Regione Puglia apre le strade
all’arte: 4 milioni di euro varati
per interventi di Street Art

La Puglia continuerà a incantare regalando a cittadini e visitatori nuove opere d’arte e inaspettati percorsi: sono ancora su carta, e nelle menti di artisti e amministratori, le gallerie a cielo aperto che prenderanno forma grazie a interventi di arte pubblica finalizzati a riqualificare le aree meno “in” e conosciute del territorio. Nominata per la seconda volta “regione più bella del mondo” con il premio “Best value travel destination in the world”, convincendo ancora National Geographic, Lonely Planet e New York Times per l’incantevole patrimonio artistico e naturalistico (e di certo, chi ci è passato lo sa, anche per l’eccellenza culinaria: più info qui), la Puglia ha deciso di distinguersi ancora a livello nazionale con il più imponente programma a sostegno della decorazione urbana, più generalmente definita Street Art, varato da Regione Puglia proprio quest’estate.

La notizia, e i numeri a questa legati, hanno acceso gli entusiasmi degli artisti e degli art lovers (e di noi, comunità di Giannella Channel che ai muri d’autore abbiamo dedicato tanto spazio e perfino un libro: vedi testo a seguire, Ndr) piuttosto spenti in questo 2020 cominciato in modo spaventoso e triste per colpa del virus che ha stroncato vite, economie, progetti e miriadi di attività culturali: Regione Puglia si è fatta portatrice di buone nuove e generosa mecenate, stanziando ben 3 milioni e 640 mila euro (a valere sul Programma Operativo Regionale Puglia 2014-2020) per interventi finalizzati a valorizzare l’arte urbana come strumento di riqualificazione di aree degradate e periferiche (info: regione.puglia.it). La scorsa estate, infatti, la Regione invitò con una Call le 257 amministrazioni pubbliche del territorio a proporre spazi per realizzare progetti di arte pubblica. 92 le risposte pervenute, di cui ben 11 si sono già concretizzate: i muri di Andria, Caprarica, Galatone, Gallipoli, Muro Leccese, Racale, Foggia, Sant’Agata di Puglia, Vico del Gargano, Vieste, Altamura hanno preso vita riempiendosi di colori, ma soprattutto di storie, valori, visioni. I progetti portati a termine finora con le risorse del bilancio autonomo regionale a disposizione (150mila euro) sono stati quelli considerati “immediatamente cantierabili”, e pronti a raccontare l’identità della Puglia, un esteso (19.541 km2 su cui vivono poco più di 4 milioni di abitanti) e antico territorio (l’insediamento umano in Puglia risale quanto meno a 250 000 anni fa, come testimoniano i resti fossili dell’uomo di Altamura, e i tanti reperti di epoca preistorica, tra i quali diversi menhir e dolmen) la cui storia è da sempre caratterizzata dalle migrazioni e ispirata da principi di pace e accoglienza.

Fotogallery

Dal Salento al Foggiano

ecco i primi muri d’autore

Galatone (Lecce), opera dell’associazione 167B Street con la direzione artistica di Chekos’art.

Galatone (Lecce), opera dell’associazione 167B Street con la direzione artistica di Chekos’art.

Muro Leccese (Lecce), opera di Ciredz in collaborazione con Wallness Club.

Muro Leccese (Lecce), opera di Ciredz in collaborazione con Wallness Club.

Andria (Barletta-Andria-Trani), opera di Daniele Geniale.

Andria (Barletta-Andria-Trani), opera di Daniele Geniale.

Altamura (Bari), opera di Cesario De Nola, Marco Forte, Donato Lorusso, Mattia Pellegrino.

Altamura (Bari), opera di Cesario De Nola, Marco Forte, Donato Lorusso, Mattia Pellegrino.

Altamura (Bari), opera di Cesario De Nola, Marco Forte, Donato Lorusso, Mattia Pellegrino.

Altamura (Bari), opera di Cesario De Nola, Marco Forte, Donato Lorusso, Mattia Pellegrino.

Sant’Agata di Puglia (Foggia), opera di Alessandro Tricarico.

Sant’Agata di Puglia (Foggia), opera di Alessandro Tricarico.

Sant’Agata di Puglia (Foggia), opera di Alessandro Tricarico.

Sant’Agata di Puglia (Foggia), opera di Alessandro Tricarico.

