Quando Cino Tortorella, il mago Zurlì della Rai, mi indicò come eroe uno scienziato dal grande futuro alle spalle: Guglielmo Marconi

colloquio di Salvatore Giannella con Cino Tortorella - Ritratti digitali di Giacomo Giannella/Streamcolors

Sì, mi ricordo: era la prima settimana di dicembre di dieci anni fa, 2014, quando incontrai Cino Tortorella, ideatore e conduttore di quella meravigliosa manifestazione che è lo Zecchino d’oro, andato in scena sulla Rai dall’Antoniano di Bologna proprio in questi giorni condotto da Carlo Conti (per la cronaca, ha vinto la romagnola Anna Sole Dalmonte, 9 anni, di Voltana di Ravenna).

La cornice del nostro incontro, sfociato poi in un’intervista per Sette, lo storico magazine del Corriere della Sera, era poco fantasiosa: lui, in abiti normali e non da mago Zurlì in pensione da mezzo secolo, era all’Expo Gate di Milano, in un ambiente mediamente giovane dove si parlava di guru, di arte digitale e di nuove tecnologie. Gli avevo fatto i complimenti per l’effervescenza dei suoi neuroni, a dispetto dell’età avanzata (aveva 87 anni, morirà due anni dopo) e per il coraggio fisico dimostrato come recenti lanci col paracadute successivi a due ischemie. Mi rispose:

“La civiltà e la curiosità non vanno mai in pensione. I due problemi fisici che mi hanno colpito li considero dei pit-stop. Ho fatto come i piloti di Formula uno, mi sono fermato ai box, ho fatto il pieno e sono ripartito con più grinta e determinazione di prima. E un ex mago ha bisogno, per tenere sveglia l’immaginazione, di bagni periodici nella scienza e nella tecnologia. Ricorda Albert Einstein? ‘L’immaginazione è più importante della conoscenza’ “.

Paracadutismo, Expo, Einstein…provi a sorprendermi con il suo personaggio di riferimento.

 “Ci provo: il mio eroe è Guglielmo Marconi, uomo antico che profuma di futuro per le radio e le televisioni,  e anche per i giornali”.

Questa è bella. E qual è il futuro del mondo della comunicazione nell’era di Internet che lei vede associato all’inventore della radio, a uno scienziato che ci riporta agli inizi del Novecento?

“Guardi, le proietto una diapositiva immaginaria: Roma, 1924. Durante la trasmissione inaugurale della radiodiffusione, Marconi si rivolge ai radiocronisti e raccomanda loro: ‘Ricordatevi che all’ascolto dei programmi potrebbero esserci sempre bambini e ragazzi’. Ecco, il mio sogno è che la bussola per i comunicatori di ogni genere, non solo di radio e televisioni, segni sempre una direzione: il rispetto. Attenzione, questo non vuol dire una televisione per i piccoli ma che ci si ricordi che di fronte al piccolo schermo ci sono anche i piccoli. Quella che era la tv dei ragazzi che ha fatto crescere intere generazioni di bambini facendole divertire e quella tv che va restituita alle famiglie italiane”.

Oltre a disegnare scenari per la comunicazione, che cosa sta preparando di nuovo?

“Mi sto occupando di una campagna contro l’obesità infantile (l’Italia è al primo posto in Europa per obesi infantili), ho un progetto una trasmissione di gastronomia legata all’Expo e coltivo un sogno che a lei suonerà familiare”.

Quale?

“Il Nobel dei ragazzi, assegnato dai ragazzi a chi ha cambiato in meglio la vita dei più piccoli. Ne parlammo insieme a Stoccolma, si ricorda? Quando lei realizzò il sogno di Alessandro, un undicenne scolaro milanese, accompagnandolo prima nel castello dal re di Svezia e successivamente sul podio del Nobel”.

Ricordo. E mi auguro che qualcuno trasformi in realtà questo sogno. Auguri, Cino, giovane 87enne. []

Felice “Cino” Tortorella (Ventimiglia, 1927 – Milano 2017). Lo spettacolo televisivo Mago Zurlì, il mago del giovedì prendeva ispirazione da un precedente lavoro teatrale e andò in onda per la prima volta il 3 gennaio 1957, per iniziativa di Umberto Eco, allora funzionario Rai. L’ultimo suo libro, per TraccePerLaMeta Edizioni, è: C’è vita dopo la vita, 2016.

Guglielmo Giovanni Maria Marconi (Bologna, 1874 - Roma, 1937). A lui si deve il primo sviluppo di un efficace sistema di comunicazione con telegrafia senza fili via onde radio, scoperta che gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1909. Invito alla visita: Museo Marconi, curato dalla Fondazione Marconi, Villa Griffone, 40037 Pontecchio Marconi (Bologna). Tel. 051.846121. E-mail: info @fgm.it

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