Quasi mi vergogno a confessarlo. In tanti anni che vado a Venezia, e anche a San Giorgio e alla fondazione Cini, non ero mai salito sul campanile della basilica palladiana.
Un complice della mia ignoranza ce l’ho. Ma domenica scorsa (giornata tersa, complice una tramontanina ereditata da un temporale del sabato sera) un amico evidentemente con maggiore curiosità della mia, aggirandosi per la chiesa (ero andato a vedere la gigantesca testa in filo d’acciaio di Jaume Plensa, evento della Biennale d’arte) mi si avvicina e mi chiede se volevo salire sul campanile. Dico certo, anche se insicuro di farcela lungo una scala che immagino insuperabile. Invece, sorpresa: un ascensore modernissimo, di acciaio, per la cifra di 6 euro, ci porta in un soffio in cima.

Ebbene: è stata una immersione nella più intensa sindrome di Stendhal mai provata da me. Credete: non sarei più sceso. Eravamo in sette lassù. Il lido, le isole (San Servolo e giù giù sino al Lazzaretto nuovo, Lazzaretto vecchio, San Clemente, tutta la Giudecca, le tre cupole palladiane di San Giorgio, le Zitelle e il Redentore sino al mulino Stucky. Il labirinto di Borges… E poi il bacino di San Marco, gli Schiavoni, il Bucintoro che si preparava alla partenza per la regata storica…).

Vengo al complice (della mia ignoranza): non c’era annunciata da nessuna parte, da alcun cartello, la possibilità di salire in ascensore sul campanile.
Come non sappiamo vendere quello che abbiamo…

Penso ai bronzi di Riace (noti ma irraggiungibili a Reggio Calabria), al Vecchio saggio (ancora a Reggio), al Satiro danzante a Mazara del Vallo: quattro bronzi che lasciano chiunque e tutti a bocca aperta. Ma anche la Fiumara d’arte. Chissà cos’è? (per i più curiosi, rimando al link e alle immagini qui sotto, Ndr).

Nel resto del mondo troveremmo una mostra permanente così pubblicizzata su tutti i treni, aerei, autobus… qui a stento si capisce cosa potrebbe essere.
Del genere facciamoci del male…

bussola-punto-fine-articolo

* Fonte: santalmassiaschienadritta.it. Giancarlo, classe 1941, ha lavorato con Lamberto Sechi a Panorama, poi in Rai con Andrea Barbato al Tg2, dal 1991 a Rai3 con Angelo Guglielmi e dal 1994 ha diretto con Livio Zanetti il Giornale Radio. Poi ho collaborato a Radio24 e l’ha diretta dal 2005. Non ha mai smesso di raccontare quel che avviene, come avviene e perché. Ed è ‘caduto nella Rete’, come tutti. Ma a modo suo: a schiena dritta e con irriverenza, sempre. Tornate a seguirlo su inpiu.net

Il bello della Fiumara d’arte voluta a Tusa (Messina) dal mecenate Antonio Presti

fiumara-arte-tusa-messina

“38° parallelo – Piramide” di Mauro Staccioli

fiumara-arte-tusa-messina

“Stanza di Barca d’oro” di Hidetoshi Nagasawa.

fiumara-arte-tusa-messina

“Energia mediterranea” di Antonio di Palma.

fiumara-arte-tusa-messina

“L’accesso al labirinto” di Italo Lanfredini.

fiumara-arte-tusa-messina

“Monumento ad un poeta morto” di Tano Festa.

fiumara-arte-tusa-messina

“Muro della vita” di Antonio Presti

fiumara-arte-tusa-messina
fiumara-arte-tusa-messina
fiumara-arte-tusa-messina