Siamo un paese a rischio – lasciano intendere i dati messi insieme da Price&Waterhouse per l’Olaf, l’agenzia antifrode europea -, poco trasparente e gradito ai malfattori, del resto i volumi non richiedono commenti. Dei 120 miliardi che la Commissione Ue stima siano sottratti ogni anno all’economia continentale dalle tangenti, metà è di nostra competenza. E’ un record imbattibile che nessuno potrebbe mai invidiarci.
Fa poca differenza il non essere soli. Dal rapporto consegnato all’Europarlamento come contributo per un’audizione sui costi della corruzione nelle gare di appalto continentali si scopre che, posto un campione di otto stati (Italia, Francia, Paesi bassi, Lituania, Ungheria, Spagna, Polonia, Romania) e cinque settori chiave (come costruzioni e risorse idriche), nel 2010 sono stati sfilati dalle casse pubbliche e comunitarie 2,2 miliardi.
E’ in media il 3% del valore delle aggiudicazioni, cifra che sale di oltre tre volte quando si misura nel Bel Paese.
L’Italia non se la cava bene e, in genere, si ritrova in compagnia di ungheresi e romeni, paesi nuovi entrati nell’Ue che le statistiche dipingono ancora a caccia di una verginità etica. Il nostro debole sono le gare truccate, quelle in cui il vincitore è già stato deciso e a cui gli altri concorrenti partecipano pro forma, circostanza verificata nel 63 per cento delle violazioni delle regole. Il conflitto di interesse, cioè l’attribuzione a parenti o amici, è appena al 23%. Almeno secondo il rapporto P&W.
Dobbiamo essere dei geni del male se, posto a cento il livello della perfezione, noi ci fermiamo a 57 e i soliti romeni a 55. Manco a dirlo, Francia e Olanda sono rispettivamente a 91 e a 97. Se guardiamo alle frodi al bilancio Ue (campione vecchio, 2000-2006) conseguiamo 39,5% di malefatte scoperte, il che è anche un solido punto a favore dei nostri inquirenti. Anche se, a leggere le statistiche, si vede che i tedeschi sono quantitativamente più efficaci nello scovare i colpevoli e più duri nel punirli. Come risultato nelle inchieste sulle frodi Ue alle quali ha partecipato l’Olaf hanno carcerato 65 persone nel 2006-11. In Italia siamo a 14. Magari erano comportamenti meno gravi, ma il dato colpisce.
A PROPOSITO
La classifica delle virtù
La graduatoria indica ai primi posti i Paesi con meno corruzione:
DANIMARCA 90; FINLANDIA 90; SVEZIA 88; PAESI BASSI 84; LUSSEMBUIRGO 80; GERMANIA 79; BELGIO 75;
REGNO UNITO 74, FRANCIA 71; AUSTRIA 69, IRLANDA 69; CIPRO 66; SPAGNA 65; ESTONIA 64; PORTOGALLO 63; SLOVEIA 61; POLONIA 58; MALTA 57; UNGHERIA 55; LITUANIA 54; REPUBBLICA CECA 49; LETTONIA 49; SLOVACCHIA 46; ROMANIA 44; ITALIA 42; BULGARIA 41; GRECIA 36.
Elaborazione David Hume-La Stampa su dati Transparency International
* Fonte: La Stampa.it
Marco Zatterin è corrispondente da Bruxelles del quotidiano diretto da Mario Calabresi dall’aprile del 2009, quando ha preso il via un profondo processo di integrazione tra carta e digitale, sfociato nel redesign del sito La Stampa.it e accompagnato dal trasloco nel 2012 in una redazione innovativa pensata per le esigenze del giornalismo multipiattaforma.