e lo portano via, fuggendo indisturbati in motocicletta.

A questo link su Giannella Channel le 10 opere d’arte rubate più importanti.

bussola-punto-fine-articolo