Vie d'Italia: è il museo degli errori. Il nuovo atlante delle papere stradali dalle Alpi ai nuraghi (2)

Continua il viaggio nella penisola del nostro autorevole e pignolo “cacciatore di errori urbani” che invita i lettori a sorridere tra curiosità e aneddoti e i sindaci a mettere mano alle correzioni delle targhe. Qui la seconda puntata del suo singolare Giro d’Italia all’insegna di “Basta con l’approssimazione”

IL TEMPO DELLA STORIA

testo di Roberto Angelino¹ per Giannella Channel

Vie d'Italia: è il museo degli errori. Il nuovo atlante delle papere stradali dalle Alpi ai nuraghi (2)

Continua il viaggio nella penisola del nostro autorevole e pignolo “cacciatore di errori urbani” che invita i lettori a sorridere tra curiosità e aneddoti e i sindaci a mettere mano alle correzioni delle targhe. Qui la seconda puntata del suo singolare Giro d’Italia all’insegna di “Basta con l’approssimazione”

IL TEMPO DELLA STORIA

testo di Roberto Angelino¹ per Giannella Channel

Di cantonate e strafalcioni simili, come abbiamo visto nella prima puntata della mia inchiesta “strada facendo” (LINK), sono strapiene le vie del Bel Paese. Proseguiamo. La più clamorosa papera è senza dubbio quella che ha per teatro una via del centro di Noto (Siracusa), e per protagonista il nostro letterato più noto: Dante Alighieri. Che sulla targa stradale nella cittadina siciliana ha raddoppiato la “elle”, diventando via Dante Allighieri!

L’incredibile svista nella capitale del Barocco. Noto è Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2002.

Per uno strano gioco del destino, l’arteria si trova a pochi metri da via Nicolaci, dove, dal 14 al 16 maggio 2021, si è svolta la 42ª edizione della Infiorata di Noto, dedicata proprio al Sommo Poeta fiorentino nel 700° anniversario della morte.

L’infiorata “dantesca” del 2021.

Comunque, per non saper leggere né (soprattutto) scrivere, dobbiamo a un altro genio siciliano della toponomastica l’ennesima incredibile gaffe cartellonistica sul cognome dell’autore della Divina Commedia, apparsa a Palermo nell’aprile 2013: via Dante Aligheri, senza una “i”. Immediate le battute sui social (la più feroce è stata: “E adesso nuove targhe anche per via Ludovico Arrosto e viale Gabriele Di Nunzio”). La cosa assurda è che quella targa di una così furibonda bruttezza sostituiva un’altra con scritto solo via dante, con la “d” minuscola, che, meschinella, pareva poca cosa. Ma che poi – dopo il madornale strafalcione – è ritornata in men che non si dica nella precedente postazione, sulla parete marrone lucida del palazzo al civico 13/A.
via Dante Aligheri - Palermo

La nuova targa apparsa a Palermo nel 2013…

via Dante Aligheri (ora solo via dante) - Palermo

… e subito sostituita con quella precedente.

Chissà perché, se dovessi chiedermi quando mai in quel punto piazzeranno un bel cartello nuovo fiammante, con nome e cognome giusti e magari pure le date esatte di nascita e di morte del poeta, sorriderei e mi tornerebbe in mente una targa di Pistoia, quella di VIA ABBI PAZIENZA. Tranquilli, esiste davvero e scende dalla chiesa di San Filippo, dove c’è la biblioteca Fabroniana, fino all’incrocio con via dei Rossi.

Pare che s’ispiri a un verso su una pietra murata: “L’omo si muta per lo meglio. Abbi pacienza”.

Troppa confidenza stona, lo sanno bene a Nimis (Udine), dove i cittadini sono rimasti basiti (e lo sono tuttora) di fronte al cartello via Dante A., che equivale a scrivere via Alessandro M. per una strada dedicata al papà dei Promessi Sposi. Ma questo è niente in confronto alla comparsa nel 2021 a Gorizia, sempre in Friuli-Venezia Giulia, della targa via A. Dante, come se Alighieri fosse il nome e Dante il cognome. Per un abbaglio del genere il Poeta avrebbe potuto spedire l’autore all’Inferno, nel girone dei fraudolenti: per fortuna, in fondo alla strada, a salvare l’incauto dalle fiamme eterne provvede la scarna ma assai più rassicurante indicazione via Dante.
via Dante A. - Nimis (UD)

A Nimis, davanti a Sveta Helena.

