“Mister X”, così lo chiamiamo per ovvi motivi di riservatezza, è il responsabile commerciale di un marchio che è colosso mondiale nei campi della microscopia e delle strumentazioni ottiche. È a Bari da una manciata di ore e si aggira incuriosito tra scrivanie, microscopi e schermi del laboratorio del Digamma, consorzio di ricerca che ha tra i soci l’Università degli studi di Bari ed è guidato dall’antropologo e anatomopatologo di fama internazionale Vittorio Pesce Delfino.

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Il professor Vittorio Pesce Delfino, antropologo e anatomopatologo dell’Università di Bari, di fama internazionale: nel 1993 permise la visione a distanza dello scheletro fossile dell’Uomo di Altamura, intrappolato in una profonda gravina.

“Mister X” non si è certo lasciato sfuggire la notizia che il gruppo di studio coordinato dal professore ha realizzato il prototipo ottico-meccanico di un sistema assolutamente originale ed esclusivo per ottenere immagini tridimensionali a elevatissimo ingrandimento; che permette di effettuare ingrandimenti microscopici quali quelli utili alle diagnosi istologiche (ad esempio, relativamente all’architettura del carcinoma mammario), gli stessi che hanno avviato un’intensa stagione di applicazioni sperimentali, documentate anche sui filmati tridimensionali resi disponibili su un canale Youtube.

Sia chiaro che di microscopi che facciano riprese in 3D già ne esistono ma hanno il “difetto”, tra gli altri, per esempio, che nel fermo immagine perdono di profondità, perdono dunque, la terza dimensione. Il sistema messo a punto dal team di Pesce Delfino no. E questo ne fa un “prodotto esclusivo”, a livello mondiale, per la cui acquisizione, le aziende leader nel settore stanno affilando le armi, solo a considerare i potenziali ambiti di utilizzo, dal monitoraggio nella produzione industriale alle analisi nella medicina legale fino al restauro dei beni culturali.

Dell’importanza di questa realizzazione hanno ancor prima preso consapevolezza negli Stati Uniti, dove l’impegno e i risultati del professor Pesce Delfino sono molto ben conosciuti, condivisi da decenni.

Così lo studioso barese è stato recentemente invitato non a presentare un lavoro, cosa che avviene comunemente, in tutti i convegni del mondo, ma a organizzare una sessione dell’International Symposium of Biological Shape Analysis (ISBSA) di Los Angeles.

Per questo quarto appuntamento scientifico di rilevanza mondiale dedicato alle più recenti acquisizioni in tema di misurazione matematica della forma di strutture e organismi biologici, per la prima volta il comitato organizzatore americano ha deciso di prevedere una “3D special session” affidandone il coordinamento al team barese che ha raggiunto in quest’ambito traguardi fondamentali anche per possibili, diverse aree applicative (antropologia, medicina, ortognatodonzia, zoologia, genetica, agricoltura, botanica, entomologia, paleontologia).

“È la prima volta che degli italiani vengono invitati a organizzare una sessione dell’ISBSA”, spiega Pesce che chiarisce come quest’appuntamento sia importante prima di tutto perché dà la misura diretta dell’interesse che in questi ambienti molto sofisticati abiti riguardo gli argomenti. “Rispetto ai traguardi che noi come Digamma, unici al mondo, abbiamo raggiunto nella microscopia tridimensionale, con il sistema che abbiamo messo a punto viene garantita la conservazione del colore e di tutte quelle che sono le caratteristiche tipiche dell’oggetto visualizzato. Con le altre tecniche esistenti, invece, si perdono”.

Ma poi, racconta l’antropologo barese, è importante che la direttrice organizzativa del congresso ISBSA sia transpacifica. “Con l’estremità americana a Los Angeles, che significa Silicon Valley, Apple, ma anche quella collina su cui in caratteri giganteschi c’è la scritta Hollywood: è ad Hollywood, con mezzi e competenze tecnico- artistiche enormi, che sono stati realizzati i primi filmati tridimensionali tra i quali Avatar prodotto dalla 20th Century Fox per la regia di James Cameron”.

E all’altra estremità della direttrice?
“C’è il Giappone. E questo significa JVC, Sony, Panasonic e cioè le grandissime aziende che producono telecamere e quant’altro serva per riprese e riproduzioni tridimensionali. Ma non c’è alcuno di questi prodotti già presenti su questi mercati in grado di ottenere immagini con ingrandimenti paragonabili a quelli documentati per il nostro prototipo”.

Maria Paola Porcelli, giornalista free lance per le pagine culturali del Corriere del Mezzogiorno e collaboratrice di Oggi dalla Puglia. Ha pubblicato interviste, inchieste e servizi per diverse testate pugliesi e nazionali. Per i libretti di sala della Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e teatri di Bari ha pubblicato sinossi e interviste a direttori d’orchestra, registi e scenografi.

A PROPOSITO

Ecco la “sputacchina”,

l’insetto vettore del killer

degli ulivi salentini

Il parere dello scienziato Pesce Delfino per sradicare la Xylella

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Il Philaenus, detto volgarmente “sputacchina”, insetto vettore della Xylella fastidiosa, spietato killer degli ulivi pugliesi. Visto in 3D con il potente microscopio del Consorzio Digamma, presieduto da Pesce Delfino, mostra otto zampe, due ali e numerosi peli su tutto il corpo; la visualizzazione delle tante estroflessioni, pieghe e pelurie, che aumenta enormemente la superficie esposta dell’insetto ha suggerito allo scienziato un possibile intervento per la sua eradicazione. “Data la morfologia rilevata, l’insetto potrebbe essere con relativa facilità eradicato con un meccanismo che in termini figurati chiamo della vecchia ‘carta moschicida’ tanto sgradevole a vedersi. Si tratta di individuare un materiale fortemente appiccicoso eventualmente con composizione organolettica e feromonica capace di attirare l’insetto stesso e la cui composizione sarà definita nella fase di sperimentazione in laboratorio in modo da non risultare tossico o nocivo per l’ambiente; spalmabile su parti di alberi, mezzi agricoli, abiti di operatori agricoli ecc. in modo da disseminare di trappole il territorio conteso e facilmente rimuovibile con adatti solventi e alla fine del processo bruciato”.

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Particolari degli esterni della cattedrale di Altamura (Bari) in due immagini da video 3D realizzato dal Consorzio Digamma, presieduto da Vittorio Pesce Delfino.

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Un ulivo salentino, nei pressi di Vernole, dell’età di 1.400 anni dedicato a Michelle Obama, first lady statunitense, come appare nel video 3D mandato alla Casa Bianca.