Breakthrough Prize è un premio istituito per incoraggiare la ricerca di luminari che dedicano la loro vita a combattere il cancro, il diabete o il Parkinson. Il più ricco premio accademico che ricompensa la ricerca nei campi della medicina e della biologia con 3 milioni di dollari ciascuno degli undici ricercatori selezionati.
Breakthrough Prize è stato istituito da quattro protagonisti di Silicon Valley guidati dal filantropo Yuri Milner: Mark Zuckerberg di Facebook, Sergey Brin di Google e sua moglie Anne Wojcicki, fondatrice della compagnia di genetica 23andMe, Priscilla Chan e Yuri Milner.
“Dopo la mappatura del genoma, nei prossimi dieci o vent’anni si prevedono enormi progressi scientifici”, ha spiegato Milner, che dice di essere stato ispirato “dalle malattie terminali di due miei stretti parenti”.
“Tre milioni di dollari sono un sacco di soldi”, puntualizza il Chairman di Apple Art Levinson, presidente della fondazione “madre” del premio, “ma i ricercatori da cui vengono contributi epocali nel settore delle scienze per la vita sono spesso persone che lavorano senza riconoscimenti, riflettori o compensi eccessivi. Sono loro i veri eroi”. Silicon Valley lancia un appello ai giovani: “Le carriere delle star del cinema e dello sport non sono le sole a essere riconosciute nel mondo d’oggi”, affermano in coro i quattro sponsor. La loro intenzione? “Attrarre i riflettori del mondo sul messaggio secondo cui la scienza è eccitante, importante, cool ed è il nostro futuro”, spiega Eric Lander, ricercatore ad Harvard e all’Mit di Boston, uno dei vincitori.
Premiate anche due donne. Quest’anno tra i premiati c’è anche un italiano, il 56enne catanese trapiantato in Usa Napoleone Ferrara ed altri dieci scienziati (tra cui due donne) provenienti da Stati Uniti, Olanda e Giappone. Napoleone Ferrara, direttore del Moores Cancer Centre alla University of California di San Diego è stato onorato per le scoperte dei meccanismi dell’angiogenesi che hanno portato a rivoluzionarie terapie antitumorali.
“Quando Levinson mi ha telefonato per dirmi che ero uno dei vincitori, sono rimasto di stucco perché non sapevo neanche che questo premio esistesse”, racconta Ferrara al Corriere, che si dice “estremamente onorato di ricevere un riconoscimento del genere, considerando anche il calibro e la distinzione degli altri vincitori”.
“La cosa di cui sono più orgoglioso”, prosegue lo scienziato catanese, “è che abbiamo fatto passi avanti nella comprensione dei meccanismi di base del tumore, riuscendo così ad aiutare tante persone. Le nostre ricerche sull’angiogenesi sono risultate in terapie che diminuiscono la perdita di visus in pazienti affetti da degenerazione maculare che rischiavano la cecità”.
I vincitori di questa prima edizione sono: Cornelia I. Bargmann; David Botstein; Lewis C. Cantley; Hans Clevers; Napoleone Ferrara; Titia de Lange; Eric S. Lander; Charles L. Sawyers; Bert Vogelstein; Robert A. Weinberg; Shinya Yamanaka.
La gara con il Premio Nobel. La gara con l’Accademia svedese delle scienze, intanto, è già iniziata. A differenza del Nobel, che impone un massimo di tre vincitori per lo stesso premio, il Breakthrough non pone limiti al numero di scienziati che possono ritirare lo stesso riconoscimento. Chiunque può nominare un candidato, tramite modulo online, e al posto dell’elegante cerimonia di premiazione a Stoccolma, i prescelti (scienziati nel fiore della carriera, non più veterani pensionati) saliranno sul podio a San Francisco per tenere seminari sul loro lavoro che dureranno tutto l’anno.
Dulcis in fundo, lo stesso scienziato può, almeno in teoria, vincere più volte nel corso degli anni. “Se sei Einstein”, scherza Milner, “te ne porti a casa una dozzina”.
Fonte: MolecularLab.it. Newsletter su risorse e networking per le scienze della vita. Maggiori informazioni: molecularlab.it