Uno spettacolare docu-film, Hitler contro Picasso, della 3D Produzioni e Nexo Digital (nella foto sotto, “mr. Nexo”, Franco Di Sarro) con SkyArte HD. Una serie di mostre in Europa con il ritrovato tesoro di Hitler. Un’intervista-appello di Chi l’ha visto? per l’introvabile prima opera di Michelangelo. E l’incontro con gli americani cacciatori dell’arte. Continua il successo della grande arte al cinema e in tv che riserva molte informazioni ed emozioni ai crescenti “art lovers”
È primavera, fiorisce il tema dell’arte trafugata dai nazisti, tema che è familiare su Giannella Channel e che è stato all’origine della nascita del MAiO (Museo dell’arte in ostaggio), sorto nel 2015, su mia idea, alle porte di Milano a Cassina dei Pecchi.
Fiorisce al cinema, con lo spettacolare film Hitler contro Picasso e gli altri, nuovo gioiello della serie che 3D Produzioni e Nexo Digital con Sky Arte stanno dedicando al ciclo della Grande Arte al Cinema.
Fiorisce nei musei d’Europa, con mostre dedicate alla “collezione Gurlitt”, cioè a parte del tesoro di Hitler (Bonn e Berna, dopo quelle di Parigi, con due sale dedicate dal Louvre per esporre 31 tele trafugate, e di Deventer in Olanda) per favorire la restituzione alle famiglie legittime proprietarie.
Fiorisce in televisione (dopo le Meraviglie di Alberto Angela che hanno incantato 5,5 milioni di spettatori e le trasmissioni di Rai Cultura, struttura diretta da Silvia Calandrelli che raccoglie Rai5, Rai Storia, Rai scuola e l’orchestra sinfonica di Torino) con l’intervista a chi vi scrive da parte del popolare programma di RaiTre Chi l’ha visto?, eccezionalmente dedicato a un illustre capolavoro scomparso, il Fauno ridente, la prima opera di Michelangelo.
Fiorisce su internet, dove la Lettera Artribune, leader dell’informazione sul mercato dell’arte, svela il lavoro dei cacciatori dell’arte americani.
Voce narrante: Toni Servillo
Sono stato all’anteprima mondiale, poi seguita da oltre 43 mila spettatori che sono andati in 317 sale cinematografiche per vedere il docu-film “Hitler contro Picasso e gli altri. L’ossessione nazista per l’arte”: incassi record, un successo superiore al premio Oscar “La forma dell’acqua”, tanto che a grande richiesta è stata programmata la replica nazionale il 17 aprile e lo sbarco in 50 Paesi del mondo. L’emozionante documento, diretto da Claudio Poli (con la voce narrante di Toni Servillo, su soggetto di Didi Gnocchi e sceneggiatura di Sabina Fedeli e Arianna Marelli, musiche originali di Remo Anzovino) ricostruisce la razzia di arte antica e moderna, ritenuta degenerata eppure sottratta durante il governo del Fuhrer. Nel luglio 1937 il regime nazista organizzò a Monaco un’esposizione di 650 opere d’arte sequestrate in 32 musei tedeschi e in case private e gallerie di collezionisti ebrei (un breve filmato, documento storico eccezionale, era stato presentato su Giannella Channel).
Erano lavori scelti tra le correnti moderniste non in linea con l’idea di bellezza propagandata dal nazismo. Le opere sequestrate nei musei tedeschi furono oltre 16 mila, e più di 600 mila in tutta Europa. Tra gli artisti all’indice Matisse, Chagall, Monet, Picasso, Paul Klee, Otto Dix… L’obiettivo di Adolf Hitler e del suo vice Hermann Goering era di creare il Fuhrermuseum a Linz (progetto rimasto sulla carta) e una invidiabile raccolta d’arte nella residenza privata di Goering, a Karinhall (che, quando non trafugò tele e sculture, le pagò non di tasca propria ma con soldi dello Stato).
Parte di quel tesoro rubato dai nazisti (1.500 opere) è stato rintracciato nel 2012 nella cantina di Cornelius Gurlitt, a Monaco di Baviera, figlio di Hildebrand Gurlitt, mercante d’arte consulente di Hitler, e le mostre in corso in Europa (già presentate su Giannella Channel) servono per identificare le famiglie degli eventuali proprietari.
I luoghi e le storie della grande bellezza depredata sono, nel film, la Francia e l’Olanda, la Germania e New York (dove fuggirono molti dei collezionisti ebrei, che riaprirono le gallerie d’arte).
Manca il cenno ai 1.647 tesori culturali sottratti in Italia e ancora “prigionieri di guerra”, quelli elencati nel torrione del MAiO, il Museo dell’arte in ostaggio, sorto nel 2015 per volontà dell’amministrazione comunale di Cassina de’ Pecchi, alle porte di Milano. Il simbolo di quelle opere italiane è il Fauno ridente, la prima opera del giovanissimo Michelangelo, e bene ha fatto la brava “cronista ad arte” Annalisa Venditti, della redazione di Chi l’ha visto?, a risvegliare la conoscenza italiana su questa realtà di tesori scomparsi e a lanciare un appello dalla sede del MAiO nella popolare trasmissione condotta da Federica Sciarelli.
