Le 5 startup di turismo
che nel 2015
vi aiuteranno in viaggio

CiceroosMusementTravel AppealViaggiart e Wanderio sono 5 startup italiane di turismo, fra le migliori del 2014 secondo l’ebook pubblicato da Startupitalia (qui il link per scaricare la Top 100). Ecco i loro numeri e le loro storie.

CICEROOS

Il Cicerone virtuale per esplorare il meglio delle località turistiche

Il team di Ciceroos.

Numeri: 2 soci; 30 anni età media; 2010 nasce l’idea; 10 mila euro risorse di partenza; 300 mila euro di investimenti totali

Storia – Raggruppare in un unico punto milioni di informazioni sui luoghi e attraverso una tecnologia intelligente, permettere agli utenti di esplorarli e conoscerli  facilmente. Una guida turistica virtuale a tutti gli effetti, un Cicerone smart e sempre disponibile. Sono oltre 46 milioni i turisti in Italia e 500 milioni in Europa, molti di loro spendono un sacco di tempo online prima di farsi un’idea su una destinazione che non conoscono e questo perché l’informazione sul web è molto spesso sparsa e dispersiva. La funzione di Ciceroos è quella di guidarli nella ricerca.

La startup innovativa pugliese è stata fondata nel 2010 al ritorno da un’esperienza Fulbright Best in Silicon Valley (fulbright.it) e grazie anche a una borsa di studio di 25 mila euro erogato della Regione Puglia, del quale i fondatori – Daniele Cassini CEO e Daniele Viva CTO – si sono avvalsi come vincitori del bando Principi Attivi per la valorizzazione dei talenti imprenditoriali dei giovani pugliesi. I due soci, sfruttando il lavoro svolto da Daniele Viva durante la tesi specialistica e avvalendosi della collaborazione con alcune università italiane, hanno sviluppato i primi algoritmi basati sulla semantica dando vita così alla loro creatura.

Descrizione – Dalla nascita di Ciceroos a oggi sono stati investiti nel progetto circa 300 mila euro. L’idea che ha dato vita a Ciceroos nasce dai due soci fondatori – Daniele Cassini CEO (31 anni) e Daniele Viva CTO (29 anni). I due soci partono con 10 mila euro, poi dopo un anno grazie al primo grant di 25 mila euro dal bando Bollenti Spiriti della regione Puglia i due aprono la società e lavorano sui primi algoritmi. Il progetto parte però full-time il 15 febbraio del 2012 grazie al primo round di investimento 150 mila euro da Digital investments (dPixel) e Principia SGR. La società cresce, attira clienti come Fiat e Amex, lavora con partner come TripAdvisor e Michelin e stringe collaborazioni scientifiche con enti di ricerca come il CNR. A maggio del 2013, per validare lo sviluppo commerciale, Ciceroos raccoglie altri 100 mila euro da Digital Investments (dPixel) e dall’acceleratore di Trento TechPeaks, dove il team si trasferisce per 6 mesi.

MUSEMENT

L’app che ti organizza le visite nei luoghi d’arte (tagliando costi e code)

Musement fra le migliori 5 startup del 2014 nel turismo

Numeri: 4 soci; 15 persone nel team di lavoro; 3000 attività coperte; 25 nazioni; 37 miliardi di euro il valore del mercato delle attività di viaggio

Storia –  Quando si ritorna da un viaggio non si ricorda quale volo si è preso, ma le cose viste e le emozioni vissute. Musement ha scelto di lavorare su questo. I quattro soci fondatori hanno iniziato nel 2013 focalizzandosi sull’aggregazione e la vendita di biglietti per mostre d’arte permanenti e temporanee, musei e attrazioni. «Poi ci siamo resi conto che il mercato delle attività e delle esperienze “giornaliere” da fare quando si viaggia è molto più ampio», racconta Alessandro Petazzi. L’idea gli è venuta mentre si trovava in coda per una mostra d’arte a Firenze con uno dei co-fondatori dell’azienda e non riuscivano a capacitarci che non esistesse un’app per acquistare i biglietti online e saltare la fila. «Mesi dopo abbiamo incontrato un altro co-fondatore, che all’epoca organizzava mostre d’arte e che ci ha spiegato come funziona il settore, con le sue complicazioni e le sue peculiarità. Da lì abbiamo capito che poteva esserci un’opportunità di business».

