Viene dalla terra di Mao l’artista preferito del riconfermato presidente cinese Xi Jinping

 

Una nostra scoperta sul presidente cinese: il pittore che ha dato i colori della primavera ai muri del Cremlino di Pechino si chiama Shi Jun e vive nello Hunan, la provincia montuosa nella Cina meridionale dove nacque il leader della Lunga Marcia

ARTI & CULTURE – Reprint

testo di Salvatore Giannella e Manuela Cuoghi

Taipei –

Chi è l’artista preferito del presidente Xi Jinping, il leader cinese più potente dai tempi di Mao Zedong? La domanda, partita un po’ per curiosità e un po’ per scommessa nella Hong Kong capitale dell’arte ogni primavera con l’Art Basel, ha avuto una sorprendente risposta e ci piace tornare a farvela conoscere (in italiano, e anche nella versione inglese e cinese).

GALEOTTA FU UNA FOTO

La prima tappa del viaggio sulle tracce dell’Artista Ignoto è una foto apparsa sui giornali che mostra la Sala degli Incontri nello Zhongnanhai, il complesso degli edifici adiacenti alla Città proibita nel centro di Pechino, sede del Partito Comunista Cinese e del Governo della Repubblica popolare: in pratica, il Cremlino o, se preferite, la Casa Bianca cinese. Un complesso misterioso (il suo nome significa Palazzo dei due laghi), in quanto è chiuso al pubblico e impossibile da fotografare se non in punti ben precisi, come la porta d’accesso principale: la China Central Television mostra di frequente immagini degli incontri all’interno del complesso, limitando però le riprese all’interno degli edifici.

Pechino: nella Sala degli Incontri dello Zhongnanhai, il “Cremlino cinese”, il presidente Xi Jining riceve i governatori di Hong Kong e Macao. Alle sue spalle compare per la prima volta il quadro Un parco pieno di colori primaverili, una delle dieci opere dell’artista Shi Jun con cui il presidente Xi ha arricchito le stanze dello Zhongnanhai.

Quella Sala degli Incontri prima del Natale 2016 aveva i muri listati da semplici bacchette di legno verticali ma spogli, privi di qualsiasi traccia pittorica. Il 23 dicembre del 2016, alla vigilia di Natale, l’immagine riprodotta sui giornali d’Oriente del ricevimento nell’ufficio di Xi dei governatori delle due Zone economiche speciali Hong Kong e Macao (rispettivamente Yu Lean Zhang e Chui Si Yin), mostra il presidente cinese con alle spalle una gigantesca tela. Dipinta da chi? Su quale artista è caduta la scelta del numero uno di Pechino per arredare il suo ufficio istituzionale?

Il dipinto “Un parco pieno di colori primaverili” scelto dal presidente Xi per la sua Sala degli Incontri.

UNO SCRIGNO D’ARTE IN TAIPEI

L’artista Shi Jun, 60 anni, vive nello Hunan, provincia montuosa nella Cina meridionale a metà del fiume Yangtze, luogo di nascita del leader della Lunga Marcia Mao Zedong. Shi Jun è da vent’anni punta di diamante della squadra di artisti rappresentati dalla galleria di Grace Xie, a Taipei. L’artista è ripreso mentre fa la dedica al dono che il Nunzio apostolico di Taiwan ha portato a Papa Francesco.

Il nostro viaggio in Estremo Oriente sulle tracce dell’arte antica e contemporanea porta a una delle prime risposte che ci proponiamo di raccogliere. Ce la fornisce Grace Xie, una nota gallerista nella sede della Liang Yi Culture Company al centro di Taipei, la capitale dell’isola di Taiwan, che con la sorella Aria ti riempie gli occhi di bellezze di ogni genere (dipinti, libri rari, scialli di lana riproducenti particolari di opere d’arte):

Quel dipinto alle spalle di Xi ha per titolo Un parco pieno di colori primaverili ed è soltanto una delle dieci opere dello stesso autore con cui il presidente Xi ha arricchito le stanze dello Zhongnanhai. L’artista scelto per questo obiettivo è Shi Jun, 60 anni, vive nello Hunan, provincia montuosa nella Cina meridionale a metà del fiume Yangtze, luogo di nascita del leader della Lunga Marcia Mao Zedong. Shi Jun è da vent’anni una punta di diamante della squadra di artisti rappresentati dalla nostra galleria. È un artista che aveva colpito molto il precedente Nunzio apostolico, Paul Fitzpatrick Russell (57 anni, americano di Greenfield, Massachusetts) che aveva suggerito a Shi di estendere il suo orizzonte artistico aggiungendo realismo alla antichissima tradizione tutta cinese, e tutta silenziosa, fino ad allora da lui portata avanti.

Xi Jinping (Fuping, 15 giugno 1953) con la moglie Peng Liyuan, cantante lirica con una passione per l’arte. Sposata nel 1987, ha dato al leader cinese una figlia, Xi-Mingze, che ha studiato ad Harvard, negli Stati Uniti. Il 22 ottobre Xi è stato eletto dai 2.970 delegati del XX Congresso comunista per un terzo mandato al vertice della Repubblica popolare cinese. Xi fa parte del gruppo dei Taizi (“principi rossi”), che riunisce i figli e i nipoti dei protagonisti della “Lunga Marcia” e della vittoria del 1949: lui è figlio di Xi Zhongxun, un combattente comunista di lunga data, vice premier di ispirazione riformista (fu l’architetto delle zone economiche speciali volute da Deng Xiaoping nei primi anni Ottanta per favorire il decollo industriale del paese e attirare gli investimenti stranieri).