I cacciatori dell’arte
Delle circa 600 mila opere rubate, soltanto centomila sono state recuperate. Ne parlo brevemente, dopo un rapido saluto a Mr. Nexo Digital, Franco Di Sarro, e a Roberto Pisoni (timoniere di Sky Arte fin dalla nascita, Premio Rotondi per la comunicazione nel 2017), alla fine della preview del film a Milano, al cinema Arcobaleno, con Christopher Marinello, un abile avvocato di New York mediatore nel recupero di opere d’arte, creatore a questo scopo dell’Art Recovery International e invitato di lusso alla presentazione di “Hitler contro Picasso”. Lui ha negoziato la prima restituzione del tesoro di Hitler, La Femme assise di Matisse.
L’opera, sequestrata nel 1941, era finita nelle 1.500 nascoste nella cantina di Gurlitt e poi al Museo di Berna e da qui Christopher l’ha restituita agli eredi dell’ebreo Paul Rosenberg, uno dei più grandi mercanti d’arte del XX secolo, amico di Picasso, Braque e Matisse, che aveva aperto nel 1910 a Parigi un’importante galleria al 21, rue La Boétie.
I clienti di Christopher sono musei, chiese, istituzioni culturali, collezionisti, mercanti d’arte, assicuratori ai quali lui garantisce di operare rispettando la legge e la morale (“oltre, ovviamente, alla riservatezza”). In base alla sua esperienza, il giro d’affari dei furti d’arte è di gran lunga superiore alla stima fatta dall’Interpol di sei miliardi di dollari. Continua è la collaborazione con le forze dell’ordine dei vari Paesi (Carabinieri del Nucleo TPC italiani per primi considerati “un modello”) e la sua speranza è che un aiuto fondamentale contro i ladri d’arte possa venire dalle nuove tecnologie: “L’Artive Database, che sono orgoglioso di aver sviluppato, è il più avanzato archivio di opere d’arte rubate o sparite, gratuitamente a disposizione dei governi. Fa capo a una fondazione no-profit con sede negli Stati Uniti, indipendente da Art Recovery International”. Il sito è questo: artive.org. Buon lavoro Christopher, Sherlock Holmes dell’arte.
Continua. (Prossimamente: A caccia di falsi. Intervista ai “poliziotti dell’arte” americani)
A PROPOSITO
Alcune storie presenti nel film
“Hitler contro Picasso”
- UNA STORIA OLANDESE. “Bambino sul letto di morte”, del maestro olandese del XVII secolo Bartholomeus van der Helst, è stato ritrovato tra oltre 1.200 opere d’arte sequestrate dai nazisti nelle gallerie di Amsterdam durante la seconda guerra mondiale. Recuperato dagli Alleati, l’immagine del 1645 doveva essere restituita alla famiglia di Jacques Goudstikker, gallerista olandese. Invece è rimasto in un museo olandese per mezzo secolo fino a quando gli eredi di Goudstikker, Marei e Charlene von Saher, hanno vinto la battaglia per la restituzione.
- UNA STORIA TEDESCA. Erano morti in un campo di concentramento. Questo era tutto ciò che Simon Goodman sapeva dei suoi nonni, banchieri ebrei di nazionalità tedesca: suo padre parlava raramente delle vicende familiari ma, quando morì, lasciò scatoloni ripieni di vecchie carte e documenti. E una storia incredibile cominciò ad affiorare: provenienti da un villaggio boemo, i Gutmann (questo era il cognome originario) divennero una delle più potenti famiglie di banchieri della Germania. Negli anni la famiglia raccolse una magnifica collezione d’arte, che comprendeva opere di Degas, Renoir, Botticelli, Guardi e molti altri, nonché il cinquecentesco “Orologio di Orfeo”. Larga parte della collezione era finita nelle mani di Hitler e Goering.
- UNA STORIA FRANCESE. La storia di Tom Selldorff racconta di come ancora oggi molte opere sottratte in modo più o meno legale siano nei grandi musei, come il Louvre in questo caso. Ora 14 opere sono state finalmente restituite a Tom Selldorf, nipote ottantenne dei proprietari ebrei a cui furono sottratte negli anni Trenta.