Il mercato delle attività di viaggio è di circa 37 miliardi di euro (secondo PhoCusWright) se si considerano solo i viaggiatori europei, la fetta più ampia dei clienti di Musement. Si parla, invece, di 100 miliardi se si considerano i viaggiatori di tutto il mondo. La vendita di biglietti per musei e mostre d’arte da sola rappresenta ovviamente un mercato molto più piccolo, intorno a 3 miliardi euro a livello globale.

Per il futuro, l’obiettivo è quello di rendere il servizio sempre più personalizzato a seconda che il viaggio si concepito per una famiglia, una coppia o un single. «Cerchiamo di aiutare la gente ad avere vacanze memorabili, ma anche più semplici. Se non hanno il tempo di farlo, studiamo noi Tripadvisor e Lonelyplanet per loro», conclude Alessandro Petazzi.

Descrizione – Musement copre 3000 attività in 25 nazioni. Con  centinaia  di musei  e attrazioni già disponibili in Europa  e Stati  Uniti , l’applicazione fornisce informazioni dettagliate su ogni attività o evento disponibile (dalla visita guidata al Cenacolo di Leonardo a un giro in gondola a  Venezia,  dall’ingresso  ai giardini  di tulipani in Olanda all’accesso  vip al Metropolitan di New York), ciascuno dei quali può essere acquistato direttamente dal proprio smartphone. Per  ogni  prenotazione gli  utenti  ricevono  biglietti  elettronici  o voucher  ufficiali  per  un accesso  prioritario  e garantito senza  fare  lunghe code o dover stampare i biglietti a casa. Il team è composto da una quindicina di persone, ma l’obiettivo per 2015 è di arrivare a 30.  Il nome è stato scelto per mettere insieme il mondo dell’arte (muse, musica, musei) a quello del divertimento (amusement, entertainment). Il logo invece voleva dare quel tocco emozionale che caratterizza un bel viaggio, ecco il perché della M che si trasforma in un cuore.

TRAVEL APPEAL

Lo strumento per scoprire (e migliorare) l’appeal delle destinazioni turistiche

Travel Appeal è stata seguita da H-Farm, l’incubatore della provincia di Treviso fondato da Riccardo Donadon, che ha voluto credere in questo progetto e l’ha inserita nel proprio ecosistema

Numeri: 1 socio fondatore; 41 anni; 100 e oltre le variabili analizzate dal TAI; 250 mila euro investimento pree-seed; 2013 anno di costituzione

Storia – Studiare i numeri del turismo per eliminarne i freni e miglioralo. Questa la missione di Travel Appeal la startup nata per fornire per capire i comportamenti dei turisti di oggi, viaggiatori che scelgono le mete e si muovono sempre di più grazie agli strumenti digitali e alle piattaforme presenti su Internet. La piattaforma riesce a realizzare dei progetti di comunicazione digitale in linea con i comportamenti studiati. Il turismo è sempre stata la passione di Mirko Lalli, il fondatore e Ceo poco più che quarantenne, che ha deciso di mettersi in gioco in questo ambito dopo 15 anni di esperienza nel settore marketing e comunicazione digitale, ed essere stato docente del master in Comunicazione d’Impresa a Siena e di quello in Social Media Marketing a Milano. Ha collaborato all’ideazione e alla realizzazione di BTO – Buy Tourism Online fin dalla prima edizione, dove lo scorso anno ha presentato la sua creatura.  Travel Appeal è stata seguita da H-Farm, l’incubatore della provincia di Treviso fondato da Riccardo Donadon, che ha voluto credere in questo progetto e l’ha inserita nel proprio ecosistema, rilevandone una quota del 40% con un investimento pre-seed di 250 mila euro. Travel Appeal ha monitorato le sei città italiane che sono state candidate a Capitale Europea della Cultura per il 2019 (Cagliari, Lecce, Matera, Perugia-Assisi, Ravenna e Siena). Ma ha anche analizzato l’attività sui social network legata al turismo nell’ambito di Expo2015.

