Per una volta un testo e un album che ci arrivano da Taranto non sono associate alle suggestioni negative delle vicende Ilva ma alle potenzialità del territorio che circonda Taranto, alle suo eccezionale paesaggio di ulivi centenari e di masserie fortificate rimesse a nuovo per accogliere i curiosi per natura che volessero spingersi dal più frequentato Salento alle colline delle Murge tarantine. Il diario di viaggio nel cuore dell’antica Messapia, tra gli intatti borghi incastonati tra le pietre dell’Appennino meridionale che fanno da corona alla città dei due mari (Taranto, fondata nel 706 a.C. dagli Spartani) è firmato da Vittorio Giannella, che cura per Giannella Channel la rubrica Le parole e gli occhi. (s.g.)

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Crispiano (Taranto). la masseria resort Quis ut Deus con le sue caratteristiche camere a trullo tipiche della vicina Val d’Itria.

Percorriamo la strada che dall’aeroporto di Brindisi ci porterà a Crispiano, borgo al centro di una serie di gradevoli colline. Il paesaggio che ci scorre davanti è quello tipico pugliese: campi di grano ingialliti dal sole, interminabili uliveti e geometrici vigneti. Una bella fotografia non c’è che dire, ma per farla conoscere meglio, nelle sue più varie sfaccettature, c’è bisogno di una rete d’imprese e servizi professionali in grado di accogliere e indirizzare al meglio i turisti. Ci sta provando il GAL, acronimo di Gruppo di azione locale, che lavora perché si avveri un sogno: la realizzazione di una green road che colleghi masserie, cantine oleifici e artigiani delle ceramiche di Grottaglie. Diamo i numeri: negli undici comuni del Gal ci sono 8.159 aziende che fra indotto, famiglie occupate e lavoratori, fanno più di 20.000 addetti. Una piccola Fiat verde. La sfida grande per questo spicchio di Salento è, per gli esperti, quello di trovare un giusto compromesso che tenga insieme lo sviluppo delle “vie verdi”, l’aumento della fruibilità dei sentieri naturalistici e la storia industriale e culturale di Taranto, con il suo straordinario Museo archeologico nazionale della Magna Grecia.

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Crispiano (Taranto). Muretti a secco della Quis ut Deus con i caratteristici otri in ceramica di Grottaglie.

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Crispiano (Taranto). Un dettaglio dell’affresco nella cappella della masseria Quis ut Deus che ha dato il nome al complesso.

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Crispiano (Taranto). Una delle camere da letto con tronchi contorti, tipiche della masseria resort Quis ut Deus.

Saliamo i primi gradoni che formano l’altopiano roccioso delle Murge, una brezza da nord gonfia nuvoloni scuri, e, quando arriviamo nella masseria resort Quis ut Deus a Crispiano, la terra è già bagnata per la pioggia battente. Mi piace cominciare questo racconto con una breve descrizione del luogo, molto bello e anche interessante. Tutto intorno a questa raffinata masseria, la primavera salentina da il meglio di sé. L’erba di un verde tenero è costellata da un’infinità varietà di fiori, gialli, rossi, blu, tutti armonicamente accostati. Ulivi plurisecolari, immobili dopo la tempesta, sono colossali custodi di un panorama campestre unico che appaga il senso estetico, senza dubbio uno degli ingredienti che fa dire agli italiani ancora una volta, ed è la seconda, che il tacco d’Italia è la destinazione preferita dai più, come risulta da un sondaggio svolto da Italia Turistica e presentata alla scorsa Borsa del turismo, è proprio il fatto che antiche masserie siano state trasformate in dimore di charme sparse tra la campagna. Ed è la finalità fatta propria dal consorzio Centomasserie di Crispiano, gente che crede fermamente all’idea di valorizzare, riunire e recuperare questo piccolo mondo antico per renderlo fruibile con ristoranti d’eccellenza, resort, itinerari naturalistici e storici, affinché il visitatore vada via ricco di emozioni ed esperienze indimenticabili, e possa ritornare.

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Taranto. Il possente castello aragonese che domina il golfo di Taranto. Di proprietà della Marina militare, è stato da poco aperto alle visite del pubblico. Nel 2013 è stato un boom: registrati 80 mila visitatori.

