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Aleppo: l’uomo che nutre i gatti randagi della guerra

Scorri le cronache dalla Siria di guerre e di genocidi senza limiti e, prima di cedere al rischio dell’assuefazione e all’impotenza dovuta al fallimento delle Grandi (grandi?) potenze e di quel governo del mondo che dovrebbe essere idealmente le Nazioni Unite (Unite?), la mia attenzione di “cacciatore di storie” viene colpita da una piccola storia che tocca il cuore: la storia di un uomo che nutre come può i gatti randagi della città-martire di Aleppo. Lui si chiama Alaa, all’anagrafe Mohammad Alaa Aljaleel, e prima che scoppiasse la guerra, lavorava come elettricista nella zona di Masaken Hanano. Dopo, quando la ... Leggi di più

Così mi parlò Khaled al-Asaad, l’eroico custode di Palmira da non dimenticare

  Navigava sulle rotte dell’arte nel Mediterraneo, quell’Indiana Jones all’italiana che è Federico Fazzuoli, e così un giorno incontrò Khaled al-Asaad, l’archeologo siriano innocente di ogni colpa barbaramente trucidato dai boia dell’Isis il 18 agosto scorso: da anni in pensione, il martire di Palmira era rimasto saldamente ancorato alla sua città d’origine, patrimonio mondiale dell’umanità oggi semidistrutto, tanto da averla messa sul desktop del suo computer, in una foto al tramonto, con la scritta: “Buongiorno, meraviglia” (perché questo, meraviglia, è il significato di Palmira). Un incontro straordinario riaffiorato dal pozzo della memoria di Federico, oggi impegnato nella cura del video, ... Leggi di più

La chimica moderna in debito con l’Islam: vita e opere del misterioso Geber

Jabir ibn Hayyan, da un manoscritto del XV secolo Quello che può essere considerato il fondatore della chimica moderna moriva 1200 anni fa anni fa a Kufa, città dell’Iraq sulle rive dell’Eufrate, circa 250 chilometri a sud di Baghdad. Si chiamava Jabir ibn Hayyan, il suo nome è stato latinizzato in Geber e così continuerò a chiamarlo anch’io. Geber era nato nel 722 a Tus, nella parte nord-orientale dell’attuale Iran, figlio di un farmacista, in un periodo in cui l’Islam, fondato in Arabia appena un secolo prima da Maometto, si era esteso, con il califfato Omayyade (660-750) a Occidente verso ... Leggi di più

Vita e opere di Ibn al-Haytham, la luminosa luce di Bassora

Il 5 novembre 1966 l’Arno straripò e invase molti quartieri di Firenze e allagò molti edifici, fra cui la Biblioteca Nazionale che è proprio in riva al fiume. Tutto il mondo assistette sbalordito, attraverso la televisione, all’estrazione, da parte di centinaia di volontari, di centinaia di migliaia di libri preziosissimi, alcuni rarissimi o unici, dalla massa di fango, nafta e fogna che li aveva impregnati e ricoperti. Voi direte che l’alluvione di Firenze non c’entra con la luce e invece c’entra, come vedrete se avrete la pazienza di andare avanti. Liberare dal fango e pulire i libri e ricomporli e ... Leggi di più

Su Corriere.it affiora la storia di Holst, il ministro ucciso dallo stress per la pace. Con citazione di “Giannella Channel”

Approda nella prestigiosa rubrica del Corriere.it “Voci dal vicino Oriente”, curata dall’editorialista del Corriere della Sera Antonio Ferrari (per oltre trent’anni inviato per la sezione Esteri del quotidiano milanese) la storia del ministro norvegese Johan Holst, infaticabile mediatore della pace tra israeliani e palestinesi, ucciso un anno dopo l’accordo di Oslo, a 57 anni, dallo stress per quella fatica immensa. Holst l’avevo incontrato vent’anni fa a Rimini, durante le Giornate internazionali di studio organizzate annualmente dal Centro Pio Manzù, e mi aveva raccontato i retroscena, anche personali, di quell’accordo. Particolari che avevo riversdato su Giannella Channel nel ricordo dal titolo ... Leggi di più