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n questa rubrica dedicata alle lettere più significative colte nelle pagine della posta nei giornali italiani, una sorta di ideale piccolo premio Pulitzer per chi scrive dall’altra parte della barricata, questa volta abbiamo scelto e diamo spazio alle parole di denuncia di un disabile multato in Francia perché l’Italia non fornisce ai propri disabili il contrassegno valido in Europa (Corriere della Sera, 23 agosto 2012) e di un docente universitario di Roma che lancia un appello al ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata affinché assuma una meritoria libraia di Londra presso l’Istituto italiano di cultura d’oltremanica (la Repubblica, 23 agosto 2012).

  1. Pass per i disabili: la lenta Italia si allinei all’Europa
     
    Sono in Francia da qualche giorno e mi sento veramente un cittadino di serie B. Ho il mio contrassegno INVALIDI rilasciato dalla città di Milano, ma il documento (arancione e scritto soltanto in italiano) non risponde alla normativa europea e pertanto non viene riconosciuto dalle forze dell’ordine straniere con conseguenti discussioni e multe.

    L’Italia è l’unico Paese europeo che ancora non fornisce ai propri disabili il contrassegno blu formato europeo in multilingua. Eppure il Parlamento ha recentemente deliberato la legge per allineare anche in questo l’Italia all’Europa.

    Edoardo Rabascini
    edoardo.rabascini@fastwebnet.it

  2. Il ministero degli Esteri assuma la libraia di Londra
     
    Ho letto con qualche giorno di ritardo il servizio, molto bello, della vostra inviata a Londra Concita De Gregorio sull’attività di promozione della cultura italiana che vi svolge Ornella Tarantola (“A Londra porto gli scrittori Made in Italy”, 9 agosto). Conoscevo già il caso di questa meritoria libraia di Pontremoli, con nonno Alfredo tra i fondatori del premio Bancarella, che si è assunta e svolge un compito che il governo italiano e il ministero degli Esteri trascurano non poco, riservandovi ormai da molti anni risorse marginali. Basti dire che l’Istituto di cultura italiana di Stoccarda, in Germania, che è l’unico che ha una domanda consistente di corsi di lingua italiana, non riesce a soddisfarla interamente senza che il ministero si preoccupi minimamente di adeguare l’offerta.

    Mi chiedo se non sia il caso di consigliare al ministro di affidare un incarico presso l’Istituto di cultura italiana a Londra a Ornella Tarantola.

    Probabilmente risparmieremmo molto in termini di viaggio dei nostri funzionari là distaccati, e acquisiremmo una persona motivata e capace, potenziandone significativamente, con un incarico istituzionale, il ruolo che già svolge da promotrice della letteratura e dell’arte del nostro Paese.

    Enzo Nocifora, docente all’Università la Sapienza, Roma