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Taranto. Il lungomare Vittorio Emanuele II, una delle più belle passeggiate della città.

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Taranto. Monili ammirabili tra gli ori di Taranto nel Museo archeologico nazionale, uno dei più vecchi d’Italia: fu istituito nel 1887.

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Taranto. Turisti ammirano uno dei numerosi vasi attici a figure rosse e nere.

“Solo un popolo di formiche è riuscito a fare quel che avrebbe spaventato un popolo di giganti…scavare e allineare tante pietre…non ci voleva meno della laboriosità di un popolo di formiche”. Ed è la pietra, come in questa citazione dello scrittore pugliese Tommaso Fiore, la protagonista d’eccellenza della masseria Quis ut Deus. Migliaia e migliaia di pietre allineate, coperte di licheni, incastrate danno vita a questa struttura meravigliosa, attorniata dalla macchia che profuma di essenze aromatiche e da un silenzio puro. Si fa l’esperienza di dormire in trulli, queste sorti di spremiagrumi giganteschi dalle origini che si perdono nella notte dei tempi, arredati in modo minimalista e con letti in legno contorti, plastici. Una piscina per gli ospiti in piena campagna, che si riparano dal sole cocente sotto gli ulivi.

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Grottaglie (Taranto). Un artigiano della bottega di Cosimo Vestita crea un vaso con la sua mano sapiente.

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Grottaglie (Taranto). La bottega-grotta delle ceramiche artistiche Fasano.

Prossima meta che andremo a visitare è il MarTA, lo splendido museo nazionale archeologico, che conserva una grande quantità di testimonianze di un fermento culturale e commerciale che faceva di Taranto un punto vitalissimo; gioielli della Magna Grecia, i celebri “ori di Taranto”, corredi funerari, sculture… La guida del museo, un ragazzo giovane, mostrava e spiegava con l’esuberanza di chi ha studiato molto, con passione, coinvolgendoci emotivamente.  A pochi passi dal museo, oltre il ponte girevole, il castello aragonese, possente, inespugnabile affacciato sul mare. La scelta per cenare cade sul Gatto rosso: in alto sul mare, di fronte, le navi della Marina militare attraccate al molo. Un ristorante segnalato da guide importanti che abbina sapientemente sapori di mare e di campagna com’è tipico dei piatti salentini, innaffiati da vini rosé freschi, grandi protagonisti di eventi enogastronomici dove raccoglie apprezzamenti.

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Marina di Pulsano (Taranto). Una caletta con mare cristallino.

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Marina di Pulsano (Taranto). Trasparenze del mare con sullo sfondo le dune.

Abbandoniamo la costa e ci inoltriamo verso le alture delle Murge per raggiungere dopo pochi chilometri di salita il borgo di Grottaglie, notO per le sue ceramiche artistiche. Viuzze sinuose, vicoli bianchi di calce abbagliano di luce, colorate da vetrine di artisti della creta e botteghe artigiane. Siamo nel quartiere delle ceramiche ben segnalato da cartelli e frecce (www.lacittadelleceramiche.it). Naturale è arrivare al castello Episcopio, dominante il borgo dall’alto,visibile da tutte le parti, per ammirare il Museo delle ceramiche, circondato da mura di tufo che trasudano storia, con oggetti frutto della fantasia e altri dalle forme antiche e tradizionali utili per la vita domestica. Numerosi “capasoni”, recipienti che potevano contenere fino a trecento litri di vino, acqua e olio, colpiscono per le loro dimensioni ragguardevoli, oltre ai noti manufatti della tradizione popolare come le pupe o i pomi, simbolo di buon auspicio e prosperità. Visitare le grotte-botteghe traboccanti di oggetti in un trionfo di colori e forme, provare a plasmare l’argilla al tornio, come è possibile fare dal maestro ceramista Cosimo Vestita e tanti altri, sono esperienze da non perdere e sono stimolo alla crescita e conoscenza di questa straordinaria città d’arte.

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Olio extravergine di oliva, tra le eccellenze del luogo pugliese.

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Colori salentini.