Sant’Agata di Puglia (Foggia), opera di Alessandro Tricarico.

Sant’Agata di Puglia (Foggia), opera di Alessandro Tricarico.

La Regione Puglia ha quindi rilanciato e dato seguito a un progetto di grande successo, mantenendo la parola e dando il via libera definitivo a una procedura negoziale con gli Enti che già avevano manifestato interesse a luglio dello scorso anno. «Puntiamo sull’Arte Urbana per rigenerare luoghi e beni pubblici. Il nostro obiettivo, con una misura che non ha pari in Italia, è coinvolgere artisti e cittadini, insieme ai Comuni, per rendere più belle e attraenti le nostre città, soprattutto nelle loro periferie che proprio attraverso l’arte possono diventare più inclusive e vivibili. La dimensione artistica infatti può dare cuore e anima a un quartiere, suscitare emozioni e coinvolgere in esperienze; insomma riteniamo che al fianco dei Comuni con il nostro aiuto, la misura potrà generare un grande impatto culturale, artistico, urbano, sociale e anche turistico nei territori pugliesi», commenta l’Assessore all’Industria turistica e culturale, Loredana Capone. «Abbiamo lavorato molto con il presidente Michele Emiliano a questa iniziativa e siamo orgogliosi che con questo provvedimento la Puglia è all’avanguardia in Italia per impostazione, partecipazione, entità delle risorse messe in campo per l’arte e la creatività urbana. La nostra è una iniziativa in linea anche con l’interesse mostrato dal ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, che ha avviato uno specifico programma in collaborazione con Inward Osservatorio nazionale sulla creatività urbana, al fine di effettuare nei prossimi mesi una prima ricognizione, nel territorio nazionale, delle opere di Street Art, Muralismo e Graffiti».

Loredana Capone, assessore all’Industria turistica
e culturale della Regione Puglia.

Questo censimento, affiancato dal premio annuale Best Street ArtWork, destinato alle migliori opere di Street Art sul territorio pugliese, diffonderà la conoscenza degli interventi di arte pubblica sui portali web regionali, anche inserendoli nella Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia, CartApulia, il sistema informativo territoriale che permette di leggere e rappresentare la complessità del patrimonio regionale dal punto di vista culturale.

L’operazione della Regione rientra nel più ampio programma STHAR LAB, approvato dalla Giunta a dicembre 2019 e finalizzato al recupero di beni e luoghi culturali appartenenti ad amministrazioni pubbliche tramite laboratori di fruizione per la promozione e la valorizzazione della Street Art, dei Teatri Storici, degli Habitat Rupestri, volti ad attivare percorsi culturali di relazione pubblica e collettiva.

Si apre quindi una nuova stagione per l’arte, pronta a invadere le strade della Puglia e creare nuovi percorsi virtuosi in aree da riqualificare. Gli artisti avranno la responsabilità di interpretare valori e storie, di formulare messaggi rivolti ad abitanti, passanti occasionali e turisti, come richiesto dalla Regione e dai Comuni. Sempre più la Street Art è richiesta dalle istituzioni, come strumento prediletto per raccontare e attrarre, includere, portare bellezza e migliorare zone marginali. Forse più che di Street Art si dovrebbe parlare semplicemente di arte pubblica, nella forma specifica di decorazione murale, che qui sembra quasi, anche per il sostegno statale, lontanamente richiamare quel che avvenne negli anni Venti del Novecento grazie all’opera di artisti quali Siqueiros, Orozco, Rivera, generalmente noti come “muralisti messicani”. Il manifesto del muralismo da loro firmato era nato in seguito ai fatti della Rivoluzione messicana: qui il contesto storico è totalmente diverso (pur se siamo nel mezzo di un cambiamento epocale, per via della pandemia), ma certamente comune è il destinatario dell’arte, che si riconosce nei cicli pittorici eseguiti, o da questi apprende storie di luoghi e di persone. Comune è la volontà di raggiungere tutti in maniera disinteressata, portando il bello al di fuori dei circuiti di gallerie e musei, e avvicinando all’arte un pubblico non avvezzo o impossibilitato a esserlo anche perché ai margini. Comune è quindi la finalità sociale, intrinseca alla pittura murale, come si ritrova anche nel Manifesto della pittura murale redatto da Mario Sironi e sottoscritto da Massimo Campigli, Carlo Carrà e Achille Funi nel 1933, in cui si dichiarava che “La pittura murale è pittura sociale per eccellenza”.

