Quei muri d’autore che ci donano
le piccole storie di una grande regione:
ecco la Guida ai paesi dipinti di Lombardia

In copertina campeggiano i Corridori di Aligi Sassu che pedalano sopra una parete di Arcumeggia (Varese), il primo paese dipinto d’Italia. Il primo capitolo è dedicato a Calcio (Bergamo) dove proprio vent’anni fa, nel 1995, l’iniziativa “Narrano sui muri” ha portato in paese artisti conosciuti come Trento Longaretti e Floriano Bodin e giovani di accademie italiane e straniere. La Guida ai paesi dipinti di Lombardia, curata da Salvatore Giannella e da Benedetta Rutigliano (fotografie di Vittorio Giannella, edizioni Book Time) porta a spasso per dodici borghi poco conosciuti dai turisti ma ricchi di curiosità. Da Cassina de’ Pecchi a Dairago, da Gravellona a Madone, da Guidizzolo a Runo di Dumenza, fino all’Aprica. Notizie storiche, artistiche e anche pratiche: dove mangiare, dove dormire. “L’Italia minore”, ricorda nella prefazione lo storico dell’arte Flavio Caroli, “è spesso l’Italia migliore da cui ripartire”. (Fonte: Armando Besio su tuttoMilano di Repubblica, 22.10.2015)

 

La pittura murale è la forma più alta, logica, pura e

forte di pittura. È anche la più disinteressata, perché

non può essere convertita in oggetto di lucro

personale né nascosta a beneficio di alcuni privilegiati.

Essa è per il popolo, è per tutti

Dichiarazione sociale, politica ed estetica, 1922 (Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros, Josè Clemente Orozco)

L’Italia minore spesso è l’Italia migliore da cui ripartire: convinto da tempo di questa realtà, rafforzata da più di quarant’anni di esperienza da cronista e da direttore di periodici come L’Europeo e Airone, Salvatore Giannella ha voluto posare gli occhi, con la storica dell’arte Benedetta Rutigliano, sull’arte murale che racconta, con rigore e amore, la storia di parte dei comuni lombardi. Ne è scaturita questa Guida ai paesi dipinti di Lombardia, per stimolare un turismo più lento e romantico nell’anno dell’Esposizione Universale a Milano (e oltre).

“Guida ai paesi dipinti di Lombardia”. Con i cento turismi di cultura e in natura. Invito al viaggio di Flavio Caroli. Testo anche in inglese. Ed. BookTime, Milano 2015, pp 220 di cui 56 a colori, € 16,00. È possibile ordinare copie del libro al prezzo speciale di € 13,60 (spese di spedizione postale incluse) cad. È sufficiente inviare una mail a info@booktime.it

Già dall’8000 a.C. la comunicazione in Lombardia, resa efficace dalla bellezza della forma, passava attraverso l’arte all’aperto: ne sono prova, ancora evidenti, i graffiti lasciati dai Camuni in Valcamonica, esempio di arte rupestre più importante d’Europa. Questo primato è in qualche modo onorato da un secondo primato lombardo. Arcumeggia, frazione di Casalzuigno (Varese) è infatti il primo paese dipinto d’Italia: già dal 1956, anno dei primi affreschi, lungo queste strade, casa dopo casa, si può passeggiare incontrando storie raccontate da grandi maestri come Achille Funi, Ernesto Treccani e Aligi Sassu con i “Corridori”, Coppi e Bartali in testa, incitati dai tifosi ed evocati nella copertina di questa Guida).

“Andare ad Arcumeggia vuol dire voltare le spalle alla febbre della circolazione automobilistica, alla vita convulsa della città, ritornare alla pace antica, dove con occhio calmo e riposato è facile prendere contatto con il messaggio degli artisti”, ha annotato efficacemente nel suo diario Piero Chiara dopo aver visitato il borgo contadino arroccato nel cuore della Valcuvia, da dove può partire un ideale percorso alla scoperta dei paesi dipinti lombardi (sono 27, in Italia oltre 200).

Ancora arte come racconto, arte come segno per comunicare in maniera immediata. Arte per il popolo, per chi è di passaggio, non solo per gli addetti ai lavori. Per questo è importante la Guida ai paesi dipinti di Lombardia compilata da Giannella e Rutigliano (la cui tesi di laurea era centrata proprio sui paesi dipinti): perché nessuno di questi tasselli vada disperso, ma venga anzi valorizzato per la sua portata artistica, storica e umana. Perché chiunque sia affamato di conoscenza o provvisto di curiosità, chiunque ami il colore e la gente, chiunque si rigeneri passeggiando all’aria aperta, chiunque si appassioni di arte e di storia, abbia uno strumento per conoscere questi posti, sapere come raggiungerli e apprezzarli.