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La pasta fatta a mano, qui chiamata “strascinate”.

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Cipolle di Acquaviva ripiene di mousse, tonno e capperi.

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Saverio Galeone, del ristorante “La barca” a Marina di Pulsano.

E se a un certo punto vi viene voglia di fare un bagno in un mare limpido e cristallino Marina di Pulsano e lì a pochi chilometri con le sue calette e spiagge bianche. Prima di arrivarci non bisogna perdersi una visita al castello De Falconibus a Pulsano, con una bella torre risalente al XII secolo, rimaneggiato nel 1400. La costa vicino Lido Silvana ha restituito il più antico insediamento preistorico finora ritrovato nel golfo di Taranto, risalente al XVI secolo a.C.

Nell’aria mossa dalla brezza marina si respirano profumi balsamici per la presenza di una bella ed estesa pineta di pini d’Aleppo chiamata Caggione, rifugio di volpi e lepri. A destra e a sinistra, fin dove giunge l’occhio, un mare trasparente dà risalto alle rocce. In fondo barche a vela sospinte dal soffio di Eolo avanzano velocemente, senza rumore. Rinfrancati e rinfrescati, raggiungiamo il gruppo di volontari del walking tour che ci accompagnerà tra la fitta rete di sentieri che disegnano invitanti percorsi escursionistici tutti da provare, che ci attendono al bosco delle Pianelle, la parte più elevata delle Murge tarantine; un universo che rimette l’uomo al suo posto, ci seduce a ogni passo, lento, e dona il fascino di scoprire piante e animali misteriosi, unici e rari a volte, che ci fa prendere coscienza di quanto varia sia la vita in un bosco di lecci o in una radura.

E’ ora di ripartire, è finito il troppo breve weekend che ci ha portato dal mare alle colline tra le bellezze di un luogo chiamato Murge tarantine e che senza dubbio serba ancora tante scoperte: un buon motivo per tornarci ancora.

Info utili:

  • www.galcollinejoniche.it
  • Masseria Qui set Deus a Crispiano – Tel. 099. 8110116 – www.masseriaquisutdeus.com
  • Consorzio Centomasserie di Crispiano – www.centomasserie.it
  • Cantina biodinamica di Oreste Tombolini a Carosino (Taranto) invecchia i vini in cantine dove fa ascoltare ai lieviti canti gregoriani. Tel. 099 56 37 952 www.brandisioilprimitivo.it
  • Tenuta Giustini che produce ottimi vini a Pulsano. Tel. 099.5330411 – www.tenutagiustini.it
  • Associazione di walking tour sulle Murge tarantine – www.greenroad.it
  • Museo nazionale archeologico di Taranto – www.museotaranto.org
  • Ristorante La barca a Marina di Pulsano. 35/40 euro il prezzo medio. Chiuso lunedì, tel.099.5333335. Carte di credito, tutte
  • Ceramiche artistiche e popolari di Vestita Cosimo – 67, Via Crispi | 74023 Grottaglie. Tel: 099.5623169; 320.3931248
  • Ristorante Il Gatto rosso a Taranto. Tel 099. 4529875 in via Cavour, 2. Chiuso il lunedì, 35/40 euro prezzo medio. Carte di credito no American Express.
  • Gabbiano hotel a Marina di Pulsano – www.gabbianohotel.it  tel. 099.5336061, con spiaggia attrezzata.
Vittorio Giannella (Trinitapoli, BT, 1961) ha fatto delle sue passioni (natura, fotografia, viaggi) un affascinante lavoro. Collabora da anni con riviste come Bell’Italia, Touring, Bell’Europa, Travelglobe, WeekendIn, Confidenze, Donna Moderna, Madre e all’estero con Terre Sauvage, Der Spiegel, Geo, New York Times e con la collaborazione di Airone e UNESCO ha realizzato un reportage sulla Micronesia. Ha vinto numerosi premi tra cui il “Tourism Photo of the Year” di Singapore. Tre primi premi Agfa Gevaert. La sua mostra itinerante ha un titolo eloquente: “Quando fotografia fa rima con poesia”, ritratti di paesaggi che hanno ispirato le più belle parole di poeti e scrittori.