Il murale su una casa di Trinitapoli, nel Tavoiliere pugliese, che raffigura la fauna e flora delle saline.
È firmato dall’artista Savino Russo. (foto di Vittorio Giannella)

Chi e come si può prendere parte a quest’opportunità offerta dalla Regione pugliese? Le amministrazioni che già avevano mostrato interesse la scorsa estate avranno la possibilità di rispondere alla nuova chiamata inviando la documentazione completa per via telematica come indicato sulla piattaforma cartapulia.it (vedi la sezione Call aperte all’interno della Sezione di valorizzazione, diretta dalla dottoressa Silvia Pellegrini: cartapulia.it/call-aperte) entro due precise finestre temporali. Non resta che affidarsi agli artisti, creatori di nuovi mondi e portatori di poesia, e sperare fortemente che l’operazione sostenuta da Regione Puglia sia d’esempio a livello nazionale, per supportare una categoria che fortemente ha subito le conseguenze economiche dovute al corona virus, ma senza la quale non sarebbe possibile interpretare il presente né tantomeno immaginare il futuro.

Benedetta Rutigliano è giornalista pubblicista, divulgatrice di arte e cultura sul web (Wakeupnews.eu, Artincontro.com, Stillmagazine.eu). Si è laureata a pieni voti in Storia e critica dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi sperimentale, sulla pittura murale in edifici pubblici nell’Italia del dopoguerra (gli artisti trattati: Aldo Borgonzoni, Renzo Grazzini, Sineo Gemignani, Armando Pizzinato e Sabino Coloni). Ha frequentato un Master in Giornalismo e comunicazione multimediale e lavora nel campo della comunicazione e dell’organizzazione di eventi. Ha scritto, con Salvatore Giannella e con le foto di Vittorio Giannella, la Guida ai paesi dipinti di Lombardia (Booktime).

A PROPOSITO/ LA NOSTRA GUIDA AI PAESI DIPINTI DELLA LOMBARDIA, 2015

Quei muri d’autore che ci donano

le piccole storie dei borghi lombardi

invito alla lettura di Flavio Caroli*

Arcumeggia (Varese). Corridori, di Aligi Sassu (1957).

 

La pittura murale è la forma più alta, logica, pura e

forte di pittura. È anche la più disinteressata, perché

non può essere convertita in oggetto di lucro

personale né nascosta a beneficio di alcuni privilegiati.

Essa è per il popolo, è per tutti

Dichiarazione sociale, politica ed estetica, 1922 (Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros, Josè Clemente Orozco)

L’Italia minore spesso è l’Italia migliore da cui ripartire: convinto da tempo di questa realtà, rafforzata da più di quarant’anni di esperienza da cronista e da direttore di periodici come L’Europeo e Airone, Salvatore Giannella ha voluto posare gli occhi, con la storica dell’arte Benedetta Rutigliano, sull’arte murale che racconta, con rigore e amore, la storia di parte dei comuni lombardi. Ne è scaturita questa Guida ai paesi dipinti di Lombardia, per stimolare un turismo più lento e romantico.

“Guida ai paesi dipinti di Lombardia”. Con i cento turismi di cultura e in natura. Invito al viaggio di Flavio Caroli. Testo anche in inglese. Ed. BookTime, Milano 2015, pp 220 di cui 56 a colori, € 16,00. È possibile ordinare copie del libro al prezzo speciale di € 13,60 (spese di spedizione postale incluse) cad. È sufficiente inviare una mail a info@booktime.it

Già dall’8000 a.C. la comunicazione in Lombardia, resa efficace dalla bellezza della forma, passava attraverso l’arte all’aperto: ne sono prova, ancora evidenti, i graffiti lasciati dai Camuni in Valcamonica, esempio di arte rupestre più importante d’Europa. Questo primato è in qualche modo onorato da un secondo primato lombardo. Arcumeggia, frazione di Casalzuigno (Varese) è infatti il primo paese dipinto d’Italia: già dal 1956, anno dei primi affreschi, lungo queste strade, casa dopo casa, si può passeggiare incontrando storie raccontate da grandi maestri come Achille Funi, Ernesto Treccani e Aligi Sassu con i “Corridori”, Coppi e Bartali in testa, incitati dai tifosi ed evocati nella copertina di questa Guida).

