“Mister X”, così lo chiamiamo per ovvi motivi di riservatezza, è il responsabile commerciale di un marchio che è colosso mondiale nei campi della microscopia e delle strumentazioni ottiche. È a Bari da una manciata di ore e si aggira incuriosito tra scrivanie, microscopi e schermi del laboratorio del Digamma, consorzio di ricerca che ha tra i soci l’Università degli studi di Bari ed è guidato dall’antropologo e anatomopatologo di fama internazionale Vittorio Pesce Delfino.
“Mister X” non si è certo lasciato sfuggire la notizia che il gruppo di studio coordinato dal professore ha realizzato il prototipo ottico-meccanico di un sistema assolutamente originale ed esclusivo per ottenere immagini tridimensionali a elevatissimo ingrandimento; che permette di effettuare ingrandimenti microscopici quali quelli utili alle diagnosi istologiche (ad esempio, relativamente all’architettura del carcinoma mammario), gli stessi che hanno avviato un’intensa stagione di applicazioni sperimentali, documentate anche sui filmati tridimensionali resi disponibili su un canale Youtube.
Sia chiaro che di microscopi che facciano riprese in 3D già ne esistono ma hanno il “difetto”, tra gli altri, per esempio, che nel fermo immagine perdono di profondità, perdono dunque, la terza dimensione. Il sistema messo a punto dal team di Pesce Delfino no. E questo ne fa un “prodotto esclusivo”, a livello mondiale, per la cui acquisizione, le aziende leader nel settore stanno affilando le armi, solo a considerare i potenziali ambiti di utilizzo, dal monitoraggio nella produzione industriale alle analisi nella medicina legale fino al restauro dei beni culturali.
Dell’importanza di questa realizzazione hanno ancor prima preso consapevolezza negli Stati Uniti, dove l’impegno e i risultati del professor Pesce Delfino sono molto ben conosciuti, condivisi da decenni.
Così lo studioso barese è stato recentemente invitato non a presentare un lavoro, cosa che avviene comunemente, in tutti i convegni del mondo, ma a organizzare una sessione dell’International Symposium of Biological Shape Analysis (ISBSA) di Los Angeles.
Per questo quarto appuntamento scientifico di rilevanza mondiale dedicato alle più recenti acquisizioni in tema di misurazione matematica della forma di strutture e organismi biologici, per la prima volta il comitato organizzatore americano ha deciso di prevedere una “3D special session” affidandone il coordinamento al team barese che ha raggiunto in quest’ambito traguardi fondamentali anche per possibili, diverse aree applicative (antropologia, medicina, ortognatodonzia, zoologia, genetica, agricoltura, botanica, entomologia, paleontologia).
“È la prima volta che degli italiani vengono invitati a organizzare una sessione dell’ISBSA”, spiega Pesce che chiarisce come quest’appuntamento sia importante prima di tutto perché dà la misura diretta dell’interesse che in questi ambienti molto sofisticati abiti riguardo gli argomenti. “Rispetto ai traguardi che noi come Digamma, unici al mondo, abbiamo raggiunto nella microscopia tridimensionale, con il sistema che abbiamo messo a punto viene garantita la conservazione del colore e di tutte quelle che sono le caratteristiche tipiche dell’oggetto visualizzato. Con le altre tecniche esistenti, invece, si perdono”.
Ma poi, racconta l’antropologo barese, è importante che la direttrice organizzativa del congresso ISBSA sia transpacifica. “Con l’estremità americana a Los Angeles, che significa Silicon Valley, Apple, ma anche quella collina su cui in caratteri giganteschi c’è la scritta Hollywood: è ad Hollywood, con mezzi e competenze tecnico- artistiche enormi, che sono stati realizzati i primi filmati tridimensionali tra i quali Avatar prodotto dalla 20th Century Fox per la regia di James Cameron”.
E all’altra estremità della direttrice?
“C’è il Giappone. E questo significa JVC, Sony, Panasonic e cioè le grandissime aziende che producono telecamere e quant’altro serva per riprese e riproduzioni tridimensionali. Ma non c’è alcuno di questi prodotti già presenti su questi mercati in grado di ottenere immagini con ingrandimenti paragonabili a quelli documentati per il nostro prototipo”. •
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