Chi paga? Il prezzo più alto intendiamo dire. In questa difficile fase di Covid 19, gli anziani stanno pagando un prezzo altissimo. E il perché è presto detto. Nelle strutture della Sanità pubblica il rischio di contagio è alle stelle. Ma non solo. Accedere a medici & specialisti in questo momento di forte pressione sanitaria è diventato davvero molto complicato.
A rappresentare un prezioso alleato per il sistema sanitario è EpiCura, il primo poliambulatorio digitale in Italia che con un network di 800 professionisti certificati dislocati in 10 principali città italiane (Bologna, Brescia, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Verona) eroga servizi sanitari e socio-assistenziali.
EpiCura nasce dall’ambizioso progetto di Gianluca Manitto e Alessandro Ambrosio, due giovani, amici da sempre, che dopo carriere professionali molto diverse all’estero, si ritrovano, nella loro Torino, con l’idea di unire il digitale al mondo dei servizi legati alla salute. Parliamo (insomma) di Medicina 4.0.
Quali sono state le sue prime mosse?
EpiCura nasce inizialmente, nel 2017, per offrire servizi di fisioterapia a domicilio. Se l’idea dei nostri partiva da questo, la replica del mercato è stata un’altra: “Vinceva la tempistica, la flessibilità di poter scegliere il luogo della prestazione e l’orario”, spiega Gianluca. “È questo ciò che la gente chiedeva”. Parte così il veloce percorso di crescita della giovane realtà che inizia da allora ad ampliare la propria offerta.
Tornando ai giorni nostri, in questi difficili mesi di pandemia, in cui gli anziani, i più a rischio, stanno rinunciando alla possibilità di circondarsi dei propri affetti, EpiCura, che in soli tre anni ha fatto tanta strada e oggi conta un team interno di 30 giovani professionisti, si avvicina alle famiglie per affiancarle nell’assistenza domiciliare dei propri cari.
“Aiutiamo le famiglie a trovare la persona che più si adatti alle necessità dei nostri anziani attraverso un Family Tutor, un professionista in grado di comprendere le differenti esigenze individuali così da poter trovare la miglior persona da mettere al fianco del ‘paziente”, sottolinea Alessandro Ambrosio.
“Alla fine del percorso di selezione, dopo aver trovato il professionista ad hoc, ci occupiamo del disbrigo di tutte le pratiche burocratiche di inserimento e assunzione e di elaborare ogni mese la documentazione fiscale sgravando le famiglie anche da questo pensiero”, conclude Alessandro.
Parallelamente al rafforzamento di tutta la parte dei servizi di assistenza domiciliare, EpiCura ha anche accelerato sulla parte di videoconsulto, disponibile in tutta Italia e accessibile da qualsiasi dispositivo mobile così come da pc.
“Sono oltre 100 i professionisti che si occupano di questi servizi. Parliamo di medici, infermieri, veterinari, nutrizionisti, psicologi. Rispondono alle richieste di chi ha bisogno di un consiglio su una terapia in corso, sull’insorgere di sintomi che possono dare qualche preoccupazione, ma anche semplicemente di dialogo. Abbiamo anche numerosi nutrizionisti che possono aiutare a ritrovare un equilibrio alimentare adeguato trasformando il periodo di sosta forzata in una opportunità…piuttosto che in uno sbilanciamento alimentare”, afferma Gianluca.
Accedere ai servizi di consulenza e videoconsulto è semplicissimo: basta collegarsi al sito per prenotare online oppure chiamare il numero verde gratuito 800 909 209. È sufficiente indicare il medico di cui si ha bisogno, l’orario preferito e completare il pagamento online. All’orario concordato i professionisti di EpiCura (disponibili 7 giorni su 7 dalle 8.00 alle 20.00) contatteranno il paziente al numero indicato.
Ma EpiCura è tanto altro.
“Siamo nati con l’obiettivo di contribuire al benessere fisico e psichico delle persone”, spiega Alessandro. “I nostri servizi spaziano dalla fisioterapia, all’infermieristica, assistenza alla persona, in casa, in ospedale, o presso case di riposo (in ore diurne & notturne) per anziani/malati/disabili ma garantiamo anche visite mediche generiche, pediatriche, di psicoterapia & psicologia”.
A PROPOSITO/ L’origine delle parole
Il nome Tutor nasce da un dio buono importato in Puglia dalla Grecia
La figura del family tutor istituito da EpiCura evoca in me un personaggio della mitologia da cui discende appunto il nome tutor, un dio minore dell’Olimpo greco trasportato dagli antichi migranti nell’Italia meridionale, a cominciare dalla mia nativa Puglia. Quella divinità di serie B si chiamava Tautor ed era il nume tutelare dei pugliesi di qualche millennio fa, quando il Mediterraneo pullulava di divinità arcigne, vendicative, prepotenti e facili prede di passioni molto umane (dall’ira all’invidia) vissute in modo furente.
Tautor no: lui, il dio dei pugliesi, era una sorta di zio forte e buono incline ad ascoltare, a comprendere, più che a condannare; a divulgare e seminare conoscenza, più che a occultare; a soccorrere, più che a pretendere; a essere vicino, più che osservare l’ordine del distanziamento sociale delle altre divinità di serie A. (Ogni popolo disegna i suoi dei a propria immagine: dovevano essere brava gente quegli antichi pugliesi).
Quando conquistarono la nostra regione, i Romani furono conquistati a loro volta dall’anomalo carattere divino di Tautor, nome quasi paterno e potente. A tal punto ne furono colpiti, che fecero propria la figura e la introdussero nel loro ordinamento civile e nel vocabolario.
Da allora, tutor (tutore: sì, da Tautor), che conquistò anche gli anglo-americani arrivati a Bari nella seconda guerra mondiale, indica in tutto il mondo, anche in quello anglo-sassone, colui che, con pazienza e autorevolezza, aiuta gli altri a crescere, senza avere interessi personali. (s.g.)
Grazie