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na buona notizia arriva da Catania: il Comune, in  base a un progetto della società Gemmo diretta dall’ingegnere catanese con studi in Bocconi Giuseppe Tomarchio, ha sostituito i Led (una nuova tecnologia, la sigla sta a indicare i diodi emittenti luce) alle lampadine tradizionali in 20 mila dei 31 mila punti luce della città. Risparmio di energia del 40%, dieci milioni di investimento, rientro previsto in nove anni. Un bel segnale da un Sud controcorrente, già distintosi per la sua Etna Valley e le 150 imprese hi-tech, che anticipa le direttive dell’Europa: dal settembre prossimo le vecchie lampadine al tungsteno sono bandite ufficialmente, e del tutto, dall’Unione Europea in seguito a una decisione presa ancora nel 2009.
 
Questa notizia mi fa affiorare alla mente l’amico Piero Angela che ama spesso proiettare l’immagine metaforica di una bilancia che vorrebbe fosse presente in ogni famiglia italiana: la bilancia dei premi e delle punizioni che, a suo dire, può dare una forte carica a una società demotivata: “I premi e le punizioni servono a dare vita alla vita”, ama ripetere il grande divulgatore. In assenza di questa bilancia e di una visione futura può instaurarsi uno stato di indifferenza che può degenerare in frustrazione individuale e collettiva. Per promuovere un’effettiva partecipazione al cambiamento è fondamentale guidare le persone ad avere una visione del futuro: questa méta guiderà l’agire e determinerà un clima positivo. Per questo scopo bisogna investire energie in due direzioni: coinvolgere le persone e dare sostegno al cambiamento.
 
Penso alla bilancia di Piero ogni volta che, a primavera, Legambiente presenta il suo rapporto annuale sui Comuni Rinnovabili, con l’Atlante delle fonti pulite e del risparmio energetico nel territorio italiano. Il rapporto 2012, presentato a fine marzo scorso, illumina una crescente ALTRA ITALIA, quella dove grazie all’energia pulita e al risparmio energetico i cittadini tornano a respirare aria più sana e risparmiano in bolletta.
 
Nel 2011 gli impianti da fonti rinnovabili nel territorio italiano sono aumentati in maniera impressionante e sono diffusi oggi in oltre il 95% dei Comuni. Cresce fortemente anche la produzione di energia pulita, che ha contribuito lo scorso anno per il 26,6% dei consumi elettrici. Dal 2000 a oggi 32 TWh da fonti rinnovabili si sono aggiunti al contributo dei “vecchi” impianti idroelettrici e geotermici, grazie a oltre 400mila impianti di grande e piccola taglia, elettrici e termici, che da nord a sud, dalle aree interne ai grandi centri e con un interessante e articolato mix di produ­zione da fonti differenti rappresentano oggi un caposaldo del bilancio energetico italiano. Per i dettagli vedere il link dal sito di Legambiente.
 
Il Belpaese, insomma, è pieno di buone pratiche replicabili che mostrano la ricetta per un futuro più pulito, sostenibile, “capace di far risparmiare soldi alle famiglie e alle amministrazioni che sappiano investire in innovazione aumentando significativamente i livelli di confort abitativi e qualità della vita”, spiega il rapporto di Legambiente curato dal vicepresidente e responsabile del settore Energie Edoardo Zanchini che più volte ci ha fatto da Virgilio nei nostri viaggi in quest altra Italia.
 
Questo Comuni, pur in presenza della più grave crisi del dopoguerra, stanno dando forma a un nuovo modello di generazione distribuita che cambia profondamente il modo di guardare all’energia e al rapporto con il territorio. E’ un’Italia dove operano, giorno dopo giorno, spesso in un totale silenzio mediatico, tanti amministratori e tanti professionisti tecnici che si occupano di progettare, dirigere, costruire, collaudare. Essi hanno avuto e avranno un ruolo di straordinaria importanza nell’evoluzione del risparmio energetico e delle fonti di energia rinnovabile, due binari sui quali dovrà necessariamente ripartire la crescita virtuosa dell’Italia.