Ricostruiamo il nuovo atlante delle piccole case editrici e i loro fiori all’occhiello. Per ringraziarli della grande offerta culturale che ci offrono e per aiutarli in un mercato in crisi
Le cifre
Il quadro fornito dalle cifre fotografa un trend del comparto in calo e segna un’inversione di rotta dopo anni di crescita. Rispetto al 2010 il totale dei piccoli e medi editori è sceso del 4,5% e i titoli pubblicati hanno subìto un decremento di 9,7 punti percentuali. Netta anche la flessione degli addetti alla piccola e media editoria che sono l’11,7% in meno dell’anno precedente. “Uno degli svantaggi”, ha aggiunto Iacometti, “è dato dalla trasformazione tecnologica che costringe le piccole aziende a un critico e dispendioso adeguamento verso il prodotto non cartaceo. Un altro problema è rappresentato dal fatto che la biblio-diversità è a rischio di fronte a concentrazioni editoriali che rendono difficile la presenza sul mercato e la distribuzione”. A scendere è anche l’incidenza sul fatturato dei piccoli e medi editori nei canali trade (librerie e negozi online) che fa registrare un meno 4,8%.
L’analisi di Iacometti così prosegue: “L’Italia non ha una legge sul libro. Il provvedimento sugli sconti è stato un palliativo, occorrono leggi per i finanziamenti e per agevolare le concentrazioni di piccoli editori e le relative reti di distribuzione. La biblio-diversità va difesa perché se dovesse scomparire risulterebbe compromessa l’intera offerta culturale dell’Italia”.
“Avremmo perso questi titoli”
“Molti italiani non sanno che se non fosse per questi – mi verrebbe da dire, in certi casi, eroici – piccoli imprenditori culturali, noi non potremmo più trovare in libreria tutti quei titoli considerati antieconomici dai grandi gruppi editoriali”, è la diagnosi che mi fa Paolo Collo, che ha lavorato per oltre 35 anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente, cura una rubrica di recensioni su Il Fatto Quotidiano ed è motore scientifico di diverse manifestazioni culturali in tutt’Italia, ha tradotto e curato i testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.
“Se non fosse per Nottetempo o Archinto non potremmo rileggere le geniali pagine di Alberto Manguel, o quelle di Boris Vian ripubblicato da Marcos&Marcos. Non potremmo tenere tra le mani le splendide edizioni di poesia di Scheiwiller. Non ci divertiremmo più con i gialli metafisici di Juan Bas (Alacrán). Non conosceremmo gli autori spagnoli di Gran Vía. O i lusofoni editi da Cavallo di Ferro. O i nordici scoperti con coraggio da Iperborea. Avremmo perso per strada un piccolo-grande editore come Sellerio, che ha proposto in tutti questi anni quei piccoli, entusiasmanti libri dalla copertina blu di Leonardo Sciascia o di Antonio Tabucchi. Non terremmo in libreria le opere di Pablo Neruda, di Juan Ramón Jiménez e di Fernando Pessoa (Passigli). O i preziosi volumetti editi da Mavida. E nessuno – prima del Nobel – avrebbe più edito Le Clèzio (Instar). O la saggistica di Chiarelettere e di Donzelli… L’elenco – fortunatamente – è molto più lungo. E qui abbiamo solo accennato ai primi che ci sono venuti in mente o che abbiamo sottomano”.
Spazio a store e libri sommersi
Approfittando di questo spunto, Giannella Channel ha deciso di dare spazio periodicamente ai piccoli editori italiani, alle loro storie, alle loro mission e ai loro principali libri sommersi, riprendendo il filo spezzato di una collaborazione in tal senso per il magazine on line Domani-Arcoiris, prematuramente chiuso. A presto.
I piccoli editori della collana “W la biblio-diversità”:
- V come Il Vicolo di Cesena: se lo stampatore degli artisti si siede a tavola
- F come Felici Editore di Pisa: libri preziosi che raccolgono l’ingegno delle università
- A come Armando Editore di Roma: con i nostri libri insegniamo ai maestri che insegnano
- P come Progedit di Bari. Un calamaio che ha messo radici e germoglia, questo è un Dato
- K come Kurumuny. Nel Salento vogliono far tornare protagonisti gli invisibili e la loro umanità
- A come AdArte: la bussola per entrare nelle città più intime e segrete, navigando nel mare delle arti
- C come CB Edizioni. Dalla Toscana educare nel segno di Leonardo e Michelangelo
- D come Edizioni Dedalo. La carica dei mille titoli: più qualità per vincere (non solo) nelle università
- DR come Di Renzo Editore. La signora delle stelle, Margherita Hack, fece da passaparola e fu subito un successo
- G come Guida Editori. In principio fu Benedetto Croce… e Napoli si fregiò di un altro vulcano, questo editoriale
- AE come Artistica Editrice: alla scoperta del Piemonte (e non solo)
- C come Cavinato Editore: nel nome del padre e di Ippocrate
- E come EMI, Editrice Missionaria Italiana: da Bologna libri che cambiano la Chiesa e il mondo
- L come Lupo Editore: dal Salento libri caldi per ragazzi ed esordienti
- E come Este Edition: a Ferrara una storia lunga 500 libri
- V come Venexia Editrice: libertà, positività, spiritualità
- O come Edizioni Dell’Orso: dal Piemonte libri candidati a “rimanere”
- G come Gattomerlino Edizioni: una bussola a colori tra poesia e scienza
- Editrice Rotas vivrai! A Barletta c’è una nuova Disfida
- E nel padiglione della Puglia da leggere si materializzarono giganti di ogni tempo