Descrizione – Il team di Travel Appeal ha messo a punto una metodologia per la misurazione dell’”Appeal turistico” di una destinazione. Si chiama Travel Appeal Index Score ed è un valore risultante da centinaia di variabili che vanno ad analizzare gli aspetti che influiscono sulla percezione della destinazione in termini di “sentiment” e “reputation”, sulla capacità organizzativa e di marketing e sulle performance in ambito turistico ricettivo. Quando Travel Appeal Index (TAI) rileva criticità, vengono erogati avvisi e suggerimenti specifici che permettono di intervenire per migliorare l’appeal della tua struttura. Grazie alla quantità di dati che il motore intercetta e analizza, l’utente (operatore turistico) potrà conoscere meglio la sua clientela (cosa amano e di cosa si lamentano), orientandosi meglio nella comunicazione e nelle scelte di marketing.

VIAGGIART

Come avere le bellezze artistiche di un territorio sempre a portata di mano 

Viaggiart è stata premiata come migliore startup turistica italiana durante la tappa di RepNext: la Repubblica delle Idee a Matera

Numeri: 2 soci fondatori; 55 clienti negli ultimi due mesi; 8 persone nel team dal 2015; 33 mila euro fatturato a ottobre e novembre 2014; 400 mila euro obiettivo fatturato 2015

Storia – Le bellezze artistiche italiane sono sempre a portata di mano. Grazie a Viaggiart è possibile accedere ai dati del ministero per i Beni Culturali in un attimo, con un tocco sullo smartphone. Ma c’è anche la possibilità di informarsi sui servizi turistici correlati (dove mangiare, dove dormire, info sul trasporto pubblico, Made in Italy).

La piattaforma per il turismo è stata realizzata dall’azienda calabrese Altrama Italia. I due sviluppatori hanno utilizzato i data set del Ministero uniformandoli e rendendoli fruibili in maniera facile e intuitiva. Il fondatori sono due trentenni, Giuseppe Naccarato e Stefano Vena. Il primo è laureato in Ingegneria gestionale e ha svolto un dottorato di ricerca in Psicologia della programmazione e Intelligenza artificiale presso l’Università della Calabria. Durante l’attività di ricerca si è occupato di tecnologie digitali applicate ai Beni culturali e al turismo. Stefano Vena è laureato in Ingegneria informatica e ha svolto anche lui lo stesso master di Giuseppe. Si è occupato di nuove tecnologie applicate ai multimedia e all’intrattenimento educativo e di Intelligenza artificiale, focalizzandosi sul tema delle “Dinamiche non lineari in Reti neurali cellulari”.

Dopo la sua presentazione, Viaggiart è stata premiata come migliore startup turistica italiana durante la tappa di RepNext: la Repubblica delle Idee di Matera, il festival di innovazione promosso da Riccardo Luna e il quotidiano La Repubblica. Pochi mesi dopo, la startup ha anche ricevuto il premio Telecom Italia durante il Best Practices, l’evento organizzato da Confindustria Salerno e dedicato alle migliori realtà innovative italiane. Tra i loro partner c’è da poco anche Europcar, che promuoverà l’applicazione in tutte le auto che noleggerà in Italia. Ed è di pochi giorni fa la notizia della vittoria di Viaggiart al Talentlab di Calabria Innova.

Descrizione – Dopo averla scaricata dagli store Android o Apple, basta avviare l’applicazione che geolocalizzerà l’utente. Subito dopo aver stabilito la posizione, l’app scarica immediatamente gli attrattori culturali a pochi chilometri dall’utente, permettendogli di scegliere quale visitare o di creare tramite le mappe un itinerario che ne comprenda più di uno e di raggiungerli tramite navigatore. L’azienda è in utile, da gennaio 2015 conterà 5 dipendenti e 3 collaboratori. Il fatturato di ottobre e novembre 2014 conta 33 mila euro, ma quello previsto per il 2015 punta a 400 mila. Tenendo conto degli ultimi due mesi i clienti sono stati 55.

I fondatori sono due trentenni, Giuseppe Naccarato e Stefano Vena (vedi sopra).