Una guida unica, inedita (illustrata da immagini d’autore di Vittorio Giannella e arricchita da note e icone utili per il viaggiatore curioso, anche in inglese) che va al di fuori dei circuiti più battuti per condurre in luoghi speciali che parlano delle persone e delle loro tradizioni alle persone stesse, dei paesaggi locali all’interno di scenari diversissimi, dalla montagna al lago, dalla campagna alla città. Buon viaggio nei paesi dipinti e dintorni.

Calcio (Bergamo). “Allegoria del lavoro”, realizzato da Floriano Bodini (con l’aiuto di Lino Reduzzi su progetto dello scultore) nel 2002.

Calcio (Bergamo). “L’arrivo del primo treno”, realizzato da Calisto Gritti nel 1999.

Calcio (Bergamo). “I gelsi lungo la roggia”, realizzato da allievi della Laba (Libera Accademia di Belle Arti) di Brescia coordinati dal prof. Franco Migliaccio.

Madone (Bergamo). “Uomini nei campi”, dipinto firmato E. Maffeis.

Madone (Bergamo). “Uomini dei campi a riposo” di Federico Castellani (1968).

Madone (Bergamo). “Paesaggio madonese” di Agnese Carrera (1970)

Arcumeggia (Varese). “Il trionfo di Gea”, di Sante Monachesi (1959).

Arcumeggia (Varese). “Corridori”, di Aligi Sassu (1957).

Arcumeggia (Varese). “Abitanti e lavori del posto”, di Remo Brindisi (1957).

Arcumeggia (Varese). “Il ritorno dell’emigrante”, di Gianfilippo Usellini (1956).

Arcumeggia (Varese). “San Martino dona parte del mantello al povero”, di Giuseppe Montanari (1956).

Runo di Dumenza (Varese). La partenza, di Andrea De Bernardi (1980), unico affresco realizzato a Runo di Dumenza direttamente sulla parete di una casa. Il pittore De Bernardi, scenografo e costumista, appassionato della storia e delle tradizioni della terra varesina, rappresenta un uomo e una donna in costumi popolari ottocenteschi da festa tipici del varesotto, nel momento del saluto prima della partenza. Il tema dell’affresco si ricollega alla storia di queste valli, dove gli abitanti sono costretti all’emigrazione alla ricerca di un lavoro stagionale (da metà marzo a metà ottobre).

Runo di Dumenza (Varese). “L’afresch”, di Rino Gariboldi (1979).

Runo di Dumenza (Varese). “Il Cleto riposa”, di Iolanda Barozzi (1978).

Gravellona Lomellina (Pavia). “L’uomo libero combatte contro la burocrazia” opera di Libero Greco (1996).

Gravellona Lomellina (Pavia). Il sindaco Francesco Ratti affacciato al balcone della sede comunale. Sotto la finestra il secondo premio ex aequo del concorso “Medioevo: San Giorgio combatte contro il drago; XX secolo: l’uomo libero combatte contro la burocrazia”, opera di Elio Bozzola (1995).

Gravellona Lomellina (Pavia). Totem di Libero Greco (2008) all’interno del Parco dei Tre Laghi.

Gravellona Lomellina (Pavia). Salvatore Giannella, Francesco Ratti e Benedetta Rutigliano di fronte alla cabina dell’Enel camuffata come un gigante (1999).

Dairago (Varese). Il pannello a tema Expo 2015 eseguito da Giulia Pezzato per la contrada Madona in Campagna, collocato sulla casa in cui abita la studentessa Martina Marangotto.

Dairago (Varese). L’artista ex professore di storia e filosofia Walter Cervi fotografato sotto il suo murale del 2009 “Tutti gli uomini hanno le mani”.

Dairago (Varese). Pannello a tema Expo 2015 realizzato da Luisa Barlocco, Marta Milani e Monica Milani per la contrada San Ginisi, Palio delle Contrade 2014.

Guidizzolo (Mantova). Murale di Gabriele Ferrari per l’edizione “I colori della velocità” di Guidizzolo in Arte (2007). Un Tazio Nuvolari in versione quasi futurista.

Guidizzolo (Mantova). Murale di Franco Mora, il primo eseguito, per l’edizione “I colori della velocità” di Guidizzolo in Arte (2007). Comincia l’avventura dei muri dipinti a Guidizzolo.

Guidizzolo (Mantova). Murale di Carlo Monopoli per l’edizione ‘I colori della moda‘ di Guidizzolo in arte (2008). Musica, danza, teatro sono al centro degli interessi di Guidizzolo.

