Si scrive Jacqueline,
si legge donne supersoniche

Il duello tra le due Jacqueline, che ha entusiasmato il mondo aviatorio tra il 1951 e il 1955 (vedere la puntata n. 10), si rinnova nel 1961-1964. La Federazione Aeronautica Internazionale ha nel frattempo abolito la distinzione tra record di categoria maschile e femminile, però sussistono ragioni di prestigio che spingono sia l’ industria aeronautica americana che quella francese ad alimentare e pubblicizzare un certo antagonismo.

Derivato dall’apprezzato caccia monoposto Northrop F-5, il biposto da addestramento T-38 A ha permesso alla Cochran di tornare a contrastare la rivale francese.

Questa volta è l’americana Jacqueline Cochran a lanciare una sfida la cui arena è situata ben al di là della fatidica “barriera del suono”. Tanto l’aviatrice originaria di Pensacola, Florida, che quella francese, Jacqueline Douet Auriol, hanno già superato più volte il cosiddetto “muro del suono” (Mach 1): ma un conto è oltrepassare l’arcano ostacolo gettandosi in picchiate mozzafiato e un’altra cosa è volare costantemente a velocità supersonica, in linea orizzontale. La regola da seguire, per la convalida di un primato di velocità, stabilisce che durante la prova lo scarto massimo di quota non sia mai superiore a cinquanta metri. La principale preoccupazione del pilota consiste, appunto, nel tenere il suo ruggente bolide in questa stretta fascia di spazio, specialmente nel corso delle virate necessarie a percorrere il circuito stabilito.

Il più gradito riconoscimento, assegnato a Jacqueline Auriol (1917-2000) per la sua folgorante carriera aviatoria, è la massima onorificenza dello Stato francese: la Legion d’onore.

Tra il 24 agosto e il 12 ottobre 1961 la Cochran (1907-1980), ai comandi del T-38, colleziona record di velocità, distanza e altitudine, guadagnandosi il Trofeo Harmon (destinato ai protagonisti di notevoli imprese aviatorie).

Jacqueline Auriol, soddisfatta del primato acquisito, posa sul MIRAGE III C: esponente di spicco degli aviogetti da caccia prodotti dalla Dassault.

Grazie alle eccellenti prestazioni di un nuovo bireattore da addestramento dell’aeronautica militare americana (il Northrop T-38 TALON), tra il 24 agosto e il 12 ottobre 1961 la Cochran si accaparra una collana di primati: quattro di velocità, due di distanza e due di altezza. È il maggior numero di voli da record effettuati da qualsiasi pilota in un lasso di tempo così breve; e lo straordinario avvenimento fa assegnare all’intrepida Jacqueline l’ambito riconoscimento del Trofeo Harmon, destinato ai vincitori delle più rilevanti imprese aviatorie.

Tuttavia, la cifra riguardante la velocità pura (1.372 km/h.) appare alla sua rivale francese – che sta collaudando l’affusolato aereo da caccia Dassault MIRAGE III C – un valore facilmente superabile. All’Auriol occorrono tempo e pazienza per eliminare tutte le difficoltà burocratiche e organizzative; ma il 15 giugno 1962, ai suoi comandi, il poderoso jet saetta alla media di 1.850 chilometri orari. Anche stavolta non è crollato solo un record femminile, ma ancora il primato nazionale francese. A distanza di pochi mesi l’indomabile aviatrice d’Oltralpe consolida il record portandolo – ai comandi di un più evoluto MIRAGE III R – alla cifra di 2.038 km. all’ora.

Ormai espertissima collaudatrice, nel 1962 l’Auriol può disporre di un caccia Dassault MIRAGE III C, col quale fa balzare il record mondiale di velocità a 1.850 Km/h.

Dall’altra parte dell’oceano i tecnici non hanno dormito sugli allori. Al contrario: l’industria americana è certamente all’avanguardia in questo momento e, tra le molte macchine super-veloci, ha realizzato il caccia Lockheed F-104 STARFIGHTER, capace di attingere una velocità doppia rispetto a quella del suono. Nel 1963 la Cochran si prende la rivincita, pilotando un biposto da addestramento (siglato TF-104) a una media di 2.049 chilometri orari. È un margine esiguo (soli 11 km./h) rispetto al record francese. Così, nel corso dello stesso anno, conferma la supremazia americana sfrecciando, col più potente monoposto da combattimento F-104 G, a 2.300 chilometri all’ora.

L’addestratore biposto Lockheed TF-104 G è il velivolo con cui nel 1963 Jacqueline Cochran riscatta il prestigio dell’industria aeronautica statunitense, facendo registrare una velocità di 2.049 chilometri orari.

Non paga del precedente successo l’Auriol migliora il suo primato nel 1963, portando il ricognitore MIRAGE III R alla velocità di 2.038 chilometri all’ora.

L’evidenza della superiorità americana è confermata pochi mesi dopo dal monoposto F-104 G, che Jacqueline Cochran spinge alla velocità di 2.300 chilometri all’ora.

Anche se la durata di un primato aviatorio è piuttosto effimera, la sua conquista rimane a segnare indelebilmente una tappa sulla via del progresso. E le due indiavolate Jacqueline hanno percorso un bel tratto di questa strada!

12. Continua. Link agli altri capitoli.

 
 
 

Salvatore Giannella, giornalista che ha ideato e cura con passione questo blog, ha diretto il mensile scientifico del Gruppo L’Espresso Genius, il settimanale L’Europeo, il primo mensile di natura e civiltà Airone (1986-1994), BBC History Italia e ha curato le pagine di cultura e scienza del settimanale Oggi (2000-2007). Ha scritto libri (“Un’Italia da salvare”, “L’Arca dell’arte”, “I Nicola”, “Voglia di cambiare”, “Operazione Salvataggio: gli eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte dalle guerre”), curato volumi di Tonino Guerra ed Enzo Biagi e sceneggiato docu-film per il programma Rai “La storia siamo noi” (clicca qui per approfondire).
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A cura di Salvatore Giannella e Luigi Butti per Giannella Channel