DECISIVO L’INTERVENTO DELLA FIRST LADY CINESE

Grace racconta i retroscena di questa svolta di Xi in direzione dell’arte:

Nel 2012 il presidente, stimolato dalla seconda moglie, Peng Liyuan, una cantante lirica con una passione per l’arte (sposata nel 1987, gli ha dato una figlia di nome Xi-Mingze, studentessa ad Harvard sotto falso nome onde evitare favoritismi) si è impegnato a cercare un artista per dare bellezza e colori ai muri dello Zhongnanhai. All’epoca avevo appena fatto una mostra personale, con splendido catalogo, di Shi Jun. Le pagine di quel catalogo sono arrivate tra le mani della First Lady cinese che ha caldeggiato presso il marito l’incontro con quell’artista compaesano di Mao. Un incontro fruttifero: Shi Jun si è stabilito nella casa e, sotto gli occhi tifosi di Peng Liyuan, ha realizzato dieci opere, una delle quali è appunto quella con i colori primaverili che ha avuto l’onore di campeggiare nello studio ovale di Xi, alle sue spalle, per il significato metaforico della stagione della rinascita.

L’arcivescovo Paul Fitzpatrick Russell, prima di partire per la nuova sede assegnatagli dal Vaticano (nel 2016 è stato trasferito come Nunzio apostolico per la Turchia e il Turkmenistan) ha voluto donare a Papa Francesco uno scialle e un catalogo autografato proprio da Shi Jun. Artista che ora unisce due realtà (Cina e Vaticano) in lento ma costante e, auspicabilmente definitivo, avvicinamento.

IL FILO D’ARTE CHE UNISCE XI E PAPA FRANCESCO

Un’ultima ma non meno interessante curiosità: l’arcivescovo Russell, prima di partire per la nuova sede assegnatagli dal Vaticano, nel 2016 è stato trasferito come Nunzio apostolico per la Turchia e il Turkmenistan) ha voluto donare a Papa Francesco uno scialle e un catalogo autografato proprio da Shi Jun. Artista che ora unisce due realtà (Cina e Vaticano) in lento ma costante e (auspicabilmente definitivo) avvicinamento.

A PROPOSITO

AAA EDITORE CERCASI

PER RARE POESIE CINESI

Taipei: la gallerista Grace Xie con Salvatore Giannella. Nella sua galleria l’innovazione sposa la tradizione.

Sul tavolo della gallerista Grace Xie ci sono libri rivestiti di seta gialla, la stessa usata per i mantelli degli imperatori cinesi. Contengono 230 poesie scelte tra i 1.200 componimenti di poeti di due Dinastie:

  1. La Dinastia Tang (618-907), che vide la potenza imperiale giungere all’apice, e con essa anche la poesia conobbe la massima fioritura: più di 50 mila componimenti, scritti da circa 2.200 poeti. Ancora oggi queste poesie sono considerate fondamento della identità culturale della nazione cinese: i bambini imparano a recitarle a memoria, gli adulti le citano come elementi costitutivi del tesoro della saggezza popolare, quasi proverbi capaci di illuminare le menti in ogni momento della vita quotidiana.
  2. La Dinastia Song regnò sulla Cina dal 960 al 1279. La sua fondazione riportò l’unità politica in Cina che si era persa con la caduta della Dinastia Tang nel 907.

Uno dei libri rivestiti di seta gialla, la stessa usata per i mantelli degli imperatori cinesi. Contengono 230 poesie scelte tra i 1.200 componimenti di poeti di due Dinastie: la Dinastia Tang (618-907), che vide la potenza imperiale giungere all’apice, e con essa anche la poesia conobbe la massima fioritura, più di 50 mila componimenti, scritti da circa 2.200 poeti; e la Dinastia Song che regnò sulla Cina dal 960 al 1279. Le poesie raccolte da Grace affrontano temi come le quattro stagioni, il tempo, i fiori, le stelle, la politica, l’amore.

Le poesie raccolte da Grace affrontano temi come le quattro stagioni, il tempo, i fiori, le stelle, la politica, l’amore.

Flessibili al tatto, preziosi e domestici, i libri seguono i movimenti affettuosi delle mani che li tengono e si lasciano aprire facendo scivolare le loro pagine senza opporre resistenza. I fogli, doppiati e rilegati con la cucitura a filo, mostrano l’eleganza della scrittura in mandarino antico e illustrazioni di grande raffinatezza.

Sentiamo che la bellezza di queste pagine ci chiamano, ma la impenetrabilità degli ideogrammi cinesi non ci consente altro che il godimento delle pagine come se fossero disegni.

Un editore italiano, curioso e generoso, potrebbe contattare Grace per integrare le preziose copie cinesi con fogli trasparenti e mobili che si susseguano pagina dopo pagina, con la traduzione in italiano dei testi poetici.

Contatto mail di Grace Xie: graceroc@ms24.hinet.net

Ringraziamo per la collaborazione Dean Ferng/Kps Tv, Taiwan.

Salvatore Giannella, giornalista che ha ideato e cura con passione questo blog, ha diretto il mensile scientifico del Gruppo L’Espresso Genius, il settimanale L’Europeo, il primo mensile di natura e civiltà Airone (1986-1994), BBC History Italia e ha curato le pagine di cultura e scienza del settimanale Oggi (2000-2007). Ha scritto libri (“Un’Italia da salvare”, “L’Arca dell’arte”, “I Nicola”, “Voglia di cambiare”, “Operazione Salvataggio: gli eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte dalle guerre”), curato volumi di Tonino Guerra ed Enzo Biagi e sceneggiato docu-film per il programma Rai “La storia siamo noi” (clicca qui per approfondire).
* Manuela Cuoghi ha insegnato per 35 anni educazione artistica nelle scuole italiane. Alla passione per l’arte associa quella dei viaggi.