La classifica annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle province italiane ha dato un risultato sorprendente per molti: è Milano la città più vivibile d’Italia nel 2018. Le carte vincenti che hanno posto per la prima volta il capoluogo lombardo sul gradino più alto del podio sono state, oltre la forza economica (Milano fa da sola il 10 per cento del Pil italiano e il 9 per cento dell’export), la qualità dei servizi, il lavoro e la riprogettazione delle aree urbane (ma non sono tutte rose e fiori, c’è ancora molto da fare sul fronte dell’inquinamento e della qualità dell’aria, della sicurezza, del caro affitti e delle periferie da risanare).
A far volare la città è la sua «intelligenza», ossia servizi che rendono più semplice la vita dei cittadini, dalla mobilità condivisa, all’accesso in Rete con la pubblica amministrazione, la ricerca e l’innovazione, ma anche la spesa per il sociale. Milano si conferma la città più accogliente d’Italia (come ben sanno i tanti che, provenienti da tutt’Italia, qui hanno avuto modo di valorizzare il proprio talento e competenza) al centro del paese più bello del mondo.
Una sorpresa per molti, questo primato meneghino, ma non per tutti: come componente del Comitato strategico del Centro Studi Grande Milano, associazione nata 16 anni fa per promuovere e divulgare l’idea e i valori di una Milano più grande, autorevole e confrontabile con le diverse realtà europee e internazionali (centrostudigrandemilano.org), mi è capitato più volte di incontrare i protagonisti che hanno saputo assecondare la voglia di cambiare della città, dopo gli anni bui di Tangentopoli. Per citare gli incontri che hanno preceduto la classifica del Sole, i dinamici presidente Daniela Mainini e direttore Roberto Poli hanno chiamato, per riflettere sulla storia e sul futuro di Milano con proposte e programmi per renderla sempre più grande, gli ex sindaci della città: “un forum per confrontarsi e progettare insieme il nostro futuro nella Grande Milano”. Nell’occasione sono stati nominati Soci Benemeriti del Centro Studi gli ex sindaci Carlo Tognoli, Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini, Gabriele Albertini, Giuliano Pisapia con Michela Palestra, sindaca di Arese: 35 anni di storia meneghina, tutti primi cittadini che, pur minimizzando il proprio ruolo (come ha fatto l’attuale sindaco Beppe Sala, “il mio merito è minimissimo!”) hanno dato merito, più che al loro contributo, alle aziende e ai cittadini milanesi che rilanciano in continuazione con l’ambizione di essere una città migliore.
Negli anni il Centro Studi Grande Milano è cresciuto attraverso l’adesione e il sostegno di realtà imprenditoriali e associative che possiedono i requisiti della Carta dei Valori, aziende alle quali il Centro contribuisce a dare maggiore riconoscibilità in Italia e nel mondo come eccellenze economiche ed etiche.
Le attività del Centro, note al grande mondo della cultura e della solidarietà meneghina da sempre sostenute con eventi, dibattiti e progetti donati alla città, sono scandite da due prestigiosi riconoscimenti: quello delle Grandi Guglie, premio del designer Giuseppe Armano, conferito alle personalità che si sono distinte nei diversi settori di competenza per aver contribuito a rendere la grande Milano riconoscibile nel mondo (gli ultimi riconoscimenti, assegnati il 14 dicembre 2018, sono la senatrice Liliana Segre e il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti che si aggiungono ai 17 precedenti “giganti”: qui la fotogallery); e quello della nomina degli Ambasciatori e Ambasciatrici della Grande Milano nel mondo, opinion leader che per esperienze umane e professionali veicolano i valori della Grande Milano con il loro qualificato operare, rappresentando testimonial di eccezionali talento e capacità e soprattutto esempi di solidale restituzione. Nel 2017 il riconoscimento era stato assegnato a nove personaggi (i primi due li avete già incontrati su Giannella Channel): Ernesto Pellegrini, presidente del Gruppo Pellegrini ed ex presidente dell’Inter; Flavio Caroli, storico dell’arte; Stefano Boeri, architetto; Mario Boselli, presidente onorario Camera Nazionale della Moda; Gualtiero Marchesi, cuoco (scomparso il 26 dicembre 2017); Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda e AD di Herno; Maria G. Mazzocchi Bordone, presidente Editoriale Domus; Ferruccio Resta, Rettore Politecnico di Milano; Giusy Versace, atleta paralimpica e conduttrice televisiva.
A loro è toccato passare il testimone, in una suggestiva cerimonia nei saloni dell’Hotel Marriott, ai premiati del 2018: Rosita Missoni, presidente della Maison di moda Missoni, presentata da quel gigante della solidarietà che è Ernesto Pellegrini; Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo Gruppo Pirelli; Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter; tre pallavoliste della squadra nazionale (che ha vinto la medaglia d’argento ai recenti campionati mondiali in Giappone) e Carla Fracci, ballerina classica.
Con alcuni di loro mi sono intrattenuto a fine serata e condivido con i naviganti di Giannella Channel le loro testimonianze in video:
L’imprenditore ed ex patron dell’Inter Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo Gruppo Pirelli.
Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter.
Tre pallavoliste della squadra nazionale che ha vinto la medaglia d’argento ai recenti campionati mondiali in Giappone.
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Rosita Missoni, presidente della Maison di moda Missoni