I cosiddetti green jobs, lavori verdi legati alla sostenibilità ambientale, al risparmio e all’efficienza energetica, vengono dati in forte espansione da pressoché tutti gli analisti, seppur con proiezioni molto diverse a seconda degli investimenti dell’Unione Europea e dei singoli stati membri da qui al 2020.
Il WWF, che da sempre crede nelle grandi opportunità occupazionali legate ai lavori verdi e in particolare quelli legati alla decarbonizzazione dell’economia, ha avviato una partnership con l’Università della Sostenibilità di Milano (organizzato dal centro di ricerca Economia e sostenibilità), sostenuta attraverso il patrocinio.
Qui trovate il programma dell’anno accademico 2015-16. Alcuni esponenti WWF sono direttamente coinvolti in incontri e lezioni (il direttore scientifico del WWF Italia Gianfranco Bologna, Chiara Pirovano), inoltre tutti i soci del WWF potranno accedere ai Corsi con una riduzione del costo del 10% all’atto dell’iscrizione.
L’Università della Sostenibilità forma esperti green con competenze trasversali, figure che il mercato odierno ricerca con grande interesse. Il corso è strutturato in moduli che possono essere seguiti anche singolarmente: il prossimo modulo partirà a gennaio 2016.
IL BELLO DELLA MEMORIA*
Storie di protagonisti
della green economy
Con i green job si può avere successo. Lo sostiene il WWF che presenta alla vigilia della Conferenza Nazionale “La Natura dell’Italia: biodiversità, aree protette e green economy per il rilancio del Paese”, promossa dal ministero dell’Ambiente (Roma 11-12 dicembre 2013) con cinque testimoni d’eccezione. Nel carnet presentato dal WWF ci sono: la dirigente della società di servizi ambientali di Roma Simona Bardi, il presidente della COGECSTRE, la cooperativa ambientale che lavora nella Riserva naturale regionale di Penne in Abruzzo, che ora dà lavoro a ben 50 persone, Fernando di Fabrizio, l’architetto specialista di paesaggio agrario e vicepresidente della International Association for Landascape Ecology, la milanese Gioia Gibelli, il naturalista, grafico e allestitore di mostre e musei naturalistici, fondatore dello Studio D’Art, il romano Massimiliano Lipperi. il fiorentino esperto in valutazioni di impatto ambientale e progetti comunitari, Leonardo Lombardi.
Il WWF ritiene che queste storie di successo segnalino come la green economy legata alla conservazione e valorizzazione della biodiversità sia già ora una realtà nel nostro Paese e si possa declinare in molti modi: gestione di aree protette, produzione agro alimentare, pianificazione del territorio, ripristino e valorizzazione del paesaggio, turismo sostenibile ma anche arte e cultura. Interessante è il contenuto innovativo e forte la connessione con il territorio locale, come emerge dalle testimonianze raccolte in occasione del convegno nazionale ‘Lavorare con la Natura: dalla teoria alle buone pratiche’ che si è tenuto il 29 novembre a Penne in Abruzzo.
“Il nostro straordinario patrimonio naturale, quasi ovunque connesso ad inestimabili valori culturali, deve essere messo al centro di una ri-conversione ecologica dell’economia del Paese. Le esperienze che abbiamo voluto raccontare ci ricordano l’importanza di fare rete con le realtà territoriali che contribuiscono alla tutela e valorizzazione della biodiversità e che hanno bisogno di politiche attive di sostegno economiche sociali e ambientali”, dichiara Dante Caserta, Presidente WWF Italia, che interverrà giovedì 12 dicembre nell’ambito della Conferenza Nazionale.
Partendo dall’esperienza concreta della gestione delle sue oltre 100 Oasi gestite dall’associazione e da alcune esemplificative realtà consolidate di attività professionali, cooperative, società e ditte individuali, piccole e medie imprese legate alla conservazione della natura, il WWF ha evidenziato i punti di forza e di debolezza di questo settore dell’economia, segnala i fattori abilitanti e le leve necessarie per tradurre in buone pratiche e nuova occupazione, in particolare giovanile, le potenzialità e le realistiche opportunità offerte dalla conservazione e valorizzazione della biodiversità e dalla gestione delle aree naturali protette. (* Fonte: / WWF.IT, 10 DICEMBRE 2013)
Fonte: wwf.it / “Lavoriamo per portare avanti quei processi di cambiamento che permetteranno a noi e ai nostri figli di vivere in armonia con la natura”. Il World Wide Fund for Nature è la più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura. Nato nel 1961, è presente nel mondo con 24 organizzazioni nazionali, 5 organizzazioni affiliate e 222 uffici di programma in 96 paesi.