La cerimonia di premiazione del Nobel per la Pace presso il Municipio di Oslo (2008)

Grazie a un tweet e a un acronimo, Elena va a Oslo: Elena è fra i quattro giovani europei che accompagnano i presidenti delle istituzioni comunitarie alla cerimonia di consegna del Nobel per la Pace all’Unione europea. Con lei, ci sono Ana dalla Spagna, Ilona dalla Polonia e Larkin da Malta. Insieme, naturalmente, ai presidenti Herrman van Rompuy (Consiglio europeo), José Manuel Durao Barroso (Commissione europea) e Martin Schulz (Parlamento europeo). Elena e i suoi compagni sono i vincitori del concorso ‘Peace, Europe, Future’ lanciato a novembre dal Consiglio dei Ministri dell’Unione, dopo la notizia dell’assegnazione del Nobel all’Ue: oggi, lunedì 10 dicembre, partecipano al ritiro del premio, martedì 11 assisteranno a un concerto in onore dell’Ue e mercoledì 12 saranno a Strasburgo a una celebrazione ad hoc del Parlamento europeo.

I 4 giovani invitati alla cerimonia di premiazione

Il concorso era rivolto a tutti gli europei tra gli 8 e i 24 anni di età. Fra i 5.400 concorrenti, con disegni ed elaborati scritti, che rispondevano alla domanda “che cosa significa per te la pace in Europa?”, il Forum europeo per la gioventù ha inizialmente individuato 16 finalisti, per fasce d’età. Una giuria ha poi selezionato tre vincitori (Ana, Elena e Ilona), mentre il quarto (Larkin) è stato scelto dal pubblico con una votazione su Facebook.

La spagnola Ana Falo Vincente è stata selezionata nel gruppo 8-12 anni; l’italiana Elena Nicoletta Garbujo nel gruppo 13-17 anni; la polacca Ilona Zielkowska nel gruppo 18-24 anni, cui appartiene pure il maltese Larkin Zahra.

P come Ponte. Viola De Sando ha intervistato per EurActiv.it Elena, che è di Novate Milanese e che si descrive come sportiva, attenta al sociale e appassionata lettrice. Elena s’è imposta con un tweet venutole “di getto” – racconta – facendo della parola ‘pace’ un acronimo: “PACE = Ponte Avente Comuni Estremità”.

Elena Nicoletta Garbujo

Elena, 16 anni, vive con la propria famiglia e studia presso il liceo scientifico “Cremona” di Milano. Tra un corso di teatro e un allenamento di pallanuoto, Elena venne a conoscenza del concorso in maniera del tutto casuale e grazie a un input della mamma. La creatività di Elena ha fatto il resto e l’essenziale: per il suo tweet, ha immaginato – piuttosto che pensato – che cosa voglia dire per lei la pace in Europa’: “Quindi la ‘P’ di pace mi ha suggerito la parola ‘ponte’, un mezzo per riunire persone che vivono su sponde separate ma che desiderano ardentemente stare insieme e lavorano duramente per costruirlo e perseverano per superare l’ostacolo che li separa e, alla fine, vivono in comune. Un ponte non si fa se chi sta su una delle due sponde non è d’accordo”. Di qui l’acronimo che dà a Elena un posto da protagonista alla cerimonia di Oslo, appunto “PACE = Ponte Avente Comuni Estremità”.

“Il concorso stesso”, sottolinea Elena, nell’intervista a EurActiv.it “ha svolto in un certo senso il ruolo di ‘ponte’, avvicinando i giovani all’Ue e stimolandone la partecipazione nella costruzione dell’Europa di domani. Abbiamo quasi tutti una moneta comune, i confini non esistono più, le distanze non sono un problema e l’inglese rende l’ostacolo della lingua sempre più basso. La rete e i social media ci stanno aiutando. Basta davvero poco, spero, per arrivare agli Stati Uniti d’Europa!”.

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