Scoprire un paese europeo dall’interno, lasciandosi guidare da ragazzi e ragazze del posto con cui trascorrere un viaggio di gruppo frizzante e ricco di sorprese. Vite diverse ma molto simili, che si incontrano per socializzare, condividere le proprie esperienze e trovare punti in comune.

Se siete curiosi del mondo, non avete ancora compiuto 30 anni e siete sempre pronti per partire alla volta di nuovi orizzonti, il modo migliore di fare una vacanza low cost è partecipare a uno scambio culturale.

Non si tratta del solito viaggio per imparare una nuova lingua all’estero, ma di uno scambio per chi la lingua la usa solo per capire e farsi capire, aiutandosi con i gesti dove il vocabolario non arriva. Decine e decine di progetti sponsorizzati dal programma Giovani in Azione dell’Unione Europea con lo scopo di favorire la mobilità giovanile e la costruzione di una mentalità comunitaria nel rispetto delle singole identità, sono lanciati con scadenza regolare da diverse associazioni non profit.

Una settimana in Polonia dedicata ai diritti dei bambini, otto giorni sul monte Olympos in Turchia sulla danza e la coreografia, oppure in Spagna per approfondire la protezione ambientale. Uno scambio in Romania per discutere di razzismo e discriminazione, in Grecia per parlare di storia medievale, in Italia per indagare su teatro e multiculturalità. Organizzati da un Paese ospitante con la collaborazione di tutti i partecipanti al momento del loro arrivo, i progetti hanno come idea di fondo la sensibilizzazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni alle tematiche europee e all’apertura verso le altre culture.

E mentre si visita insieme una località, si ha l’occasione di conoscersi, discutere di tematiche più o meno serie e lavorare insieme al progetto comune. Sono opportunità davvero interessanti per chi è curioso di conoscere altre realtà e non ha paura di confrontarsi con chi ha abitudini diverse dalle proprie: esperienze uniche che aprono la mente, allenano lo spirito di adattamento e generano nuove amicizie.

Ho partecipato a uno di questi programmi lo scorso luglio a Erzurum, in Turchia, insieme a un gruppo composto da italiani, turchi, spagnoli, ucraini e armeni. Tra camping nella natura, canoa, arrampicata, butterfly watching e visite ai siti più interessanti della zona, ho potuto vedere come si vive realmente in quell’area, mangiare come loro, imparare qualche parola nella loro lingua e capire sfumature della loro cultura che non si apprendono sui libri. Non solo, ogni ragazzo ha condiviso le proprie tradizioni e idee, creando così un’atmosfera multiculturale deliziosamente stimolante.

Come partecipare

Sul sito Scambieuropei si trovano tutti i bandi dei viaggi in programma, con una breve spiegazione e i contatti per l’iscrizione. È la redazione stessa che fa da tramite con l’Agenzia Nazionale per i Giovani dell’Unione Europea e le singole associazioni culturali e risponderà a qualunque dubbio o domanda. Per partecipare, basta compilare dei moduli, inviare il curriculum e scrivere una breve mail in cui spiegate il motivo per cui vi piacerebbe partecipare al progetto, ed è fatta. Vitto e alloggio per la durata del progetto e il 70% delle spese di trasporto sono coperte dai fondi del Dipartimento Gioventù dell’Unione Europea, mentre eventuali extra e il restante 30% sono a carico personale.

Testo di Giorgia Boitano. Fonte: www.latitudeslife.com. Link utile: www.scambieuropei.info