E’ entrata in vigore in questi giorni la direttiva n. 27 del 2012 dell’Unione europea sull’efficienza energetica, la quale stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dell’efficienza energetica nell’Ue, al fine di garantire il conseguimento dell’obiettivo principale relativo all’efficienza energetica del 20% entro il 2020. Il recepimento delle relative disposizioni da parte degli Stati membri è fissato entro il 5 giugno 2014. Successivamente, la strategia dovrà essere aggiornata ogni tre anni e trasmessa alla Commissione nel quadro dei piani d’azione nazionali per l’efficienza energetica.

La nuova direttiva modifica le precedenti direttive, stabilendo un quadro comune per tutti gli Stati membri. Le caratteristiche principali sono queste:

  • la direttiva impone agli Stati membri di rinnovare annualmente, a partire dal 1° gennaio 2014, il 3% degli edifici occupati o di proprietà di enti statali, basandosi sugli standard minimi esistenti. Questa norma si applica dapprima agli edifici con una superficie calpestabile di più di 500 m2 e, da luglio 2015, per quelli con più di 250 m2;
  • le imprese energetiche di pubblica utilità, incluse nella nuova legislazione, saranno tenute a rispettare, nel periodo 2014-2020, un obiettivo annuale di risparmio energetico equivalente almeno all’1,5% del totale dell’energia venduta ai consumatori finali, sulla base della media dei consumi dei 3 anni precedenti all’entrata in vigore della direttiva;
  • entro un massimo di 3 anni dall’entrata in vigore della normativa, tutte le grandi imprese dovranno sottoporsi, ogni 4 anni, ad audit energetici svolti in maniera indipendente da esperti accreditati. Le piccole e medie imprese saranno esentate da tale obbligo;
  • la direttiva introduce disposizioni speciali per la creazione di strumenti di finanziamento per le misure di efficienza energetica. Gli Stati membri dovranno facilitare la creazione di queste strutture o l’utilizzo di quelle esistenti. Tutto ciò rientra in quel quadro di iniziative previste dalla conferenza di Kyoto, la quale ha posto all’Unione europea l’anno 2020 come termine ultimo entro il quale riuscire a porre sotto controllo le proprie emissioni di CO2. Per realizzare tali intendimenti, da tempo l’Ue ha promosso lo sviluppo di tecnologie, prodotti e servizi a basso consumo per quei settori che meglio si prestano al risparmio energetico, a iniziare dagli edifici e dai loro impianti di riscaldamento, i quali rappresentano il 40% dell’intero fabbisogno continentale. Il loro consumo potrebbe infatti vedersi ridotto di oltre un terzo se solo venisse verificata la necessità di progettare e di dotare i nostri stabili di residenza e di lavoro di nuovi sistemi di illuminazione, di riscaldamento e di condizionamento.

Sul fronte dei trasporti stradali (26% del fabbisogno energetico Ue) entro la fine di quest’anno le emissioni prodotte dalle automobili dovranno essere limitate a 120g di CO2/km e dovrà essere promossa la vendita di vetture meno inquinanti attraverso la fornitura di informazioni più trasparenti sulla loro produzione.

Anche il settore industriale risulta nell’occhio del ciclone (25% del fabbisogno energetico Ue): sulla base dei più recenti studi dovranno essere applicati nuovi e più avanzati standard di progettazione ecocompatibile per la produzione di boiler, televisori e prodotti per l’illuminazione, al fine di migliorarne il rendimento. A ciò è inoltre legata la questione dell’etichettatura delle merci in quanto sistema di promozione dei cosiddetti acquisti ecologici, un marchio di qualità finalizzato a garantire al consumatore quali sono i prodotti che rispettano l’ambiente e che risultano maggiormente efficienti dal punto di vista del consumo energetico.

Queste iniziative derivano tutte da un noto rapporto della Commissione europea risalente al marzo del 2006: il cosiddetto Libro Verde del risparmio e dell’efficienza energetica. Alla luce di quell’analisi, infatti, è stata decisa l’adozione urgente di un piano di azione per l’efficienza energetica che tenga conto della possibilità di conseguire, entro il 2020, risparmi di energia superiori al 20%.

Fonte: laici.it