Il miracolo irlandese: fuori dalla crisi con l’economia green e la carbon tax
E proprio attorno al green che si sta giocando, finora con ottimi risultati, la partita irlandese di un nuovo modello di sviluppo. Un’economia non più fondata sui debiti, pubblici e privati, e sulla finanza speculativa, ma sulle diverse opportunità offerte da una pesante riconversione ambientale, industriale e degli stili di vita.
Innanzitutto in Irlanda è stato introdotto un regime fiscale fondato su questa regola: più inquini, più paghi. Un parametro che vale per tutti, dagli automobilisti ai condomini, dagli uffici pubblici alle fabbriche. Così le auto con alti livelli di emissioni ricevono una batosta fiscale, mentre gli acquisti dell’auto elettrica sono incentivati anche attraverso lo sviluppo di una rete di distribuzione sul territorio nazionale. Stesso discorso per i rifiuti: più il cittadino riesce a riciclare, e meno paga in termini di tributi per lo smaltimento dell’immondizia. La carbon tax all’irlandese ha avuto due effetti fondamentali sulla svolta dell’economia. Da un lato sono aumentate le entrate (un miliardo di euro negli ultimi tre anni, 400 milioni di euro soltanto nel 2012) e dall’altro versante sono crollati i livelli di emissioni inquinanti: meno 15 per cento dal 2008 e meno 6,7 per cento nel 2012. L’industria dello smaltimento funziona al massimo dei giri e l’Irlanda è diventata il primo paese europeo per la quantità di materiale elettrico ed elettronico riciclato: 9 chili pro capite, circa il doppio rispetto alla soglia toccata dai cittadini italiani.
Insomma: un’altra economia è possibile, anche in quei Paesi che avevano costruito la loro fortuna, e i loro guai, sulla bolla finanziaria e sui debiti.
Galdo, giornalista e scrittore, è una firma del Gruppo Mondadori e in particolare delle testate Panorama ed Economy. Ha lavorato per anni per i programmi di Enzo Biagi. Ha diretto il quotidiano L’Indipendente. Nel 2011 ha pubblicato il libro Basta poco (Einaudi).