Canali, porto e lago: il dialogo della città con l’acqua continua. Amsterdam è una città urbanisticamente ancora dinamica e pronta a mettersi in gioco al meglio: nel quartiere di Houthaven, il vecchio porto ricco di coloratissime case sull’acqua, è nato un progetto sostenuto dal Settimo programma quadro dell’Unione europea volto a costruire strutture residenziali ecocompatibili.

Il progetto riguarda edifici di quattro piani per ridurre lo spreco di energia, con superfici che incorporino pannelli solari e turbine eoliche tanto da consentire la completa autosufficienza elettrica della comunità. Uno dei più grandi e più vecchi porti di Amsterdam, da tempo privato del suo ruolo commerciale, sta per trasformarsi in un nuovo quartiere “ecosostenibile”, completo di case a basso consumo.

Il piano nasce nell’ambito di una strategia che tiene conto dell’analisi fatta dalla Commissione europea sullo stato dell’arte degli edifici per uso abitativo e commerciale. Realizzare case e locali commerciali che entrino nei parametri di efficienza energetica è quindi in linea con gli obiettivi dell’Unione, che prevede di arrivare entro il 2050 a edifici con un indice di efficienza pari all’80 per cento. Questo attraverso interventi sia strutturali che di design che combinino la riduzione delle emissioni e l’ottimizzazione dell’uso delle fonti di energia con un basso impatto ambientale.

Grazie alle sue caratteristiche, il progetto Carbon Neutral ha ricevuto i finanziamenti dell’Unione Europea, in quanto riconosciuto valido esempio di riqualificazione sostenibile in ambiente urbano e dedicato al miglioramento della qualità di vita dei cittadini.

Le proposte progettuali delle future costruzioni di Houthaven sono già state messe a disposizione di tutti gli interessati. Sono state fornite una dettagliata descrizione della struttura, dei materiali utilizzati, delle caratteristiche dell’involucro e delle prestazioni energetiche, e dando, ancora prima della costruzione, la possibilità di scegliere le condizioni ottimali per ciascuna famiglia.

Destinato ad accogliere circa 2.000 abitazioni, il nuovo ecoquartiere si svilupperà lungo una serie di penisole che dalla terraferma si estenderanno verso il mare, ovviamente rimanendo all’interno del bacino del porto. 70 case galleggianti, scuole, hotel, centri commerciali, assistenza sanitaria e centri ricreativi… tutti gli edifici dovranno essere autosufficienti dal punto di vista energetico, prevedendo già in fase preliminare, l’utilizzo di fotovoltaico e minieolico per i consumi elettrici e di solare termico per riscaldamento e acqua calda sanitaria, nonchè di un sistema di teleriscaldamento (esclusivamente energia verde) per coprire le richieste energetiche collettive.

Oltre a essere un quartiere sostenibile, Houthaven sarà un esempio di social housing; l’assegnazione delle abitazioni avviene infatti in seguito a una richiesta singola o di gruppo, nella quale oltre a essere espressi i desideri dei futuri abitanti per il quartiere, i potenziali proprietari inseriranno anche il progetto per la loro casa, affidandosi nella fase tecnica ai professionisti messi a disposizione dalla società che gestisce il masterplan.

La riqualificazione si trasforma così in un occasione di incontro e scambio tra i prossimi inquilini, evidenziando quali dovranno essere le caratteristiche necessarie al nuovo agglomerato urbano.

I lavori sono iniziati i primi di maggio con la costruzione della prima penisola galleggiante e la più originale, dove troveranno posto alcuni dei servizi per la collettività e dove verrà costruito l’unico edificio di altezza superiore ai quattro piani, creando un punto di riferimento per il quartiere e per la città di Amsterdam.

Il tema della mobilità non poteva certo essere trascurato: la parte del progetto più appassionante è che all’interno di Houthaven circoleranno esclusivamente le auto degli abitanti, limitando il traffico pesante all’esterno del nuovo quartiere.

Inoltre l’area sarà raggiunta dai necessari mezzi pubblici, e sarà accessibile via mare e ovviamente, dotato di percorsi pedonali e piste ciclabili.

Se l’Italia non avesse i problemi che ha…quante opportunità ci sarebbero di fare progetti simili… e come sarebbe bello vivere in quartieri del genere, sapendo che è stato fatto tutto quello che tecnologicamente è possibile per creare uno spazio rispettoso dell’ambiente… e seguendo le indicazioni europee più allineate agli accordi di Kioto…
Mi sentirei in un nuovo umanesimo.

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Fonte: BlogOlanda