«Insieme si può»: sul Giorno la nota psicoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi augura di affrontare il 2022 come il colibrì da me evocato
Scienze & Ambiente | Psicologia
testo di Maria Rita Parsi¹ – ritratto digitale di Giacomo Giannella / Streamcolors
«Insieme si può»: sul Giorno la nota psicoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi augura di affrontare il 2022 come il colibrì da me evocato
Scienze & Ambiente | Psicologia
testo di Maria Rita Parsi¹ - ritratto digitale di Giacomo Giannella / Streamcolors
“Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all’avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa. Zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e tanti altri animali, compreso il leone, potente re della foresta, cercarono rifugio nelle acque del grande fiume, ma ormai le fiamme stavano per arrivare anche lì. Mentre tutti discutevano sul da farsi, un coloratissimo colibrì (l’uccello più piccolo del mondo) si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa spinto dal vento.
Il colibrì (nome scientifico Mellisuga Helenae) è l’uccello più piccolo del mondo. Pesa mediamente 2,6 grammi. La sua dieta è basata sull’assunzione di nettare prodotto dalle piante, di insetti e di ragni. Aiuta la flora a riprodursi. Infatti visitando quasi 1.500 fiori al giorno per nutrirsi, quando si posa su questi ultimi fa cadere dei piccoli frammenti di polline a terra che, in seguito, diventeranno delle splendide piante.
A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume e, dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco. Anche un giovane pellicano, lasciati i suoi genitori al centro del fiume, si riempì il grande becco d’acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme. Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d’animale si impegnarono insieme per spegnere l’incendio che ormai aveva raggiunto le rive del fiume. Dimenticando vecchi liti, il cucciolo del leone e dell’antilope, quello della scimmia e del leopardo, quello dell’aquila dal collo bianco e della lepre lottarono fianco a fianco per fermare la corsa del fuoco.
A quella vista gli adulti smisero di prenderli in giro e, pieni di vergogna, incominciarono ad aiutare i loro figli. Con l’arrivo di forze fresche, bene organizzate dal re leone, quando le ombre della sera calarono sulla savana, l’incendio poteva dirsi ormai spento. Sporchi e stanchi, ma salvi, tutti gli animali si radunarono per festeggiare insieme la vittoria sul fuoco. Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: