Cafébabel di Parigi è alla ricerca di un giornalista e web editor italiano da integrare nella propria redazione con un contratto di servizio civile (service civique), responsabile dell’edizione italiana di Cafébabel e animatore del network e della community Italiani online. L’offerta è promossa dal portale Scambieuropei (portale autorizzato che garantisce la qualità dell’offerta).
L’associazione Babel International, che ha l’obiettivo di far crescere l’opinione pubblica europea, da dodici anni edita cafébabel, web-magazine partecipativo in sei lingue. Primo media europeo online, cafébabel è animato da una rete di circa 1.500 volontari (tra autori, traduttori e blogger) residenti in tutta Europa, una community online di circa 15 mila utenti ed è coordinato da una redazione centrale di professionisti a Parigi. L’associazione organizza dibattiti, formazioni e reportage in tutta Europa, oltre a formare e a seguire la sua rete di volontari. Il tutto avviene grazie alla cooperazione tra 20 redazioni locali, aventi sede in tutta Europa.
Per candidarsi è necessario essere di lingua madre italiana, parlare un francese corrente e avere buona dimestichezza con l’inglese; un’ulteriore lingua rappresenterebbe un titolo in più.
Sono inoltre richieste capacità redazionali, studi in giornalismo o esperienza editoriale rilevante. Il candidato ideale possiede un’eccellente cultura generale, interesse per l’attualità europea e le problematiche dei giovani, una spiccata passione per i media partecipativi e la capacità di animare e motivare il lavoro dei volontari.
Per inviare la propria candidatura, è necessario avere obbligatoriamente meno di 26 anni ed essere nati dopo il 5 agosto 1987.
Il servizio civile è un tipo di contratto messo a punto dallo Stato francese che permette ai giovani dai 18 ai 25 anni di lavorare presso un’associazione, impegnati in una missione di interesse generale. Nel caso di cafébabel, la missione punta a promuovere la cittadinmanza europea e l’espressione libera dei giovani europei attraverso il giornalismo partecipativo. Questa missione (della durata di otto mesi, non rinnovabile) è aperta a tutti, senza alcun bisogno di diploma specifici. Contano soltanto la motivazione e la volontà di essere coinvolti in prima persona nel progetto associativo.
Il contratto comprende 35 ore per settimana a partire dal 5 agsto 2013 in redazione, al civico 226 di rue Saint-Denis a Parigi. L’indennità globale è di 1.085,90 euro netti al mese.
(via mail)
In Francia cercano personale qualificato ovunque… E non c’è bisogno di essere parente o amico di nessuno. Che stranezza, eh?!
«Curriculum in Francia, mi hanno chiamato dopo 8 minuti»
da : QN – Il Resto del Carlino del 22/10/2013 , articolo di OSCAR BANDINI ed. Forli p. 19
di OSCAR BANDINI «DOPO 8 minuti che avevo inviato il curriculum alla direzione regionale della coesione sociale, mi hanno chiamato per un posto di lavoro in un ospedale a Parigi». Incredibile ma vero, ma è successo alcuni mesi fa a Marco Peperoni, 24 anni di Santa Sofia, un diploma al liceo classico linguistico di Forlì e una laurea in scienze infermieristica nel 2012. «LA FRANCIA è entrata nel mio cuore – chiarisce Marco, dopo l’Erasmus svolto a Lione nel 2011 – una esperienza formativa e di vita che consiglio a tutti, dove ho conosciuto Carlotta, la mia compagna». Marco è un volto conosciuto a Santa Sofia e dintorni seppur giovane soprattutto per la sua grande passione per la musica. «HO FREQUENTATO la scuola Roveroni, sono entrato giovanissimo nella banda e ovviamente non poteva mancare la Fattoria Roveroni». Tanti i complessi in cui ha suonato e tanti i progetti musical-teatrali che lo hanno visto protagonista alla batteria e alle percussioni. Allegro, disponibile ma con i piedi piantati per terra. «Appena laureato, visto che la mia compagna si era trasferita a Parigi per un dottorato di ricerca nel settore umanistico, ho deciso di seguirla. Così – continua – a novembre dell’anno scorso ho iniziato a prendere informazioni presso il nostro ministero della Salute e il collegio degli infermieri con la finalità di andare a lavorare proprio a Parigi. Documenti su documenti, la trafila di un mese per avere il riconoscimento dell’equipollenza della mia laurea in Francia, i ritardi congeniti della nostra burocrazia, ma «alla fine ho spedito il tutto alla direzione regionale della coesione sociale e dopo 8 minuti mi hanno chiamato al telefono. Credevo fosse uno scherzo ma era tutto vero!». COSÌ Marco viene assunto all’ospedale parigino Pitiè-Salpetrière, uno dei più qualificati di Parigi nel blocco operatorio di cardiochirurgia. «Dal 2 maggio lavoro in questo ospedale che è stato il primo in Europa ad effettuare i trapianti di cuore. Mi trovo molto bene, mi piace l’ambiente della sala operatoria, ci sono molti stimoli professionali e soprattutto la direzione mi da la possibilità di diventare infermiere ferrista autonomo. Il mio sogno professionale. Qui mi confronto con medici provenienti da tutti i paesi del mondo e ci sono anche tre cardiochirurghi italiani. Lavoro 7,36 ore al giorno per 5 giorni. La paga è discreta, mi rimborsano anche una parte delle spese di viaggio, ma Parigi è carissima per gli affitti, e dire che abito lontano dal centro nei presi del cimitero di Pére Lachaise». MARCO non ha abbandonato la musica. Anzi. «Suono la batteria nella band dei Wanderflu, un gruppo indie rock. Ci diamo da fare per fare un cd e suonare il più possibile anche se la concorrenza è tanta». Nostalgia della famiglia e degli amici di Santa Sofia? «Certo, ma ora è troppo presto per tornare. Parigi non è l’Eldorado, bisogna avere certe qualifiche e per i colleghi infermieri ho aperto anche un sito internet con molti consigli: http://www.infermiereaparigi.com»
Il bello è che se mandi il curriculum in Francia ti rispondono entro la settimana, anche per dire che non interessa. In Italia non risponde nessuno, anzi in Italia, il curriculum non serve a nulla a dire il vero, contano solo le amicizie… Sono contenta che Tiziana Rambelli abbia commentato raccontando la storia di Marco, perchè lo stesso è accaduto a me e ad alcuni miei amici. Certo bisogna essere qualificati, poichè in Francia la preparazione universitaria media è superiore (nettamente) a quella italiana, vogliate crederci o no.