Riscopriamo Eva Mameli, scienziata e madre di Italo Calvino, battagliera pioniera della protezione della natura in Italia
La nostra serie dedicata alle donne non comuni che meritano una via illumina la storia di una botanica sarda (nella foto) che alle piante, insieme alla famiglia, dedicò impegno e passione, fino a diventare la prima donna in Italia ottenere una libera docenza presso l’università
STORIE DI DONNE NON COMUNI | TOPONOMASTICA AL FEMMINILE (17)
testo di Carmen Pellegrino con Salvatore Giannella
Riscopriamo Eva Mameli, scienziata e madre di Italo Calvino, battagliera pioniera della protezione della natura in Italia
La nostra serie dedicata alle donne non comuni che meritano una via illumina la storia di una botanica sarda (nella foto) che alle piante, insieme alla famiglia, dedicò impegno e passione, fino a diventare la prima donna in Italia ottenere una libera docenza presso l’università
STORIE DI DONNE NON COMUNI | TOPONOMASTICA AL FEMMINILE (17)
testo di Carmen Pellegrino con Salvatore Giannella
Nome | Giuliana Luigia Evelina detta Eva |
Cognome | Mameli Calvino |
Data di nascita | 12 febbraio 1886 |
Luogo di nascita | Sassari |
Data di morte | 31 marzo 1978 |
Nazionalità | Italiana |
Segni particolari | Botanica, naturalista e accademica italiana |
Nasce a Sassari il 12 febbraio 1886, quarta di cinque figli. Il padre Giovanni Battista è un colonello dei Carabinieri. Eva frequenta un liceo pubblico, a Cagliari, tradizionalmente riservato ai maschi. Subito dopo il diploma, mette a frutto le sue doti nelle materie scientifiche, iscrivendosi al corso di Matematica presso l’Università di Cagliari dove nel 1905 ottiene una “licenza fisica e matematica” che le consente di poter insegnare nelle scuole.
Alla morte del padre, Eva insieme alla madre, si trasferisce a Pavia, da fratello Efisio, uno dei futuri fondatori del Partito d’azione sardo.
A Pavia, Eva frequenta il Laboratorio crittogamico di Giovanni Brosi, laboratorio che studia le cosiddette piante “inferiori”. La materia finisce per appassionarla e così prosegue gli studi fino a conseguire la laurea in Scienze naturali nel 1907. Ulteriori studi le permettono di ottenere il diploma di Magistero e quindi ricevere l’abilitazione per la docenza. Nel 1911 le viene assegnato il posto di assistente all’Istituto di botanica a Pavia collaborando con Gino Pollacci. Nel 1915 ottiene la libera docenza in botanica. Il suo primo corso universitario ha come titolo la tecnica microscopica applicata allo studio delle piante medicinali e industriali. È la prima donna in Italia per questa disciplina!
Nel 1920 avviene l’incontro della sua vita. Si innamora di Mario Calvino, conosciuto anni prima grazie a uno scambio epistolare su questioni di carattere scientifico. Eva nella sua biografia lo ricorda come “un apostolo agricolo sociale” per la sua personalità seria e inflessibile.
Eva e Mario si trasferiscono a Cuba dove Mario dirige una Stazione Agronomica sperimentale. Il 15 ottobre 1923 proprio a Santiago de las Vegas de la Habana nasce il loro primogenito, Italo Giovanni.
Eva con il marito Mario e il figlioletto Italo. Di sua madre Italo lei ricorda che “parlava un italiano di grande precisione ed esattezza, immune dall’approssimazione linguistica, grammaticale e sintattica che fatalmente accompagna la comunicazione orale: e anche questo è un dettaglio importante per spiegare l’economicità espressiva del figlio, il suo rifiuto di quanto è inesatto, opaco, sfuocato”.
Eva, pur felice della propria famiglia, non rinuncia alla propria soddisfazione professionale. Nel 1926 per tre anni Eva dirige l’Orto Botanico all’università di Cagliari. Vince infatti due medesimi concorsi per ottenere la cattedra di botanica all’università prima di Catania e poi di Cagliari. Nel frattempo nasce il suo secondo figlio Floriano, che diventerà un affermato geologo. Eva, con caparbietà riesce, con non poche difficoltà a dividersi tra la carriera e la famiglia. Quando a Genova le viene prospettato la cattedra in Geologia, Eva non ci mette un secondo per decidere di rimanere in Liguria. Si dedica così anima e corpo alla Stazione sperimentale.
Eva col marito Mario Calvino e con i due figli, Italo (a destra) e Floriano. Della madre così Italo parla in La strada di San Giovanni (Mondadori, 1990): “Che la vita fosse anche spreco, questo mia madre non l’ammetteva: cioè che fosse anche passione. Perciò non usciva mai dal giardino etichettato pianta per pianta, dalla casa tappezzata di bouganvillea, dallo studio col microscopio sotto la campana di vetro e gli erbari. Senza incertezze, ordinata, trasformava le passioni in doveri e ne viveva”.
Sempre nel 1930 fonda assieme al marito la Società italiana amici dei fiori e la rivista Il Giardino Fiorito che dirige sempre con il marito fino al 1947. La rivista è diffusa in tutta Italia e offre la possibilità ai Calvino di promuovere la floricoltura sia a livello professionale che amatoriale, ospitando per esempio la rubrica Giardini dei nostri lettori che accoglie fotografie e notizie di giardini di tutta Italia.