WANDERIO

Il portale che ti aiuta a pianificare l’itinerario dei viaggi in pochi click 

Wanderio è la startup che offre la possibilità di prenotare, su un unico portale, ogni singola tratta dell’itinerario, dalla porta di casa fino alla destinazione finale

Numeri: 3 soci; 10 persone nel team; 27 anni età media; 200 mila euro di finanziamento nel 2014; 40 mila trasferimenti coperti

Storia – Un viaggio senza pensieri. O per lo meno, tutti programmati in anticipo. Questo è quello che si può fare con Wanderio, la startup che offre la possibilità di prenotare, su un unico portale, ogni singola tratta dell’itinerario, dalla porta di casa fino alla destinazione finale. «Ci occupiamo di viaggi e lo facciamo online – dice Matteo Colò, uno dei fondatori – cerchiamo di semplificare il processo di prenotazione». Chi vuole organizzare una vacanza visita in media 22 siti e fa 12 sessioni di ricerca prima di una prenotazione. «Le informazioni sono molto frammentate. Noi raccogliamo tutto in un unico portale e diamo la possibilità all’utente di pianificare il suo itinerario di viaggio». I tre soci fondatori Matteo Colò, Disheng Qiu e Luca Rossi si sono conosciuti a Innovaction Lab dove avevano individuato tutti lo stesso tema, quello dei viaggi. Oggi sono un’azienda a tutti gli effetti, con team che conta una decina di persone.

A febbraio 2014 hanno chiuso un primo round di finanziamento per 200 mila euro, coinvolgendo business angel, Translated, Club Italia Investimenti 2, Xandas. «Prima abbiamo fatto bootstrapping, in pratica ci siamo autofinanziati con i nostri risparmi. Questi soldi ci sono serviti per consolidare la tecnologia del prodotto e per arrivare sul mercato». Per il futuro, lavorano a un prossimo round day di investimento, l’intenzione è quella di estendere la copertura del servizio anche al di fuori dell’Italia e di ampliare il team.  Un altro passo avanti sarà lo sviluppo e il lancio di un’applicazione per smartphone e tablet.

Descrizione – Con Wanderio si possono scegliere i mezzi di trasporto (dal taxi, ai treni al car pooling) e confrontare tariffe e orari. Grazie al confronto di voli, treni, traghetti e servizi di collegamento quali taxi, bus e navette, l’utente ha la possibilità di creare il proprio itinerario su misura e prenotarlo completamente online. Si può scegliere il tragitto che preferisci in base al prezzo, alla durata del viaggio e alle emissioni di CO2. Nell’ultimo anno «la copertura dei trasferimenti è arrivata a 40 mila e abbiamo rilasciato una nuova versione del prodotto che permette di acquistare l’intero itinerario di viaggio. Oggi quindi non solo permettiamo di confrontare i prezzi e le opportunità, ma offriamo anche la possibilità di acquistare un pacchetto di viaggio. E da giugno abbiamo cominciato a crescere del 50% mese su mese», racconta Matteo Colò. La società è stata costituita nel febbraio 2013 e l’età media del team è di 27 anni.

Questo libro, in fondo, nasce da quel viaggio in auto e dalla sensazione frustrante di non saperne abbastanza. Eppure questo mondo ormai lo conosco e lo frequento da un po’. Lo storytelling degli startupper mi ha appassionato e mi appassiona: l’idea che un ragazzo possa avere una idea geniale e si metta in gioco con tutto sé stesso per realizzarla. Questo fatto ha una forza narrativa incredibile ed è un antidoto molto efficace contro la rassegnazione dilagante. Ma lo storytelling non basta. Accanto alle storie servono i dati: gli investimenti, i fatturati, i margini, i dipendenti. Serve il data journalism. I dati nascondono storie per chi li sa leggere e le storie migliori svelano dati per chi le sa ascoltare.

Le 100 startup che abbiamo selezionato in questa guida non so se sono davvero le 100 migliori d’Italia. Anzi, per essere onesti: probabilmente no, qualcuna ci sarà sfuggita. Ma so che per formare questo elenco siamo partiti dai numeri: abbiamo passato in rassegna tutti gli investimenti e le poche exit del 2014; abbiamo considerato tutti quelli che avevano vinto una delle tantissime startup competition; abbiamo valutato il potenziale dell’idea per quelle appena partite e infine abbiamo tirato una linea. Fermandoci a quota 100. Voglio chiarire subito che chi è rimasto fuori non deve sentirsi bocciato, anzi. Per due ragioni: la prima, è che posso aver sbagliato io; la seconda, è che può esserci stata una carenza di comunicazione di risultati da parte degli startupper. Le due cose stanno assieme e hanno una sola medicina possibile: il data journalism. Ovvero creare strumenti di misurazioni e valutazione aperti e a disposizione di tutti: è il nostro impegno per il 2015 (dall’introduzione di Riccardo Luna).