- A Cassina, alle porte di Milano, ha aperto il MAIO, il Museo dell’Arte in Ostaggio (testo di Tina Lepri per il Giornale dell’Arte online, fotocronaca inaugurazione di Vittorio Giannella
- Quei 1.653 tesori rubati da Hitler e ancora prigionieri di guerra (testo di Salvatore Giannella)
- Pur sfigurata dalla guerra, ai soldati “aggiustaveneri” l’Italia sembrò bellissima (testo di Ilaria Dagnini Brey per Giannella Channel)
- “La Tempesta” nella tempesta della guerra e altre storie di eroici salvatori dell’arte (testo di Mirella Serri per Sette – Corriere della Sera)
- Fu trafugata dai nazisti nel 1943, la “Carica dei bersaglieri” torna alla Garibaldi
- L’italiano che ha salvato l’arte dell’Olocausto. La storia straordinaria di un italiano, Roberto Malini, che viaggiando in mezzo mondo e con l’aiuto della rete, ha recuperato e donato al Museo della Shoah oltre 170 opere di artisti vittime dell’Olocausto (testo di Salvatore Giannella per Conoscere la storia)
- La Venere di San Giovanni in Perareto torna a Rimini dopo mezzo secolo (testo di Sabrina Urbinati per Giannella Channel)
- Sergio Romano elogia Giuseppe Bottai, paladino della cultura: “Era convinto che il nostro patrimonio fosse la prova dell’esistenza di una nazione italiana” (testo di Salvatore Giannella per Sette – Corriere della Sera, elaborazioni artistiche di Giacomo Giannella)
- Chi li ha visti? I tesori di Piemonte e Lombardia, della Toscana e di Firenze ancora prigionieri di guerra
- Quei tesori d’Italia che intrigano gli Indiana Jones. Armati di metal detector, i predatori di antiche ricchezze scandagliano terreni ed esplorano fortezze dal Piemonte alla Sardegna. Per vivere il brivido del ritrovamento (testo di Salvatore Giannella per Sette – Corriere della Sera)
- Gli 007 dei Carabinieri riportano in Italia da Ginevra 45 casse di reperti romani ed etruschi trafugati. Erano in depositi di proprietà dell’antiquario inglese Robin Symes, arrestato
- I monumenti di Arquata del Tronto, nelle Marche, prima delle scosse, nel censimento fatto dal futuro “salvatore dell’arte”, Pasquale Rotondi (testo di Pasquale Rotondi, introduzione di Salvatore Giannella)
- Monza, recuperate dai carabinieri tre importanti opere trafugate dai nazisti. I dipinti sono di Cima da Conegliano, Alessio Baldovinetti, Girolamo dai Libri (testo di Tina Lepri, il Giornale dell’arte online)
- L’uomo che ha combattuto nella ex Jugoslavia per salvare i suoi tesori d’arte. Un nuovo libro illumina la figura e le azioni di Francesco Papafava, una figura a metà tra Sindbad, l’Ulisse d’Oriente e Gino Strada, il medico fondatore di Emergency. Ha fatto fino all’ultimo il pendolare tra la sua casa sulle rive dell’Arno e il Kosovo, per invocare un aiuto (concesso) affinché possano rinascere 1.800 monasteri e affreschi stupendi (testo di Salvatore Giannella)
- E Sgarbi annotò: onore a Pasquale Rotondi, salvò l’arte dalla furia nazista. Il Montefeltro in festa per la settimana ad arte dedicata al premio nato vent’anni fa per illuminare chi pratica l’arte di salvare l’arte (testo di Vittorio Sgarbi per QN, foto di Filippo Biagianti)
- La dichiariamo dottoressa in legge grazie alla sua tesi su guardie e ladri d’arte. Una studentessa in giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano assiste a una serata condotta da uno 007 dei Carabinieri (il capitano Francesco Provenza) impegnato nel recupero delle opere d’arte. S’innamora dell’argomento e s’impegna per un anno in una documentata tesi di laurea che Giannella Channel, dato il grande interesse, presenta condensata in più puntate (testo di Camilla Angelino dalla tesi “Crimini contro il patrimonio culturale”)
- Ritrovato dopo 70 anni il Cristo rubato a Lucca dai nazisti. Gli 007 dell’arte dei Carabinieri, sezione Toscana, guidati dal maggiore Lanfranco Disibio, hanno recuperato una scultura in terracotta di Matteo Civitali del valore di oltre un milione di euro: era stato trafugato dalle truppe tedesche durante la Seconda guerra mondiale.
- Finalmente esposto a Bonn e Berna il tesoro di Hitler custodito da Gurlitt. Due mostre per fare chiarezza ed esortare altri eredi a richiedere la restituzione di opere trafugate in Italia e nel resto dell’Europa.
- L’Italia ringrazia l’avvocato cacciatore di tesori perduti. Un ritratto del mantovano Maurizio Fiorilli, l’inflessibile avvocato di Stato che dal 1965 ha rappresentato l’Italia in vari tribunali del mondo. Grazie alla sua diplomazia culturale ha riportato a casa tanti capolavori, soprattutto tesori archeologici, saccheggiati in anni recenti, meritandosi l’appellativo di “flagello dei predatori di tombe”.