Terenzio Medri,
che portò in Romagna
i libri da amare
e gli autori dal mare
Lo spiaggione romagnolo da Casal Borsetti a Gabicce aveva e ha bisogno di cultura, di libri, di iniziative che tengano desta la mente e la fantasia. Dopo una estate come quella scorsa, in cui della nostra Riviera si è visto a ogni ora soprattutto il Papeete col Ministro Desnudo a duettare con le cubiste, c’è bisogno di essere risarciti. Due anni fa, in questi giorni di maggio, ci ha lasciati Terenzio Medri, che accoppiava la qualità di ristoratore di qualità, di sommelier raffinato, di gran capo degli albergatori di Cervia (era titolare, con la sposa Luciana, la figlia Barbara e il genero Mario, dell’hotel K2) anche quella di animatore di eventi culturali e di suggeritore delle più importanti riforme del settore turistico in Emilia-Romagna avendo sempre in testa un orizzonte nazionale. Nell’estate del 1993 Terenzio colse al volo l’idea di alcuni giornalisti e scrittori amici: il parmigiano Luca Goldoni star del Corrierone, il bolognese Vittorio Monti sagace inviato nella regione per lo stesso quotidiano e l’impagabile Claudio Marabini, storico della letteratura tra i più seri e stimati (il quale, ogni volta che ci vedevamo, mi rassicurava così: “Guarda che a Faenza, a casa nostra, c’è sempre un piatto di tagliatelle per te”): l’idea era di far arrivare dall’Adriatico, non più tanto azzurro, e però sempre ricco di fascino antico (tra le saline, forse etrusche, con i gabbiani che dai tempi della leggendaria greca Ficòcle tornano a dormire dopo un giorno di voli continui) “una barca di libri”, mobilitando i loro autori a presentarli sul lido elegante fra Cervia e Milano Marittima che bisognerà pur “sanificare” dallo sbracamento modello 2019.
Il caso ha voluto che la mia famiglia abitasse tre anni, dal 1936 al 1939, proprio a Cervia dove il nostro babbo era contemporaneamente segretario generale del Comune e dell’Azienda di Soggiorno della quasi nascente Milano Marittima. Se lo ricordava bene molti anni più tardi l’albergatore cervese Federico Tiozzi, un vulcano di idee e simpatia (grande amico di Primo Grassi dominus turistico della confinante Cesenatico e oltre) che andava riscuotere la tassa di soggiorno. “A séra incòra un burdèl”, ricordava con un sorriso allegro tempo fa. Lì sono ambientati i miei primi ricordi, le gite in pineta con il babbo e la mamma ancora giovani, e io impettito in un cappottino, in piedi su un tavolo, oppure al mare, un bimbotto bianco di pelle e di capelli di cui restan o alcune foto. Lì abita il primo dolore della mia vita: un giorno ero nel cortile di casa, un palloncino rosso mi sfuggì di mano volando altissimo.
Sono tornato tante volte in riviera per il Premio CerviAmbiente che ha avuto grande eco nazionale venendo vinto da ecologisti illustri. Ricordo l’anno in cui fu presentata la bella ricerca di Marina Foschi, nostra cugina forlivese, per l’IBC (Istituto Regionale dei Beni Culturali) sulle Colonie Marittime romagnole dagli inizi del secolo, centinaia, spesso in abbandono. Il gran premiato era il trasportista scozzese sir Colin Buchanan. Il geografo/storico Lucio Gambi flautava il suo Buchanan, ma il sindaco di Cervia, Ivo Rosetti, faceva un gran fatica, per cui, nel discorso di apertura, si stufò e lo chiamò per nome, sir Colin, il nostro sir Colin, e buonanotte. Nei grandi magazzini dei “pignaroli” alle Bassone dove cenammo faceva un po’ freddo e il Sangiovese scorse generosamente. Per cui sir Colin Buchanan dovemmo caricarlo presto su un taxi per l’albergo, mentre Lucio Gambi rivelò una voce da tenore solista intonando coi Canterini Romagnoli:
Caro Salvatore, nel sottotitolo del tuo blog leggo: “da dove andremo a ricominciare”. Ecco, io auguro alla Riviera Romagnola tante nuove iniziative culturali e la rivitalizzazione di quelle più tradizionali. Stiamo sprofondando in una ignoranza di massa che fa paura e la regione di Giovanni Pascoli, di Dino Campana, di Tonino Guerra, di Lello Baldini, di Federico Felllini e, nel campo oggi attualissimo delle scienze mediche, di Giovan Battista Morgagni e di Girolamo Mercuriale, deve reagire, anzi, deve mettersi alla testa di questa “guerra al’ignoranza”. Nel segno di Terenzio Medri, il quale ha avuto, tra i tanti, il bel merito di aver puntato anche sui libri d’autore per le giornate centrali dell’estate cervese. L’Italia, la Romagna hanno bisogno, più che mai, di leggere. Dei buoni libri, possibilmente.
Fotogallery
Dall’album di Terenzio
L’INTUIZIONE E LA SFIDA/ Come nacque “La spiaggia ama il libro”
Cervia ’93: più che il gavettone
poté un libro sotto l’ombrellone
testo ritrovato di Terenzio Medri*
Il 15 agosto la spiaggia era “campo di battaglia” dove le bande di gavettone selvaggio si scontravano incuranti della presenza dei turisti. Alla fine della battaglia i combattenti erano dei veri mostri imbrattati di fanghiglia da capo a piedi.
Ci sentimmo chiamati in causa a difendere la qualità della vacanza e pensammo di impegnare la spiaggia con un’iniziativa di segno opposto. Fece così l’esordio, nel Ferragosto 1993, “Cervia, la spiaggia ama il libro” con lo slogan:
Un esordio, dapprima ferragostano, un incontro con gli scrittori sulla spiaggia davanti al Grand Hotel di Cervia, da cui ha poi avuto origine una vera e propria manifestazione.
Lungi dalla tentazione di riproporre una formula sempre uguale a sé stessa, siamo andati di anno in anno alla ricerca di nuove idee per offrire al pubblico dei turisti uno spettacolo imprevisto, un intrattenimento ancor più intenso dell’edizione precedente. Ecco, allora, gli incontri con gli autori negli hotel, nelle librerie, in spiaggia.
E, ancora, “un libro in ogni stanza”, ben 12.000 libri all’annodati in omaggio agli ospiti degli alberghi a Ferragosto. Abbiamo puntato sulla cultura, contro gli stereotipi del successo legato unicamente al divertimento sfrenato e allo ‘sballo’. Abbiamo toccato con mano che la cultura è possibile anche sotto l’ombrellone; di più, è attesa e desiderata da un pubblico molto più ampio della ristretta cerchia di addetti ai lavori.
È questa una sfida che continueremo a portare avanti nelle estati effervescenti della riviera e nel cuore della nostra amata Cervia. (Terenzio Medri)
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