(A destra) Gorizia: via A. Dante costeggia i giardini pubblici.

71) via A. Dante - Gorizia
E adesso voliamo a Genova dove, sulla scia dell’Allighieri, si possono sfiorare le vette più elevate della beata ignoranza inerpicandosi lungo salita Acccinelli, con tre “C”, che ai meno giovani come me rievoca la scritta CCCP sulle magliette degli atleti sovietici. La targa – già poco elegante ricoperta com’è da una lastra di plastica – è stata piazzata nel maggio 2018 al Castelletto, vicino alla scuola primaria Maria Mazzini. Ad accorgersi per prima dell’incredibile abbaglio ortografico è stata una donna, che l’ha subito condiviso sul gruppo Facebook del quartiere.
73) salita Accinelli con 3 C - Genova

L’erroraccio con la scritta salita Acccinelli con tre C.

74) salita Accinelli con 2 C ok - Genova

Meglio le targhe in marmo che in plastica.

Una curiosità: a due passi dalla salita, c’è l’omonima via Accinelli, che non attira l’attenzione per una scritta imprecisa bensì per la puntualizzazione storica “già Largo del Giuoco del pallone”. In effetti, Genova è la città italiana dove è fiorito il football, importato dai britannici che l’avevano inventato. Nel 1893 nacque il Genoa Cricket and Football Club, la più longeva società calcistica tuttora in attività, vincitrice di nove campionati, compreso il primo disputato nel nostro Paese, nel 1898 (in realtà durò solo un giorno, l’8 maggio, e si contesero il titolo il Genoa e tre squadre della città ospitante: l’Internazionale Torino, la Torinese e la Ginnastica Torino). Ma a Genova già da decenni erano agibili i primi pionieristici campetti in terra battuta per il “giuoco del pallone” e uno di questi stava nel Baluardo delle Turchine, sul lato est dell’odierna piazza Goffredo Villa che, appunto, incrocia via Accinelli, negli spazi dove nel XVIII secolo c’era il cimitero degli Ebrei. Il sostantivo giuoco sa di arcaico, ma dal 1909 fino a oggi l’organismo che da noi sovrintende questo sport si chiama proprio Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), a cui fa capo anche la Nazionale, che disputò il primo incontro il 15 maggio 1910 battendo la Francia 6 a 2 a Milano.

Pare cTarga storica genovese al Castelletto.

Torniamo a targhe e cartelli. Una bella rinfrescata delle regolette basilari della grammatica sarebbe assai utile agli estensori di due cartelli stradali apparsi in Sicilia con papera incorporata, uno a Palermo nel novembre 2014 contro le brusche accellerate (una “elle” di troppo) e l’altro ad Agrigento nel luglio del 2017 con le indicazioni su come pagare la tarriffa (due “r”) oraria nei parcheggi.
78) PALERMO - piazza Ponte Ammiraglio (foto) ok

Palermo: non accellerate!

Agrigento. 'Tarriffa oraria' - Segnaletica sbagliata

Le “tarriffe” orarie ad Agrigento.

Nel campo della scrittura verticale, i creatori dei cartelloni di Agrigento avevano già fornito molteplici e irresistibili dimostrazioni degne di un generoso 4 in pagella. Ecco tre esempi: il primo consente di entrare e sostare in piazza Santo Spirito solo ai residenti con il pass bene in vista sul cruascotto (una “a” indesiderata!) e il secondo, installato in via Dante, impone a tutti i possessori di cani di raccoglierne le delezioni (con la “elle” al posto di una “i”). Pare che la fornitura dei cartelli per le 21 località del distretto turistico della Valle dei Templi (una trentina solo nelle strade e piazze di Agrigento) sia costata 100.833,93 € e che il Comune l’avesse affidata a una ditta di Prato con un bando regionale per l’informazione turistica. Fatto sta che il florilegio di cantonate grammaticali ha scatenato diatribe e anche goliardici meme da parte degli sferzanti burloni che su Facebook si firmano Satira Agrigentina.
80) cruascotto - Agrigento
81) delezioni - Agrigento

Obbligo di raccolta delle “delezioni”.

(A sinistra) Il pass? Sul “cruascotto”.

