Continua il nostro viaggio negli scenari futuri del turismo con la guida di un esperto. In questa terza puntata puntiamo lo sguardo su quella fetta della popolazione mondiale che non risulta essere né ricca né povera per gli standard delle rispettive nazioni e per questo viene definita “classe media”, che sta in mezzo tra le classi alte e le classi basse. La sua crescita numerica viene favorita, in particolare in Asia / Pacifico, dall’aumento del reddito medio pro capite e dalla riduzione dei livelli di povertà.

La ricerca 10 Megatrend del settore turistico condotta da Horwath HTL (la società di consulenza che ha da poco festeggiato il suo primo secolo di vita: info su horwathhtl.it) prevede che il numero degli appartenenti alla classe media – a livello globale – crescerà. Lo scenario, elaborato su dati OCSE, indica che entro il 2020 il numero degli appartenenti alla classe media passerà dagli 1.8 miliardi del 2009 ai 3.2 miliardi di unità per raggiungere, quindi, i 4.9 miliardi di unità entro il 2030.

La regione del mondo che marcherà una maggiore crescita sarà quella dell’Asia / Pacifico. Entro il 2030 questa regione ospiterà già i due terzi della popolazione di classe media i cui consumi costituiranno il 59% del totale dei consumi globali.

In Europa e nel Nord America si avrà invece una fase di stagnazione che porterà la classe media a più che dimezzarsi entro il 2030.

Popolazione di classe media, in miliardi per anni

(Fonte: IEMS, Kheras e Gertz, osservatorio OCSE)

Anno Europa Asia / Pacifico Nord America
2009 36% 28% 18%
2020 22% 54% 10%
2030 14% 66% 7%
+/- in pp 2009-2030 -22% +38% -11%

La crescita della classe media nella regione Asia/Pacifico sarà dovuta, per lo più, alla crescita della Cina e dell’India il cui Pil pro capite crescerà, entro il 2020, rispettivamente di 1.5 volte in Cina e di 1.8 volte in India rispetto al 2014.

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Nel 2015, il numero totale dei turisti cinesi della Cina continentale in uscita verso l’Europa è stato di 3.5 milioni con un incremento del 16% rispetto all’anno precedente (fonte: China Tourism Academy).

Gli appartenenti alla classe media danno molta importanza:

  1. al rapporto qualità prezzo,
  2. tendono a utilizzare la maggiore disponibilità economica a disposizione per migliorare la propria cultura,
  3. a studiare la lingua inglese.

Queste tre caratteristiche li porta a viaggiare indipendentemente usufruendo dei servizi online che consentono di accedere a informazioni trasparenti e facilmente confrontabili fra loro. Da ciò deriva che:

  1. un ulteriore incremento della concorrenza tra i giganti del turismo online;
  2. un incremento dell’importanza della presenza online;
  3. il miglioramento dell’esperienza digitale del cliente.

Questo tipo di turista nel programmare i propri viaggi guarda con attenzione al rapporto qualità/prezzo, si avvale di mezzi di trasporto economici e dedica molto tempo alla ricerca online delle migliori tariffe. Le aziende turistiche che vogliono accedere a questa fetta di mercato dovranno innovare la propria offerta puntando su un miglior rapporto qualità/prezzo senza mortificare le specifiche esigenze della clientela.

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Un’altra sfida che le imprese dovranno affrontare è quella di adattarsi alle specifiche esigenze del turista una volta che questi sia giunto a destinazione. Per esempio, per rispettare le tradizioni religiose e culturali dei turisti indiani, gli alberghi dovrebbero poter offrire cibi vegetariani e cibi halal: per esempio, per quanto riguarda i persci: è permesso – ĥalāl, appunto – mangiare qualunque tipo di pesce dotato di squame. Quindi pesci quali: trote, salmoni, lucci, triglie, muggini, carpe, merluzzi, naselli, acciughe, alici, aringhe, branzini, spigole, cefali, cernie, dentici, orate, tonni, sogliole, sarde e sardine, sono leciti, oltre a gamberi e gamberetti. Le altre creature marine come balene, squali, tartarughe, granchi, aragoste, astici, anguille, pesci spada, murene, rombi, razze, calamari, moscardini, seppie, scampi e frutti di mare come cozze, vongole e ostriche, sono invece illecite (ĥarām).

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3. Continua. Le precedenti puntate a questo link.