Guidizzolo (Mantova). Decorazione di un palazzo. Opera realizzata nel 2012 dall’artista madonnara guidizzolese Mariangela Cappa per il concorso di Grazie di Curtatone.

Crotta d’Adda (Cremona). Murale datato 7 luglio 2007 realizzato dal maestro Carlo Fayer, coordinatore assieme all’artista Gianni Macalli di “Crotta Dipinta”. L’acqua e il fiume sono protagoniste del dipinto murale, nelle forme e nei colori pastello in cui spiccano i toni del blu e del violetto.

Crotta d’Adda (Cremona). L’ultima arrivata a Crotta, paese dipinto nella provincia di Cremona, è la bambina della famiglia Boschetti. Di sbieco si intravvede l’affresco da Gualtiero Mascanzoni, formatosi come artista tra Losanna e Parigi.

Parlasco (Lecco). Cartello di ingresso al borgo dipinto di Parlasco, in cui è riprodotto il dipinto murale di Paola Magini “Una festa in casa Torriani” (2007).

Parlasco (Lecco). “Il rogo”, di Itala Gasparini (2007). Con questo dipinto murale dai colori accesi emerge la drammaticità della scena. Il rogo per la maga Bissaga, o strega di Tartavalle è pronto, condannata per il rapimento di un bambino e per stregoneria. La figlia la raggiunge in carcere dopo l’emissione della condanna.

Parlasco (Lecco). Veduta di una strada di Parlasco. Sulla destra si intravvede il murale di Tiziano Lucchesi “Il Giroletta della Montagna” (2007), collocato sulla facciata di casa Vittani.

Cadorago (Como). La figlia di Vincenzo Verga, Pia Verga, affacciata alla finestra di casa. Sotto la finestra il pannello “L’uccellino della radio”, di Enzo Bellini (1990), primo collocato alla prima edizione di Murarte 90: un’opera d’arte su ogni casa, e sopra la finestra il pannello “Si danza”, di Alessandro Nastasio (1991).

Cadorago (Como). “No more wars”, di Sandro Bardelli (1995).

Cadorago (Como). “S. Martino”, di Simonetta Carpini (1990). San Martino di Tours è il patrono di Cadorago. Il giorno in cui si celebra il patrono, come indicato anche nel dipinto murale, è l’11 novembre.

Aprica (Sondrio). Scorcio della contrada di San Pietro, la più antica, il cui tema è la fauna alpina. In primo piano il murale con soggetto il “Capriolo”, di Alcide Pancot, contrada San Pietro, 2004.

Aprica (Sondrio). “Il doronico del granito”, di Alcide Pancot, contrada del Dosso, 2003. Il fiore sorge tra i 2000 e i 3000 metri, qui vicino alla cime del Torena, in Val Belviso.

Aprica (Sondrio). “Contrabbando”, di Alcide Pancot, contrada Santa Maria, 2002. Questo murale è di particolare importanza per l’artista, perché descrive scene di contrabbando e imboscate di finanzieri a lui familiari, essendo stato Pancot finanziere del soccorso alpino per 23 anni. I finanzieri in primo piano sono ispirati all’immagine dell’artista stesso, e il sasso rappresentato è realmente esistente, situato all’imbocco della Val Belviso e denominato “corna di finanser”.

Cassina de’ Pecchi (Milano). Madiba di Flash, Emod, Teso (2015), vicino alla piscina comunale di via Radioamatori.

Cassina de’ Pecchi (Milano). Untitled di Reverie (2015), sulla parete della farmacia di piazza Europa.

Cassina de’ Pecchi (Milano). Particolare del murale The Grid di 2501 (2015), sulla facciata della scuola elementare di via Trento.

* Flavio Caroli è ordinario di Storia dell’arte moderna presso il Politecnico di Milano. Storico dell’arte moderna e contemporanea, ha dedicato i suoi studi alla linea introspettiva dell’arte occidentale con molte pubblicazioni. Tra le ultime arrivate in libreria: Leonardo. Studi di fisiognomica; Il Divisionismo; Anime e Volti. L’arte dalla Psicologia alla Psicoanalisi. Come scrittore ha incontrato per tre volte la narrativa con Mayerling, amore mio!; Trentasette. Il mistero del genio adolescente e Voyeur. I segreti di uno sguardo. Da poco è arrivato in libreria Con gli occhi dei maestri (Mondadori): torneremo a parlarne. Collabora alla trasmissione televisiva Che tempo che fa. (immagine: Giacomo Giannella / Streamcolors).