Questa settimana è tornata a casa, in Italia, più precisamente nel museo siciliano di Aidone, la Testa di Ade, detta anche Barbablu, restituita dal Paul Getty Museum di Los Angeles, che l’aveva acquistata incautamente nel 1985. Dietro il recupero, effettuato da quei tenaci cacciatori dell’arte rubata che sono i carabinieri del Nucleo di Tutela del patrimonio culturale, c’è l’intuizione di due giovani archeologhe alle quali dà il nome una lettrice speciale, da sempre attenta alle tematiche culturali, la giornalista romana Tina Lepri. Segue la lettera (inspiegabilmente siglata) mandata alla rubrica di Isabella Bossi Fedrigotti sul Corriere della Sera: illumina una libreria indipendente di Milano che, in tempi difficili per questi piccoli fari di civiltà, è stata insignita di un importante riconoscimento nazionale. Leggiamole.

IL RICCIOLO BLU E I TESORI DA SALVARE

“Barbablu” torna in Sicilia dal Museo Getty di Los Angeles: è una preziosa testa ellenistica di Ade. Merito di due giovani archeologhe siciliane, Serena Raffiotta e Lucia Ferruzza, che avevano scovato la prova dell’esportazione clandestina negli anni Settanta: uno straordinario ricciolo blu della barba di Ade rimasto nella terra di Morgantina. Una storia simile alla famosa Venere di Morgantina restituita dal Getty grazie a un dito della statua riemersa dagli scavi. Abbiamo archeologi straordinari (e mal pagati) ma non siamo capaci di proteggere i nostri tesori e manca una legge: mai nessuno dei ladri e mercanti illegali è finito in carcere.

Tina Lepri, Roma


LIBRERIE: MILANO PREMIATA

In questa rubrica del Corsera si è spesso parlato di librerie indipendenti che chiudono, ma sono a far notare che evidentemente questo fa notizia mentre non viene data attenzione a chi cerca di coinvolgere lettori con presentazioni o incontri. D’altra parte gli autori con nomi importanti cercano di andare a fare le loro presentazioni soprattutto nelle librerie di catena snobbando le indipendenti.

Desidero far notare che nessun giornale ha riportato una notizia che merita attenzione e cioè che una libreria di Milano (Libreria Lirus di via Vitruvio, 43) è stato assegnato il premio per librai Luciano e Silvana Mauri, alla decima edizione*.

A quanto mi risulta è anche la prima volta che questo premio viene assegnato a una libreria di Milano, dove ti sanno consigliare e trovare il libro adatto per te; anche se non ti ricordi il titolo o l’autore con poche indicazioni ti consegnano quello che cerchi.

M.L., Milano

A PROPOSITO

* Al curatore di questa lavagna elettronica piace ricordare i vincitori delle passate edizioni, con brani della giuria e/o parole dei premiati (s.gian.).

premio-librai

Adalgisa Cavallotto con Achille Mauri e le figlie Anna e Luisa

  • 2007: Libreria Cavallotto di Catania (“A partire dall’inizio degli anni ’80, a seguito dell’improvvisa scomparsa del fondatore, Vito Cavallotto, la libreria è guidata dalla moglie Adalgisa e dalle figlie Cetti, Anna e Luisa, che insieme hanno saputo coraggiosamente coglierne l’importante eredità e proseguire sul cammino dello sviluppo”).
  • premio-librai

    Marco Vola con Cristina Franzoni, Alberto Ottieri, Maria Pace Ottieri, Lorenzo Mauri e Stafano Mauri

    2008: Marco Vola, Libreria Volare, Pinerolo (Torino): “ll motivo per cui abbiamo scelto questa libreria nasce dalla coraggiosa scelta di Marco Vola, di abbandonare la sua professione di dirigente per realizzare un sogno”.

  • 2009: Emilia e Pieranna Margaroli, Libreria Margaroli, Verbania (“La storia della libreria che oggi premiamo è caratterizzata da un debutto quasi “incosciente”, che ha visto dei giovanissimi ragazzi gettarsi in un’impresa della quale non conoscevano nulla”).
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    Emilia e Pieranna Margaroli con Lorenzo e Stefano Mauri, Alberto Ottieri, Virginia Ottieri e Allegra Mauri

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    Daniela Bonanzinga.

    2010: Dabiela Bonanzinga, Libreria Bonanzinga, Messina (“Quando 27 anni fa ho partecipato come allieva al primo seminario della Scuola Umberto e Elisabetta Mauri, ero molto emozionata…ero la più giovane, Ho fatto un cammino molto lungo e difficile…perché fare i librai a Messina è più eroico che farlo a Milano”).

  • 2011: Paola Silvi, Libreria all’Arco, Reggio Emilia (“Per me, che vivo in una piccola città, lontana dai rapporti con editori, scrittori e tutte le belle cose del nostro universo librario, è stata un’esperienza indimenticabile, una spinta a fare quello che ho fatto poi nei decenni successivi”).
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    Paola Silvi con Stefano e Lorenzo Mauri.

  • 2012: Barbara e Francesca Pieralice, Libreria Nuova Europa, Roma (“La Libreria è stata aperta 20 anni fa dalle sorelle Barbara e Francesca Pieralice, già figlie e nipoti di librai. Si trova all’interno del Centro commerciale I Granai di Roma, in zona EUR Ardeatina, ed è ormai una grande realtà indipendente romana”).
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    Barbara e Francesca Pieralice.

  • 2013: Librerie Arion di Marcello Ciccaglioni e famiglia, Roma. (“La storia di questa catena è cominciata molto tempo fa, negli anni settanta. Da un banchetto di libri è nato un gruppo: una crescita strepitosa che si è compiuta attraverso un percorso fatto di curiosità, passione, impegno”).
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    Da sinistra: Alberto Galla, Ulrico Hoepli, Achille Mauri, Inge Feltrinelli, Gilberto Pizzamiglio.

  • 2014: Libreria Palazzo Roberti e le sorelle Lavinia, Lorenza e Veronica Manfrotto, Bassano del Grappa (Vicenza). (“L’apprendistato, i corsi della nostra Scuola, la scelta di uno spazio che poteva essere destinato a moltissime altre attività, ma certo non a una libreria… Il nostro libraio è andato avanti tenacemente nel suo progetto e ha potuto così aprire la libreria alla fine degli anni Novanta. Da allora la gestisce con passione e determinazione e negli anni l’ha resa un luogo di incontro e un punto di riferimento irrinunciabile per la città e per il territorio circostante”).
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    Lorenza e Veronica Manfrotto insieme a Achille Mauri.

  • 2015: Enza e Riccardo Campino, e con loro le straordinarie librerie di Formia e di Gaeta. (“Se tutte le librerie potessero contare sul sorriso e l’entusiasmo di Enza e sulle capacità con gli autori di Riccardo non saremmo neanche qui a discutere del futuro del libro”).
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    Da sinistra: Lorenzo Mauri, Virginia Ottieri, Allegra Mauri, Andrea Mauri, Riccardo e Enza Campino, Alberto Ottieri e Stefano Mauri.