Già dall’8.000 avanti Cristo la comunicazione in Lombardia, resa efficace dalla bellezza della forma, passava attraverso l’arte all’aperto: ne sono prova, ancora evidenti, i graffiti lasciati dai Camuni in Valcamonica, esempio di arte rupestre più importante d’Europa. Questo primato è in qualche modo onorato da un secondo primato lombardo. Arcumeggia, frazione di Casalzuigno (Varese) è infatti il primo paese dipinto d’Italia: già dal 1956, anno dei primi affreschi, lungo queste strade, casa dopo casa, si può passeggiare incontrando storie raccontate da grandi maestri come Achille Funi, Ernesto Treccani e Aligi Sassu con i “Corridori”, Fausto Coppi e Gino Bartali in testa, incitati dai tifosi ed evocati nella copertina di questa Guida).

Andare ad Arcumeggia vuol dire voltare le spalle alla febbre della circolazione automobilistica, alla vita convulsa della città, ritornare alla pace antica, dove con occhio calmo e riposato è facile prendere contatto con il messaggio degli artisti

ha annotato efficacemente nel suo diario Piero Chiara dopo aver visitato il borgo contadino arroccato nel cuore della Valcuvia, da dove può partire un ideale percorso alla scoperta dei paesi dipinti lombardi (sono 27, in Italia oltre 200).

Ancora arte come racconto, arte come segno per comunicare in maniera immediata. Arte per il popolo, per chi è di passaggio, non solo per gli addetti ai lavori. Per questo è importante la Guida ai paesi dipinti di Lombardia compilata da Giannella e Rutigliano (la cui tesi di laurea era centrata proprio sui paesi dipinti): perché nessuno di questi tasselli vada disperso, ma venga anzi valorizzato per la sua portata artistica, storica e umana. Perché chiunque sia affamato di conoscenza o provvisto di curiosità, chiunque ami il colore e la gente, chiunque si rigeneri passeggiando all’aria aperta, chiunque si appassioni di arte e di storia, abbia uno strumento per conoscere questi posti, sapere come raggiungerli e apprezzarli.

Ancora arte come racconto, arte come segno per comunicare in maniera immediata. Arte per il popolo, per chi è di passaggio, non solo per gli addetti ai lavori. Per questo è importante la Guida ai paesi dipinti di Lombardia compilata da Salvatore Giannella e Benedetta Rutigliano (la cui tesi di laurea era centrata proprio sui paesi dipinti): perché nessuno di questi tasselli vada disperso, ma venga anzi valorizzato per la sua portata artistica, storica e umana. Perché chiunque sia affamato di conoscenza o provvisto di curiosità, chiunque ami il colore e la gente, chiunque si rigeneri passeggiando all’aria aperta, chiunque si appassioni di arte e di storia, abbia uno strumento per conoscere questi posti, sapere come raggiungerli e apprezzarli. Una guida unica, inedita (illustrata da immagini d’autore di Vittorio Giannella e arricchita da note e icone utili per il viaggiatore curioso, anche in inglese) che va al di fuori dei circuiti più battuti per condurre in luoghi speciali che parlano delle persone e delle loro tradizioni alle persone stesse, dei paesaggi locali all’interno di scenari diversissimi, dalla montagna al lago, dalla campagna alla città. Buon viaggio nei paesi dipinti e dintorni.

* Flavio Caroli è ordinario di Storia dell’arte moderna presso il Politecnico di Milano. Storico dell’arte moderna e contemporanea, ha dedicato i suoi studi alla linea introspettiva dell’arte occidentale con molte pubblicazioni. Tra le ultime arrivate in libreria: Leonardo. Studi di fisiognomica; Il Divisionismo; Anime e Volti. L’arte dalla Psicologia alla Psicoanalisi. Come scrittore ha incontrato per tre volte la narrativa con Mayerling, amore mio!; Trentasette. Il mistero del genio adolescente e Voyeur. I segreti di uno sguardo, L’arte italiana in quindici weekend e mezzo. È stato popolare collaboratore alla trasmissione televisiva Che tempo che fa. Pubblica periodicamente intriganti “pillole culturali” a cura di quel network di eccellenze che è il Centro Studi Grande Milano (presidente Daniela Mainini, direttore generale Roberto Poli: centrostudigrandemilano.org).