* Michele Guglielmo, 72 anni, di cui 35 dedicati alla professione di direttore d’albergo, condotta principalmente a Sorrento (dove risiede), in Italia e all’estero. La sua esperienza decennale è testimoniata dal possesso di numerosi attestati e riconoscimenti alla carriera. Info: www.mghi.it

A PROPOSITO/ IL RAPPORTO IBAR* 2016

Stati Uniti e Cina si confermano

mete preferite nel 2016.

Sri Lanka, Mauritius e Cile

in forte incremento

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Secondo il Rapporto IBAR (Italian Board Airline Representatives), che analizza le vendite di oltre 2000 Agenzie di Viaggio italiane affiliate alla IATA, il buon andamento di molte destinazioni intercontinentali è alla base dei risultati positivi registrati dalla rete aeroportuale italiana che ha chiuso l’anno con un incremento di volumi di poco superiore al 6%.

A fine 2016, Sri Lanka (+32%) in Asia, Mauritius (+16%) per l’Africa e Cile (+29%) per le Americhe sono le destinazioni con le percentuali maggiori di incremento.

Interessante anche il dato relativo alle Maldive (+19%), una destinazione in precedenza servita quasi esclusivamente da voli charter che, in un lasso di tempo relativamente breve, hanno ceduto il passo ai servizi di linea.

Per quanto riguarda le dimensioni dei flussi, Cina, Stati Uniti ed Egitto sono i campioni continentali in carica. Mentre la leadership dei primi due Paesi non sembra al momento contendibile, i dati numerici di Egitto (98.000 biglietti venduti nel 2016) e Marocco (91.000) sono ormai sullo stesso piano.

Tutte le tendenze evidenziate dai precedenti rapporti trovano ampia conferma nella analisi di fine anno.

Il rapporto conferma le brillanti performance di Cuba (+21%), grazie alla intensificazione dei collegamenti diretti, e di Iran (+27%), per il contemporaneo ritorno dei flussi turistici e la ripresa dei rapporti commerciali tra i due Paesi.

Continua la conquista di quote di mercato da parte dei Vettori low-cost, la cui clientela utilizza solo in minima parte le Agenzie di Viaggio per l’acquisto dei biglietti.

Anche tra coloro che si affidano alle compagnie aeree “legacy”, sale costantemente la propensione a utilizzare i siti dei Vettori (non rilevati da questa analisi) per i propri acquisti.

Infine, in media il costo di un biglietto per una qualsiasi destinazione intercontinentale raggiungibile dall’Italia è calato del 6.1% rispetto al 2015. Ancora maggiore il beneficio per chi avesse optato per una destinazione Asiatica, su questa direttrice infatti si è registrato un calo medio delle tariffe pari al 9.5%.

È bene ricordare che il rapporto, offre una fotografia mai pubblicata con questo grado di dettaglio che si basa sull’analisi di un database di oltre 8 milioni di biglietti aerei (di cui circa 2.7 milioni per viaggi intercontinentali) emessi annualmente in Italia, per un valore complessivo prossimo ai 3 miliardi di euro. Non sono inclusi in questa analisi gli acquisti effettuati direttamente sui siti web delle singole compagnie aeree, mentre sono incluse le transazioni effettuate sui siti delle OLTA (Portali di vendita online).

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* L’IBAR (Italian Board Airline Representatives) è l’associazione che rappresenta direttamente 52 Compagnie aeree – italiane e straniere – operanti in Italia. Il totale dei Vettori associati si avvicina alle 100 unità, tenendo conto delle Compagnie aeree iscritte attraverso le proprie rappresentanze commerciali presenti nel nostro Paese. Scopo principale della Associazione è la rappresentanza dei Vettori nei rapporti con le istituzioni e con tutti gli altri componenti della filiera del trasporto aereo. L’Associazione si adopera per lo sviluppo del trasporto aereo in Italia e, in tale ambito, per la realizzazione di un mercato aperto ed efficiente. Contatti: IBAR (Italian Board Airline Representatives), c/o Corso Vittorio Emanuele 187 – 00187 Roma, ibarair.eu – Tel. 324.5303983 – Ufficio Stampa e Comunicazione: Alessandra Amati, Via Val Trompia 140 – 00141 Roma, alessandra.amati@travelmarketing2.com – Tel. 335.8111049