Tag: Paolo Occhipinti

Così è nato il “lapsus” di Fontana sulla fine della razza bianca

  “Questo Fontana sarà anche un brav’uomo ma non lo conosce nessuno”. Così reagirono Berlusconi e la Meloni alla proposta di Salvini, che proponeva il sindaco leghista di Varese come candidato del centro destra alla presidenza della Regione Lombardia. “Dobbiamo inventarci qualcosa che aumenti la sua notorietà” concordarono i tre leader. “Qualcosa di forte, che faccia parlare di lui i giornali”. Fu convocato il capo dell’ufficio-strategie. “Ci vuole un intervento clamoroso, su un tema caldo”, sentenziò. “Per esempio?”, chiesero i tre. “Per esempio sui migranti: potrebbe dire che mettono a rischio la razza bianca”. “Ma è una cazzata. Siamo sicuri? ... Leggi di più

Per dare gusto alle nostre cene che ne dite di un bel dibattito?

Fine anno, tempo di pranzi e cene, con amici e con parenti. A cosa servono? A mangiare, a scambiarsi auguri e regali, a parlare del più e del meno. A parlare di niente, insomma. Molti anni fa un amico avvocato, che ora mi spiace di non frequentare più, aveva inventato una piccola procedura per far sì che queste serate conviviali non si trasformassero in inutili perdite di tempo. Cominciò a telefonare a tutta la compagnia: Voi siete miei amici perché vi considero affidabili, simpatici e intelligenti, e apprezzo anche le donne che avete scelto come compagne. Non voglio sprecare la ... Leggi di più

Milano ha perso l’Agenzia ma l’Europa ha perso la faccia

Un deleterio danno psicologico si aggiunge alla beffa della sconfitta di Milano, che ha perso per sorteggio l’Agenzia del farmaco (un business da tremila posti di lavoro e da quasi due miliardi di valore di indotto) aggiudicata ad Amsterdam grazie alla monetina. Con quale faccia potremo continuare a blaterare di meritocrazia se perfino l’Europa, per spartire le direzioni più prestigiose lasciate vacanti dalla Brexit, non trova di meglio che ricorrere alla dea bendata? Neppure il calcio, che pure ha un regolamento tra i più stupidamente contorti, prevede più di assegnare una partita a testa o croce. L’ultima nefandezza, se non ... Leggi di più

Quando Paolo Limiti mi raccontò Mina e la febbre del sabato sera

  Ero a Milano, nella chiesa di Santa Maria Goretti in via Melchiorre Gioia, a dare l’ultimo saluto a Paolo Limiti, galantuomo della Tv e (aspetto poco conosciuto) tra i maggiori esperti in Italia di cinematografia hollywoodiana degli anni Venti e Trenta: magistrale la sua inchiesta su Hollywood per Novella 2000 del 1992 che meriterebbe una ripubblicazione. A portarmi ai funerali, mercoledì 28 giugno, confuso tra la gente comune delle ultime file, lontano dai vip e affiancato da Daiano, cantante e paroliere salito in missione affettuosa da Cervia (ha scritto i testi di molte canzoni entrate nella storia della musica ... Leggi di più

Aiuto, comincio ad avere una brutta sensazione: mi sento orfano di Europa

Da quando la Gran Bretagna ci ha lasciato, e la Le Pen minaccia di portarsi via la Francia, e anche il Belgio ci sta pensando e qui da noi Salvini vuole uscire anche lui, e forse anche i grillini, provo una strana sensazione. Come un senso di solitudine. Come una paura di rimanere orfano. Orfano di Europa. Non è una bella sensazione, perché va ad accrescere il livello d’ansia fisiologico, già sopra la norma. Per l’Europa, da ragazzo, ho fatto uno dei due scioperi della mia vita. L’altro, mi vergogno un po’ per quanto è antico, è stato per Trieste ... Leggi di più