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La Rocca di Sassocorvaro, possente costruzione che diede ricovero e salvezza ai principali capolavori dell’arte italiana.

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Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 1920 – Santarcangelo di Romagna, 2012) è stato poeta, scrittore e sceneggiatore.

Negli ultimi anni della sua lunga vita il grande poeta e sceneggiatore Tonino Guerra suggeriva agli amici che gli telefonavano per andare a trovarlo a Pennabilli alcune tappe d’obbligo nel Montefeltro marchigiano. Le prime due, con la originale motivazione, le trovo nel brano di un suo diario: “Più volte sono stato con il giornalista Salvatore Giannella a rivedere il Palazzo dei Principi di Carpegna e la magnifica, vicina fortezza a forma di tartaruga creata nel Quattrocento da Francesco di Giorgio Martini a Sassocorvaro. E’ nei meandri di questo palazzo e di questa Rocca nelle Marche che Pasquale Rotondi, storico dell’arte generoso e fine che fu mio maestro all’Università di Urbino, pensò di nascondere durante la Seconda guerra mondiale una quantità enorme di capolavori dell’arte italiana (6.509 pezzi, la più grande concentrazione di opere d’arte mai messa insieme nella storia dell’umanità, tra le quali la Tempesta del Giorgione e il Tesoro di San Marco) per tenerli lontani dai bombardamenti e dalle razzie. E fu il miracolo che riuscì a fare l’astuzia di quest’uomo che operò come un grande regista”.

A quel miracolo e a quell’uomo ho dedicato documentari televisivi e libri (l’ultimo, arrivato questa estate nelle librerie, è: Operazione Salvataggio. Storie degli eroi che hanno salvato l’arte dalle guerre, Chiarelettere) e per questo ho esplorato a lungo, e con studiosa curiosità, quelle terre prodigiose tra Pesaro e Urbino. Credo che un itinerario sulle tracce di Rotondi possa essere un modo insolito per vivere quel “palcoscenico” così evocativo che è il Montefeltro.

Prima di arrivare a scegliere le due località segnate nel diario di Tonino Guerra, Rotondi girò in lungo e in largo le terre circostanti Urbino, dove operava come Soprintendente, con casa e bottega nel Palazzo Ducale, la più grande meraviglia di questa città-mito del Rinascimento. Le sue stanze fino all’11 novembre ospitano la mostra L’arte in guerra, dedicata alla sua Operazione Salvataggio. Cercava l’edificio adatto a ospitare il ricovero dove far confluire le principali opere d’arte di Milano, Venezia, Roma, delle Marche intere. Le sue tappe, oggi arricchite da musei e pinacoteche, sono state anche le mie e le consiglio vivamente anche ai lettori di Dove.

Sono: il trecentesco Palazzo dei Priori di Sassoferrato, oggi sede del Museo archeologico; il cinquecentesco Castello Brancaleoni di Piobbico; la monumentale chiesa di San Francesco in stile gotico a Mercatello sul Metauro; il Palazzo Ducale di Urbania, luogo d’arte e dello spirito, uno dei capolavori voluto dal Duca di Urbino Federico II da Montefeltro; le nobiliari Corte bassa e Corte alta a Fossombrone; e l’imperdibile rocca di San Leo, antica capitale del Regno d’Italia nel decimo secolo, per Pietro Bembo “il più bello e più grande arnese da guerra della regione” in una cornice di picchi e vallate che ha stregato persino Umberto Eco: “Un paesaggio così si vede di solito solo agli Uffizi e al Louvre”.

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Palazzo dei Principi (Carpegna)

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Palazzo dei Priori (Sassoferrato)

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Castello Brancaleoni (Piobbico)

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Chiesa di San Francesco (Mercatello sul Metauro)

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Palazzo Ducale (Urbania)

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Corte Alta (Fossombrone)

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La Rocca di San Leo

operazione-salvataggio* Dal mensile “Dove“, della Rcs (direttore Carlo Montanaro, condirettore Mariella Grossi) di ottobre 2014, con un’inchiesta sulle Marche. Giannella presenterà il libro Operazione Salvataggio e incontrerà i suoi lettori oggi, martedì 14 ottobre a Forlì, alle ore 20:30 presso il Circolo della Stampa, via Marcolini 4.