Sviluppare un’app di successo, tramite la quale accumulare tanto denaro quanto ne basta per cambiare vita, è un sogno piuttosto diffuso. Leo Grand, un senzatetto di New York, è la dimostrazione che tale sogno è possibile, almeno fino a un certo punto.
La sua storia inizia poco più di un anno fa quando Leo incontra Patrick McConlogue, un giovane programmatore. Patrick decide di aiutare Leo ponendogli una scelta: 100 dollari, oppure la possibilità di imparare qualcosa di utile come programmare.
Leo sceglie la seconda possibilità e per otto mesi, tutte le mattine, riceve lezioni da Patrick che gli fa da insegnante prima di andare al lavoro e gli fornisce anche un laptop per lavorare ed esercitarsi.
Entro dicembre, la prima app è pronta e riscuote un buon successo: Trees For Cars, dedicata al car sharing, viene messa in vendita a 99 centesimi sia su Google Play che su iTunes, e consente a Leo di guadagnare circa 10.000 dollari.
Fin qui sembra una favola a lieto fine ma, a differenza delle favole, la realtà non si ferma allo “scioglimento” del racconto.
Leo infatti non ha mai ritirato i suoi 10.000 dollari, che ancora lo aspettano su un conto intestato a Patrick (dato che il senzatetto non ne possedeva uno), di cui è ormai un grande amico.
Il fatto è che, ogni volta che Patrick cerca di portare Leo in banca per aprire un conto a suo nome e aiutarlo a reintrodursi nella società, dopo qualche metro Leo rinuncia e preferisce tornare indietro.
La diffidenza per il sistema, la paura di cambiare le proprie abitudini e la vita che, per quanto non invidiabile, in questi anni gli è diventata familiare fermano Leo Grand, che non riesce a decidersi ad abbandonare le panchine. Continua a programmare e sta già lavorando su un’altra app, dato che l’attività gli piace molto; non riesce però a cambiare la propria vita.
Leo e Patrick hanno un accordo: se entro un anno Leo non si deciderà, i 10.000 dollari andranno a un rifugio per i senzatetto scelto da Leo stesso; Patrick, dal canto proprio, spera che l’amico decida di lasciare la strada dove vive e iniziare una vita “normale”.
«È difficile? Sì. Vorrei che fosse diverso? Sì. Lascerò perdere? No. Siamo sempre una squadra. È un mio amico, adesso» ha spiegato Patrick McConlogue. Quanto a Leo Grand, che sull’amicizia la pensa allo stesso modo, si dice convinto di essere felice.
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