Nel 1933 Eva promuove una vasta campagna educativa pubblicando un libricino dal titolo Gli ausiliari dell’agricoltore rivolto ai bambini: 20 tavole colorate di Roland Green, pittore inglese, che descrivono alcuni degli uccelli “nostrani (stazionari o di passo) che meritano di essere protetti” come scrive la stessa Eva Mameli nella presentazione dell’opera curata dalla pittrice Beatrice Duval, amica di Eva, che condivide la medesima passione per la natura e per gli uccelli.
Durante la Seconda guerra mondiale, con i due figli impegnati nella Resistenza, Eva e il marito offrono riparo e protezione non solo a intere famiglie di ebrei ma anche a combattenti della Resistenza. Per questo motivo Mario Mameli trascorre quaranta giorni in prigione in mano dei fascisti. Eva deve assistere a due “finte” fucilazioni del marito, anche lei subisce lo stesso macabro gioco quando nel 1944, imprigionata dai tedeschi in ritirata, è messa al muro e fucilata con proiettili a salve.
Alla fine della guerra i Calvino riprendono a donare il loro incessante contributo alla divulgazione scientifica. Nel 1951 alla morte di Mario, la direzione della Stazione passa nelle mani di Eva per otto anni.
Pochi anni prima di morire, Eva pubblica l’ultimo suo lavoro imponente su fiori e piante ornamentali.
Eva muore il 31 marzo 1978 a Sanremo all’età di 92 anni. Alla sua morte i figli Italo e Floriano hanno disposto che la biblioteca e gli archivi della madre, così come del padre, venissero depositati nella Biblioteca Civica di Sanremo.
Perché Eva
Questa la descrizione che Italo Calvino fa della madre Eva. Ma se tanti descrivono il carattere di Eva Mameli come rigido e rigoroso, nessuno può mettere in dubbio l’amore e il rispetto per la natura che Eva ha sempre mostrato, non solo nell’esercizio della sua professione, ma in diverse altre occasioni. Un esempio per tutte quando, curatrice col marito della rivista il Giardino dei fiori, si preoccupa di selezionare le foto dei giardini più belli inviati in redazione da tutta Italia, dispensando consigli utili sulla floricoltura o semplicemente su “come voler bene al proprio giardino”. Tutto questo Eva lo fa non dimenticando mai di essere moglie e madre, dividendosi tra lavoro e famiglia.
Ma allora che c’è di strano? Si potrebbe rispondere che oggi lo fanno tutte o quasi tutte, se pure tra tante difficoltà. Beh, Eva è stata innanzitutto una pioniera tra le donne che non rinunciano né a essere sé stesse nei diversi panni che rivestono ogni giorno, ma ha dovuto pagare un prezzo alto per questo. È stata, infatti, costretta a esasperare il lato rigoroso e rigido del suo carattere per piantare paletti di confine, necessari in un mondo maschilista e sessista, riuscendo così ad affermarsi tra le scienziate più importanti del Novecento, soprattutto nell’ambito dell’ambientalismo scientifico. Ma, forse, proprio il suo rigore le ha consentito di essere in prima linea durante la Prima guerra mondiale e a schierarsi apertamente per la libertà dal fascismo, durante la Seconda guerra mondiale. Eva ha sfidato tutte le convenzioni, sposa e madre ma anche donna in carriera, in prima linea per proteggere i perseguitati, nella visione di un quadro armonico che doveva contenere tutti gli elementi della vita e soprattutto tutti gli esseri viventi, come nel 1934 quando Eva lancia il manifesto del giardino perfetto:
Eva, forse, con quest’inno alla bellezza della natura, all’ascolto degli uccelli in un ambiente armonioso e puro, racconta al mondo l’intimo desiderio di riprodurre la stessa armonia nel giardino della propria vita, e forse l’auspicio per ognuno di noi, di crearlo questo giardino perfetto per guardare con occhi diversi, più amorevoli e con delicato rispetto ogni singolo pezzo di questo favoloso puzzle che si chiama VITA.
PER SAPERNE DI PIÙ / Fonti, risorse bibliografiche, siti per approfondire la conoscenza di Eva Mameli
- Accati Elena, Fiori in famiglia. Storia e storie di Eva Mameli Calvino, Donne nella scienza, Editoriale Scienza 2011;
- Baranelli L.e Ernesto Ferrero (a cura di), Album Calvino, Mondadori, Milano 2003;
- Dröscher Ariane, Mameli Calvino Eva Giuliana, voce on line in Scienza a due voci. Le donne nella scienza italiana dal Settecento al Novecento, dizionario delle scienziate italiane dell’Università di Bologna;
- Forneris P.- L. Marchi, Il giardino segreto dei Calvino. Immagini dall’album di famiglia tra Cuba e Sanremo, De Ferrari, Genova 2004;
- Lobina Raimonda, enciclopediadelledonne.it/biografie/eva-mameli-calvino/
- Macellari Elena, Eva Mameli Calvino, collana Le farfalle, Ali&no Editrice, Perugia 2010;
- Macellari Elena, Botaniche italiane: scienziate, naturaliste, appassionate, Temi editrice, 2015;
- Mameli Calvino Eva, Mario Calvino, 250 quesiti di giardinaggio risolti, Introduzione di Tito Schiva, collana Virgola, Donzelli. Roma 2011;
- Migliore L., Mameli, Giuliana Eva, voce (online) in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 2007;
- Franco Pedrotti, Eva Mameli Calvino, in Eadem, I pionieri della protezione della natura in Italia, Trento, Temi, 2012, pp. 139-144;
- Pizzetti Ippolito, Libereso, il giardiniere di Calvino, Muzzio, 2009;
- Strickland Elisabetta, Scienziate d’Italia. Diciannove vite per la ricerca, Donzelli, Roma 2011.