Startup Genome ha pubblicato il primo report sugli ecosistemi dell’innovazione intitolato “The Startup Revolution: The Global Rise of Startup Ecosystems And How They Compare”.
Fare una startup e la formazione del capitale in genere, stanno rapidamente diventando una scienza più che un’arte.
Il report misura e confronta diversi ecosistemi dell’innovazione in tutto il mondo. I dati sono basati sull’analisi di correlazioni di oltre 50.000 startup in tutto il mondo che utilizzano Startup Compass (il prodotto di Startup Genome) , una piattaforma che consente ad una startup di misurare, fare benchmark e monitorare la propria performance. Nella creazione del report l’azienda ha collaborato con Berkeley, Stanford (Prof. Steve Blank, che insegne imprenditorialià a Stanford Berkeley e Columbia) e Telefonica.
Quali città hanno la più alta percentuale di startup tecnologiche ad alta crescita? Cosa determina il successo di un ecosistema e quali sono le variabili chiave in questo contesto? Quali azioni vanno intraprese in modo da rendere competitivo un ecosistema a livello internazionale?
Bjoern Lasse Herrmann, CEO di Startup Genome spiega: “abbiamo creato questo report per tre ragioni: vogliamo mettere sotto un riflettore gli ecosistemi emergenti di startup high-tech, società che saranno responsabili della principale quota di crescita economica nei prossimi anni; ci proponiamo di democratizzare la conoscenza necessaria a creare una startup e un ecosistema di successo; vogliamo fornire suggerimenti utili agli stakeholders interessati”.
I 10 ecosistemi più attivi al mondo sono:
- Silicon Valley
- Tel Aviv
- Los Angeles
- Seattle
- New York City
- Boston
- London
- Toronto
- Vancouver
- Chicago
Il report è gratuito e può essere scaricato qui.
Stiamo toccando con mano la rapida transizione dalla società industriale alla società dell’informazione. Apple oggi è l’azienda più capitalizzata al mondo e l’imprenditorialità è riconosciuta quale primario motore di crescita nell’economia dei dati. I costi per fare una startup tecnologica sono sempre minori e decine di migliaia di nuovi imprenditori stanno creando oggi le aziende che saranno protagoniste dell’economia in futuro.
Alcuni ecosistemi dell’innovazione stanno emergendo in tutto il mondo.
Tel Aviv è l’ecosistema più attivo al mondo dopo la Silicon Valley.
Los Angeles, Seattle, New York, Boston e Chicago le città più importanti negli USA, mentre Toronto e Vancouver emergono nella top ten.
Per quanto riguarda l’Europa le principali location sono Londra (settima e unica città Europea a entrare nella top ten), Parigi (undicesima), Mosca (quattordicesima) e Berlino (quindicesima).
Nessuna città Italiana è entrata nelle prime 20 posizioni della classifica, ma Milano, risulta nella categoria delle top 40, segno di quanto l’Italia abbia da recuperare (e in fretta) rispetto al resto del mondo.
Il Report non solo ha identificato gli ecosistemi dell’innovazione più attivi al mondo, ma fornisce anche una serie di consigli e raccomandazioni per gli imprenditori, gli investitori, le aziende e i policy makers su come sfruttare al meglio lo scenario globale dell’imprenditorialità tecnologica e su come creare un ecosistema di startup per partecipare all’economia globale del ventunesimo secolo.
Il ranking è costruito combinando 50 diverse variabili, combinate all’interno di 8 indici (Startup Output, Funding, Company Performance, Talent, Support Infrastructure, Entrepreneurial Mindset, Trendsetting Tendencies & Ecosystem Differentiation from Silicon Valley).
Startup Genome è una startup della Silicon Valley che ha spinoffato (come spesso accade) dall’Università di Stanford. I fondatori Bjoern Lasse Herrmann (CEO), Max Marmer (Chief Scientific Officer) ed Ertan Dogrultan un guru del data mining, si sono incontrati all’Università dove hanno sviluppato la base scientifica del proprio progetto.
Negli ultimi anni Startup Genome ha pubblicato diversi studi e report, che sono stati adottati da centinaia di Università, incubatori e acceleratori in tutto il mondo.
Bjorn e i suoi amici (foto a sinistra) vogliono decodificare il DNA del successo di una startup e accelerare il ritmo dell’innovazione rendendo quello delle startup un mondo guidato dai dati piuttosto che semplicemente solo dall’esperienza e intuizione.
La piattaforma di big data che stanno costruendo consente ai fondatori di una startup (e ai suoi investitori) di misurare le proprie metriche fondamentali e la propria performance (metriche di business, di prodotto, investimenti e così via). Le metriche sono tracciate e confrontate tra gruppi di startup simili in modo da offrire suggerimenti utili su come migliorare il proprio business e raggiungere più rapidamente il successo.
Steve Blank ha affermato: “la democratizzazione dell’imprenditorialità che proviene dalla Silicon Valley e da ecosistemi di tutto il mondo, sta determinando nuove strategie e strutture di innovazione e trasformazione. Le lezioni di strategia che possiamo imparare da queste startup saranno il fondamento per una massiccia ristrutturazione di tutte le organizzazioni aziendali nei prossimi 40 anni”.