Nella classifica dei principali rifiuti trovati sulle spiagge italiane ci sono le bottiglie di plastica (10,3 per cento). Un dato altrettanto significativo ha mosso gli amministratori di Rotterdam, la seconda città olandese dopo la capitale Amsterdam dotata del più grande porto d’Europa, che da qualche tempo stanno ragionando sull’idea di utilizzare la plastica riciclata delle bottiglie per realizzare una pavimentazione ecologica (vedi immagine concettuale in testata).
Proprio così: un fondo stradale a base di rifiuti in polietilene che prevede l’installazione di moduli prefabbricati realizzati dal riciclo dei vuoti usa e getta. Un team di esperti ha infatti presentato un progetto all’Amministrazione municipale di Rotterdam (la cui prestigiosa università prende il nome da uno dei suoi cittadini più famosi, Erasmo da Rotterdam) sostenendo i punti di forza della sperimentazione: le strade in plastica sarebbero più leggere, riducendo così il carico sul terreno ed essendo vuote al loro interno, risulterebbe più agevole l’inserimento di cavi e tubature dei vari servizi sotto la superficie.
“Rotterdam è una città aperta alle esperienze e agli adattamenti innovativi”, ha detto il responsabile dell’Ufficio tecnico – settore urbanistico del Comune, Jaap Peters. “Siamo molto positivi nei confronti dei futuri sviluppi della plastic-road. A Rotterdam abbiamo un laboratorio stradale disponibile in cui le innovazioni di questo tipo possono essere sperimentate”. La plastica, inoltre, è un materiale capace di sopportare le temperature estreme tra i -40 gradi e gli 80 gradi ed è molto resistente agli attacchi chimici.
Secondo i progettisti la durata di vita media di una strada potrebbe essere addirittura triplicata rispetto ai materiali tradizionali. Dal progetto iniziale si passerà ora alla fase successiva per testarne in laboratorio la reale applicazione e per assicurarsi che questo tipo di materiale sia sicuro in condizioni metereologiche avverse, in particolare in presenza di piogge intense. •