“Caro sindaco di Sesto, Monica Chittò, vieni a trovarci e collaboriamo per sviluppare le nostre città”. Suona più o meno così la lettera che il sindaco di Lucheng (distretto di 2 milioni di abitanti facente parte dei 9 milioni di abitanti complessivi della metropoli di Wenzhou in Cina) ha consegnato lo scorso 8 gennaio nelle mani di Lu Rong Yi – primo presidente cinese di una squadra di calcio italiana, l’Asd Football Sesto 2012 – che è appena tornato da un viaggio nella sua città natale per firmare il gemellaggio tra la Wenzhou Experimental Middle School (Wems, è formata da 114 classi, 5.600 studenti dell’area metropolitana di Wenzhou) e il settore giovanile della squadra sestese, che vanta circa 180 giovani calciatori.
Lu consegnerà copia della lettera al primo cittadino di Sesto nei prossimi giorni, insieme a due libri sulla storia di Lucheng, piccola cittadina sul mar Giallo che negli ultimi 25 anni ha conosciuto uno sviluppo grandioso, tanto da toccare i due milioni di abitanti. Lu nel frattempo comincia a lavorare per dare concretezza al gemellaggio. A giugno, due tecnici della squadra italiana andranno in Cina a tenere lezioni di tattica e tecnica. Sempre a giugno, 25 ragazzi cinesi saranno ospiti a Sesto San Giovanni per una summer school sul calcio.
“Questo – spiega Lu Rong Yi – non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza, da cui bisogna partire e continuare a lavorare, sempre e comunque mettendo al primo posto i ragazzi… loro sono il futuro e meritano tutte le nostre attenzioni, in Italia e in Cina”. Il gemellaggio italo cinese potrebbe portare anche affari e investitori non solo nel calcio, tanto da attirare l’attenzione dei servizi segreti italiani, che in una nota al Parlamento (come riportato dal quotidiano La Repubblica qualche giorno fa) sembrano lanciare l’allarme perché il Paese del dragone sarebbe interessato alle aree Fack. E proprio su quest’ultimo aspetto la politica sestese, abbastanza sonnacchiosa, si è svegliata.
“Ben vengano gli investimenti cinesi in Italia”, afferma Lu, “non c’è nessun segreto. Se Italia e Cina si aiutano, crescono insieme e questo la politica italiana deve capirlo. Noi in 25 anni abbiamo costruito una città da 2 milioni di abitanti, a Sesto si sono chiuse le fabbriche. Un vero peccato perché Sesto ha tutte le carte in regola per svilupparsi, io mi trovo bene a Sesto e voglio bene a questa città così accogliente”.
Per informazioni: asdsesto2012.com
fonte: Corriere di Sesto on line