Il terzo refuso sta sul cartello marrone lucido che dal 2016 dice come raggiungere i siti turistici del Centro storico. Il nuovo granchio ortografico è artistico-geografico: la basilica settecentesca dove ogni 8 dicembre si festeggia l’Immacolata Concezione qui si tramuta in Basilicata dell’Immacolata. Ma ancor meno ammissibile è il modo in cui hanno rimediato alla cantonata, specie se si pensa agli oltre centomila euro spesi: le due lettere in eccesso sono state “cancellate” in maniera superficiale e sbrigativa, ricoprendole con una vernice sì marrone, ma più scura, e perciò visibilissima. In Veneto chioserebbero: quando il rattoppo è peggio del buco!
83) basilicata dell'Immacolata 1 - Agrigento

Dov’è la Basilicata di Maria?

84) basilicata dell'Immacolata 2 - Agrigento

Così ad Agrigento si corregge l’errore: con un po’ di vernice.

Esattamente seguendo lo stesso metodo grossolano si è agito anche dall’altra parte del Bel Paese, a Concesio (Brescia), dove il 26 settembre del 1897 era venuto al mondo Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, la cui famiglia abitava a Brescia ma aveva una casa per le vacanze proprio in quel paese all’inizio della Val Trompia.
85) Papa Paolo VI

È diventato santo nel 2018.

87) casa natale di paolo VI - Concesio (BS)

La casa dei Montini a Concesio.

Il cartello con il refuso (e il solito sfondo color cioccolato) è stato piazzato il 12 marzo 2019 e spiega come raggiungere la casa natale del pontefice ma, anziché Paolo VI, c’è scritto Paolo IV. Anche qui, come ad Agrigento, si è corretto l’errore, però alla carlona, cioè a mano, spostando la prima asta dalla sinistra alla destra della “V”. Purtroppo, il doppio spazio dopo Paolo si vede benissimo. E sta malissimo.
88) Concesio (BS) 1C - casa natale Paolo IV_Paolo VI

Paolo IV era nato (nel 1476) in Irpinia.

89) Concesio (BS) 1B - casa natale Paolo IV_Paolo VI

Se si sposta la “I”, si torna nel Bresciano.

Un altro cartellone da segnalare è quello bilingue apparso nel maggio 2020 (e sostituito un mese dopo) sulla rotatoria Tre Noci a Sistiana, nel Comune di Duino-Aurisina (Trieste), con la tragicomica traduzione in sloveno di Trieste: Trist invece che Trst. E come si fa a non ripescare dalla memoria Charles Aznavour e la struggente hit in italiano del 1965 dedicata a una città vicina a Trieste: Com’è triste Venezia…
90) TRIESTE (TRST-TRIST)- errore

Tradotta in sloveno-fantozziano: com’è Trist Trieste!

91) Trieste-Trst
Ah, sui cartelloni stradali c’è anche chi scrive frasi senza errori d’italiano, però senza senso. È il caso di quello sistemato nel 2013 in via San Giacomo dei Capri, nel rione Arenella di Napoli, con l’enigmatica scritta “regolazione elettronica della velocità” sotto al triangolo con il punto esclamativo che caratterizza gli avvisi di pericolo. Il mistero durò poco: invece di “regolazione” andava scritto “rilevazione”. Ma il vero enigma è: in quel punto avevano davvero nascosto un radar anti-velocità? (2 – continua).

Autovelox o Ufo?

Roberto Angelino, giornalista milanese, ha lavorato per 25 anni al settimanale Oggi; dal 2004 al 2007 è stato vicedirettore di Gente, poi è tornato a Oggi per curare gli Speciali e il bimestrale Oggi Foto. Nel 2015 ha pubblicato con Salvatore Giannella presso l’editore BookTime il volume Milano 50, con le schede dei 350 locali imperdibili della città sede dell’Expo, anticipate e poi sviluppate con successo su Giannella Channel. Sempre per i tipi di BookTime, la casa editrice di Gerardo Mastrullo, ha pubblicato altri due volumi: nel maggio 2016 Milano, mettiamoci una pietra sopra e, due mesi dopo, Milano al verde - Guida agli agriturismi di Milano e Provincia. L'ultima sua fatica libraria è Cover Story (Vololibero Ed., 2018) che racconta storie, segreti ed emozioni di 150 copertine dei più bei dischi italiani.

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