Credo di interpretare il pensiero di tutti i lettori del mio blog associandomi all’appello delle Associazioni Italia Nostra, ICOM Italia e Gruppo2003 Scienzainrete con cui si chiede al nuovo Governo una risposta immediata per la ricostruzione in tempi rapidi della Città della Scienza di Bagnoli che avevo recentemente visitato e ammirato.
Seguiremo da vicino l’operato dei pubblici poteri a favore di Città della Scienza (a proposito: ministro Barca, non potrebbe essere dirottato su questa specifica ricostruzione parte dei fondi dell’Unione europea destinati all’Italia, come da conto alla rovescia su Giannella Channel?), ne daremo notizia costantemente, dando il nostro contributo, per quanto ci compete, alla sua rinascita. (s.gian.)
La notizia dell’incendio della Città della Scienza di Napoli ha scosso profondamente il Paese. Le nostre associazioni, che a diverso titolo si occupano di cultura, non possono rimanere insensibili di fronte a questo evento negativo per la rinascita culturale e civile di una città e di un’intera nazione.
Nata nel 1996, la Città della Scienza di Napoli ha rappresentato in questi anni una delle espressioni più vivaci e innovative di diffusione pubblica della scienza, affinché anche questa imprescindibile componente della cultura diventasse davvero una lingua comune, a partire dal coinvolgimento delle giovani generazioni. La rinascita civile ed economica del Paese passa, infatti, anche da una compiuta “cittadinanza scientifica” dei suoi abitanti e in primis dei suoi governanti, a cui è sempre più richiesto di “conoscere per deliberare”.
Le mostre, i dibattiti, gli exhibit, le manifestazioni di grande successo di pubblico come “Futuro Remoto” di Città della Scienza hanno profondamente innovato in questi anni il modo di raccontare l’impresa della conoscenza umana, ponendo il Centro napoletano all’avanguardia – fra le altre cose – della museologia contemporanea.
Non è un caso che l’articolo 9 della Costituzione italiana metta insieme tutela del patrimonio storico e artistico e promozione della cultura tecnico-scientifica.
La Città della Scienza rappresenta una sintesi di questi valori e ha saputo in questi anni connettere la complessa eredità del Polo siderurgico di Bagnoli con le nuove sfide che oggi la ricerca scientifica ci pone.
Pertanto le nostre Associazioni chiedono al nuovo Governo una risposta immediata con il finanziamento della sua ricostruzione in tempi rapidi. Risponda il Governo che va a nascere con un atto che dia sostanza ai mille impegni elettorali assunti da tutti i partiti sulla cultura.
Noi seguiremo da vicino l’operato dei pubblici poteri a favore di Città della scienza, ne daremo notizia costantemente sui nostri organi di informazione, dando il nostro contributo, per quanto ci compete, alla sua rinascita.
Italia Nostra – il presidente Marco Parini
ICOM-Italia – il presidente Andrea Garlandini
Gruppo2003-Scienzainrete – la presidente Maria Grazia Roncarolo
Per dare il proprio contributo alla ricostruzione di Città della Scienza:
– Su DeRev è possibile finanziare i lavori attraverso diverse soluzioni di crowdfunding.
– Su CambioMerci, professionisti e imprese possono offrire le proprie competenze per accelerare il riavvio delle attività.
– Qui la pagina facebook dedicata, a cui hanno già aderito più di 30mila utenti.
penso che se una cosa brucia è perchè chi la possiede non ne ha avuto la necessaria cura: se I napoletani vogliono la città della scienza, non fanno altro che ricostruirla, ma non con I ns. soldi, spero