romagna-visit-cardÈ partita decisamente con il piede giusto la Romagna visit card 2017, la card turistica della destinazione unica di Romagna che integra e mette in rete l’offerta delle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e, da quest’anno, anche Comacchio con il territorio ferrarese. Nel 2017 la “destination card” vede sul podio Forlì, con la mostra “Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia” ai Museo San Domenico, che ha chiuso i battenti domenica 25 giugno con ben 90.400 visitatori all’attivo. I riverberi dell’Art Decò sono piaciuti a un pubblico sempre più giovane (il 44% dei visitatori ha un’età che va dai 45 ai 65% anni), con una chiara prevalenza del genere femminile. Ravenna, invece, si aggiudica ben quattro posti tra i cinque siti culturali e monumenti più visitati in tutta la Romagna, da febbraio a maggio. Sul secondo gradino del podio c’è infatti la Domus dei Tappeti di Pietra, seguita dal Mausoleo di Teodorico, dalla Cripta Rasponi e Giardini Pensili e dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe: complessivamente, i quattro siti hanno fatto registrare già circa 1.100 ingressi da parte dei possessori della card.

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Alla mostra sull’Art Déco è arrivata anche l’auto Isotta Fraschini appartenuta a Gabriele D’Annunzio. (Foto Frasca/Fantini)

A quattro mesi dal lancio, le card vendute nel ravennate sono state oltre 500, quasi la metà di quelle acquistate nei punti vendita di tutta la Romagna. A queste si aggiungono quelle in formato digitale, opzione che è stata preferita dal 20% degli utenti complessivi (nel 2016, in questo stesso periodo, erano stati l’8%). Ad acquistarle, soprattutto italiani, per circa un terzo provenienti da altre regioni. In totale sono 54 i siti a ingresso gratuito compresi nell’offerta della card, ai quali si aggiungono oltre 60 proposte a ingresso ridotto, con sconti fino al 50%: cultura, natura, eventi, benessere e divertimento. La tessera include tutte le eccellenze e gli ambiti che rendono unico il territorio agli occhi del turista, senza dimenticare le agevolazioni sui trasporti, grazie alle collaborazioni con Start Romagna e con i servizi (shuttle) che collegano la Romagna all’aeroporto di Bologna. Il tutto al costo di 17 euro, a fronte di un risparmio complessivo calcolato di 260 euro rispetto all’acquisto dei singoli biglietti a prezzo intero. Valida fino al prossimo 6 gennaio, la card consente di visitare la Romagna più volte nel corso dell’anno (unica condizione: ogni sito è fruibile una volta sola) e può essere acquistata on line o nei 70 punti vendita.

Il progetto Romagna visit card, studiato e gestito dall’Ati Econstat (Bologna) e Integra Solutions (Forlì), specializzati rispettivamente nella promozione turistica e nel marketing territoriale, è realizzato in collaborazione con le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, il comune di Comacchio e Apt Servizi. Patrocina l’iniziativa il Polo Museale dell’Emilia Romagna. Principale sostenitore è Romagna Acque che, per il secondo anno consecutivo, ha scelto di rafforzare il legame con il proprio territorio di riferimento e con la comunità a cui da oltre 50 anni rivolge i propri servizi.

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Fonte: ForlìToday (anche per il testo che segue). ForliToday è il nuovo giornale online, nato dalla lunga esperienza di successo di RomagnaOggi, che raccoglie la voce di chi abita a Forlì e provincia di Forlì-Cesena. ForliToday ha 1.299.000 visite al mese con 3.114.000 pagine viste e una penetrazione nella provincia del 88%. Direttore responsabile: Fabio Campanella.

 

A PROPOSITO / L'impegno di un anno fa

“Il San Domenico lavorerà 12 mesi l’anno”,

favorendo nuovi ristoranti intorno al Museo

Nell’area di piazza Guido da Montefeltro stanno per aprire nuove attività destinate ai turisti. Il presidente della Fondazione forlivese, Roberto Pinza: “Vogliamo dimostrare che con la cultura si crea ricchezza”

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Roberto Pinza (Forlì, 1941) è dal maggio 2013 presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Laureato in giurisprudenza, è stato sottosegretario al ministero del Tesoro nel primo governo Prodi e nel primo governo D’Alema, poi ha fatto parte del secondo governo Prodi in qualità di viceministro dell’Economia e delle Finanze. Sua filosofia: “Bisogna pensare in grande, lavorare a grandi progetti, solo così si realizzano quelli che sembrano sogni”.

“Piazza Guido da Montefeltro non sarà più il luogo abbandonato del centro che era. Qui si farà cultura 12 mesi l’anno e gli effetti già si vedono. In arrivo ci sono nuovi esercizi commerciali dedicati in particolar modo alla ristorazione, quello che serve in questa area meta di tanti visitatori”. A parlare (nell’estate del 2016, ndr) è Roberto Pinza, presidente della Fondazione Carisp, che spiega il cambio di passo, già intrapreso in accordo con il Comune, nella gestione del complesso museale del San Domenico e San Giacomo: “Non più una sola mostra all’anno (troppo poco per incentivare gli imprenditori locali a investire di più sulle strutture ricettive per i turisti) ma più eventi e di diverso genere lungo tutto il corso dell’anno”.

Solo nel 2016-2017: la mostra fotografica su Salgado al San Giacomo e quella per il bicentenario dell’Ebe del Canova al San Domenico. Poi la grande mostra “Art Decò. Gli anni ruggenti in Italia” in programma al San Domenico, in calendario anche un convegno di alto livello sull’archeologia e la musica ospitata nella chiesa di San Giacomo. Completano il quadro eventi che proprio sulla ‘barcaccia’ del San Domenico vedono il loro palcoscenico come la festa di Rai Radio 3 e le iniziative per la Settimana del Buon Vivere.

“Questo insieme di eventi”, continua Pinza, “conferma l’intuizione di avere a Forlì un grande e unico spazio destinato alla cultura di livello. Uno spazio così non so quante città come la nostra se lo possono permettere”.

In arrivo c’è anche un protocollo d’intesa tra Comune e Fondazione per far lavorare ancora meglio le due strutture mentre la Fondazione si fa promotrice di un intervento, del valore di circa 400mila euro, per migliorare l’acustica del San Giacomo, luogo dedicato alla musica classica. Si tratterà di un allestimento mobile che sarà installato solo in acuni periodi dell’anno durante gli eventi di maggior rilievo. Il rinforzo acustico ha infatti un effetto molto impattante sull’aspetto della chiesa e per questo non sarà permanente.

Post scriptum: il ciclo delle grandi mostre, realizzate al San Domenico in dieci anni anni dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì, costituisce un vero e proprio progetto culturale. Richiamiamo i principali titoli: Marco Palmezzano e il Rinascimento nelle Romagne; Silvestro Lega, i Macchiaioli e il Quattrocento; Guido Cagnacci, protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni; Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura; Fiori. Natura e simbolo dal Seicento a Van Gogh; Melozzo da Forlì. L’umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello; Wildt. L’anima e le forme tra Michelangelo e Klimt; Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre; Liberty. Uno stile per l’Italia moderna.

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