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Un Fresco esempio di generosità e la Calabria per Alan e i migranti

Un ex presidente e amministratore delegato di Fiat, Paolo Fresco, che dona 25 milioni di dollari per la ricerca contro il Parkinson (la seconda malattia neurodegenerativa più comune dopo l’Alzheimer, la sua incidenza è tra 8 e 18 per 100.000 persone-anno). Un comune calabrese che delibera la costruzione di un cimitero internazionale per i migranti morti nel Mediterraneo (ogni mese muoiono annegati 300 migranti, secondo il tragico bilancio dell’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Dall’inizio del 2015 le vittime sono già quasi 3 mila, per l’esattezza 2.987). Sono le due lettere del mese di ottobre (una al Corriere della Sera ... Leggi di più

Chi ti ha ucciso, bimbo dalle scarpe allacciate che non correrai più? (E una storia di Tonino Guerra)

(s.g.) Ha toccato la coscienza del mondo la foto di Aylan Kurdi, il bimbo siriano di tre anni morto annegato con il fratellino Galip e la mamma Rihan e sepolto dal padre Abdullah a Kobane, la città martire curdo-siriana dalla quale erano fuggiti per cercare la salvezza verso l’isola greca di Kos prima e poi il Canada della zia. Quel piccolo che sembrava addormentato in riva al mare mi ha riportato alla mente, altre immagini di bambini innocenti (quelle di schiere di cuccioli d’uomo ammazzati in quelle terre antiche perché colpevoli solo di essere cristiani) e una storia che raccolsi ... Leggi di più

“Al Sud, al Sud!”, ma senza sapere dove: il drammatico esodo di friulani e veneti in Puglia e oltre, dopo la disfatta di Caporetto

Dopo il disastro di Caporetto dell’ottobre 1917, una tragedia nella tragedia fu quella dei profughi civili: una vicenda studiata solo di recente, da storici di levatura nazionale (Daniele Ceschin, Gli esuli di Caporetto, Laterza) e regionale (Eugenio Campana, Il profugato di San Nazario nella guerra 1915-18, edito dal Comitato per la storia di San Nazario). Ben 600 mila tra donne, vecchi e bambini, provenienti prevalentemente da città come Udine, Treviso e Venezia e, dal novembre 1917, dall’Altopiano di Asiago e dalla Valle del Brenta, furono costretti ad abbandonare improvvisamente il territorio invaso o minacciato da vicino dall’esercito austro-ungarico, dando vita ... Leggi di più