Il 13 febbraio 2015 la Commissione europea ha approvato il Programma Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo” che, per il periodo 2014 – 2020, mette in campo poco più di 490 milioni di euro (368,2 milioni stanziati dall’UE attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale, FESR, e i restanti 122,7 milioni a carico di risorse nazionali) a sostegno del settore culturale nel Sud Italia.
Il PON Cultura è destinato infatti a 5 regioni meridionali – Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – con l’obiettivo di superare le condizioni di sottoutilizzo delle risorse culturali nelle regioni meno sviluppate aumentando l’attrattività del patrimonio culturale di questi territori, creando flussi più consistenti di domanda turistica e di fruizione culturale di qualità e favorendo il consolidamento della filiera delle imprese culturali e creative. Il Programma punta, in sostanza, a valorizzare e salvaguardare i principali siti culturali delle regioni interessate e a promuovere un uso efficiente delle risorse culturali, nonché a consolidare il settore produttivo collegato al patrimonio culturale favorendo l’imprenditorialità e aiutando le PMI creative e culturali.
Il PON ruoterà attorno a due Assi prioritari di intervento (un terzo Asse riguarda l’assistenza tecnica al PON):
- Rafforzamento delle dotazioni culturali. Questo Asse, a cui sono destinati 360,2 milioni di euro, il 73,8% delle risorse complessive, si concentra su due azioni: la prima punta a valorizzare gli “attrattori culturali” (aree archeologiche, beni del patrimonio storico-architettonico e artistico, musei, ecc. ) delle regioni interessate assicurandone tutela, conservazione e gestione efficiente; la seconda, invece, mira a favorire lo sviluppo di servizi innovativi e di qualità collegati alla fruizione degli attrattori, per accrescere la capacità attrattiva di queste eccellenze del patrimonio culturale.
- Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura. Questo Asse, a cui sono stati assegnati 114 milioni di euro pari al 23,2% dell’intero budget del PON, è articolato in tre azioni: la prima è volta a rafforzare la competitività delle micro, piccole e medie imprese che operano nei settori delle attività culturali (patrimonio storico-artistico, arti visive, spettacolo dal vivo) e delle industrie culturali (editoria, radio, tv, cinema), promuovendo processi di innovazione produttiva e organizzativa e il trasferimento di competenze e know-how anche tecnologici; la seconda azione si rivolge alle imprese della filiera culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici per realizzare prodotti e servizi finalizzati all’arricchimento, diversificazione e qualificazione dell’offerta turistico-culturale dei contesti territoriali di riferimento degli attrattori; l’ultima azione punta invece a favorire la nascita e la qualificazione di servizi e attività, connesse alla gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, realizzate da imprese e altri soggetti del privato sociale. La finalità è di consolidare il sistema delle imprese del privato sociale operanti nell’ambito culturale, per rafforzarne il carattere imprenditoriale e favorirne l’integrazione con il complesso delle attività e dei servizi a supporto della fruizione e della valorizzazione culturale nei territori di riferimento.
L’impatto atteso da questi investimenti è rilevante: si prevedono 560 mila nuove visite l’anno ai siti culturali che beneficeranno dei fondi UE, per un totale di oltre 4 milioni di visitatori, la realizzazione di lavori di restauro e ristrutturazione che interesseranno una superficie pari a 277.375 metri quadri, il sostegno a più di 1.700 PMI oltre a un incremento degli investimenti privati nel settore culturale dal 6,9% al 7,1% del PIL. Ciò concorrerà a generare effetti e ricadute positive per il sistema complessivo dei luoghi della cultura e in generale per lo sviluppo socio-economico dei territori coperti dal PON.
Del PON “Cultura e Sviluppo“ sarà responsabile il MiBACT nel suo ruolo di Autorità di gestione: per l’attuazione del Programma il Ministero si avvarrà delle sue articolazioni territoriali (Segretariati regionali, Poli museali, Soprintendenze) nel quadro di una strategia di raccordo e di coordinamento con le Amministrazioni regionali delle 5 regioni interessate, con le quali saranno sottoscritti specifici Accordi Operativi di Attuazione (AOA).
Oltre al PON Cultura, il 13 febbraio la Commissione europea ha approvato anche 11 Programmi Operativi Regionali della programmazione 2014-2020 del FESR. Si tratta dei POR di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e le due Province Autonome di Trento e Bolzano. Gli 11 POR realizzeranno un investimento complessivo di 5,518 milioni di euro, di cui 2,759 milioni stanziati dall’UE attraverso il FESR e l’altra metà derivante dal cofinanziamento nazionale. L’approvazione di tutti questi Programmi (PON e POR) segue il via libera dato dall’UE, lo scorso ottobre, all’Accordo di partenariato con l’Italia sui Fondi strutturali 2014-2020, che definisce le priorità di investimento per l’intero territorio nazionale.
Il sostegno al patrimonio artistico e culturale e la valorizzazione degli attrattori culturali e ambientali del territorio è contemplato anche dal POR FESR dell’Emilia-Romagna, che prevede espressamente fra i suoi Assi prioritari di intervento la “Valorizzazione delle risorse artistiche, culturali ed ambientali”. A questo Asse sono stati assegnati poco più di 37 milioni di euro, il 7,8% dell’intero budget del POR che ammonta a 481,8 milioni di euro (di cui 240,9 milioni di fondi FESR). Le aree strategiche sulle quali si intende finanziare interventi sono il Distretto Turistico della Costa emiliano-romagnola, l’Appennino ed il suo circuito termale, il Delta del Po e il sistema delle Città d’arte, con una particolare attenzione alle zone colpite dal sisma del 2012. •
* Fonte: Eurolettera, n.1/2015, newsletter mensile on-line sulle tematiche e opportunità europee realizzata da Ervet Spa in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna.
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