Buone Notizie, amato inserto del Corriere della Sera, ha festeggiato una settimana fa il suo primo anno di vita con una serata di festa a Milano presso Unicredit Pavilion e le parole affiorate (“un’iniziativa editoriale originale e preziosa, per una sfida giornalistica controcorrente”, messaggio del capo dello Stato Sergio Mattarella; “le buone notizie sono contagiose”, Urbano Cairo, presidente di Rcs e di Cairo Communication; “Facciamo parte di una comunità di cui essere orgogliosi”, Luciano Fontana, direttore del Corriere) mi hanno fatto riprendere in mano un libro edito da Sperling & Kupfer che campeggia tenacemente sul mio comodino dall’estate scorsa, da quando è uscito: “Meno male”, 190 preziose pagine in cui l’autore, il pluripremiato editorialista del Corriere Giangiacomo Schiavi, ha voluto raccogliere tante e coinvolgenti storie di piccoli eroi che trasformano il mondo, di esempi imitabili, di uomini e donne straordinari nella loro normalità, civismo e umanità. Sono temi che, come ben sanno i lettori di Giannella Channel, mi stanno particolarmente a cuore e che mi videro, proprio con Giangiacomo, percorrere i primi passi dell’avventura editoriale avviata nel 2012 nell’elegante Sala Albertini tradizionalmente dedicata alle riunioni di redazione.

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Meno male, di Giangiacomo Schiavi, Sperling & Kupfer,
190 pagine, euro 16,90

Schiavi lo ricorda nel capitolo “Ribaltare l’informazione tradizionale”: “Il primo blog dedicato alle buone notizie è apparso sul sito del Corriere della Sera nell’autunno del 2012. Il blog è in formato multi-autore, aperto ai contributi di tutti. L’unico compenso è la gratitudine: ogni testo scritto è un atto di volontariato. Luca Mattiucci e Marco Gasperetti si attivano per alimentarlo ogni giorno. Salvatore Giannella, ex direttore dell’Europeo e di Airone, reinterpreta il fatto della settimana con un’illustrazione che ricorda le copertine della Domenica del Corriere”. Le illustrazioni erano firmate da mio figlio Giacomo, artista digitale creatore dell’impresa culturale Streamcolors.

Per cinque anni il blog è una fiaccola nel buio. Nel 2014 una raccolta di testi curata dalla redazione del Corriere (il maggior numero di essi sono firmati da me e da Gasperetti, Ndr) offre uno spaccato dell’Italia controcorrente che crede nella positività. È un segnale.

Un segnale che innesca un effetto contagio nella stampa e nella Tv, che scopre il lato positivo dell’informazione e che sfocia nel supplemento settimanale del Corriere “Buone Notizie”, uscito il 18 settembre 2017, un giornale nel giornale progettato e diretto dalla cronista Elisabetta Soglio, voluto dal direttore Fontana (dal giorno del suo insediamento tiene sulla sua scrivania la foto dei milanesi che hanno ripulito i muri della città dopo i vandalismi anti Expo del maggio 2015) e dal nuovo editore Urbano Cairo convinto che “al di là del tornaconto e al netto dell’investimento, il valore più alto è quello della reputazione”.

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Giangiacomo Schiavi (Gragnano Trebbiense, Piacenza, 20 agosto 1955) ha lavorato al quotidiano Libertà di Piacenza e poi al Resto del Carlino di Bologna. Dal 1987 è al Corriere della Sera, dove è stato capocronista e vicedirettore. Per i suoi articoli sul campo nei quartieri di Milano ha ricevuto nel 2007 l’Ambrogino d’oro. Fra i suoi libri: Non ho l’età (con Carlo Vergani), Ancora giovani per essere vecchi (con Carlo Vergani), Buone notizie, Controvento (con Ambrogio Fogar), Medici umani, pazienti guerrieri (con Gianni Bonadonna).

Le diverse sezioni del libro di Schiavi sono scandite da commenti d’autore. Merita lettura e rilettura la chiarificatrice prefazione di Susanna Tamaro:

Mai come negli ultimi 40 anni l’idea del bene è stata ridicolizzata, aggredita, derisa… la ricerca e la pratica del bene sono state relegate nei limbi confusi della subcultura. Questo ostracismo, così caro alle élites culturali e ai media capaci di suonare soltanto la musica delle tre S (Soldi, Sangue, Sesso) ha corroso come un tarlo la grande cattedrale che ha sostenuto per millenni la nostra civiltà. A questa deriva di ignavia e fatalismo educativo si aggiunge il grande impatto delle immagini violente e distruttive che, con straordinaria abbondanza, invadono il sistema dei bambini fin dalla tenera età… a dieci anni un bambino ha già assistito a ottomila omicidi, è molto probabile che la fisiologia del suo sistema nervoso abbia incorporato l’idea che quella sia una via normale per risolvere i problemi.

Il capitolo della generosità è introdotto dalle parole di Ermanno Olmi, tra le ultime scritte prima che il suo cuore si fermasse per sempre:

La bontà è sempre stata uno scandalo. Dà fastidio a coloro che non la frequentano e, per assolversi dalla loro indifferenza, la denigrano e la deridono, come una esposizione di buonismo

La psicologa Lella Ravasi apre le pagine della medicina: “Non si rimuove il dolore, ma si trovano le parole empatiche, i gesti empatici, il sorriso, la grazia, quando niente più è grazia”. La poetessa Vivian Lamarque quelle dei sognatori: “Ovunque io sia, se incontro un formicaio, non mi lascio sfuggire lo spettacolo…nelle spallucce lievi delle formiche vedo riflesse quelle di migliaia di piccole donne trasportatrici del mondo intero”. Il sondaggista Nando Pagnoncelli, il coraggio: “Oggi solo la scuola è ritenuta dagli italiani, 58%, un soggetto che si prodiga per stimolare il senso civico dei cittadini. Non lo sono i mass media, la politica e la classe dirigente”. L’architetto Renzo Piano, rinascite: “I giovani sono bravi e, se non lo sono, lo diventano per una semplice ragione: siamo tutti nani sulle spalle di un gigante. Il gigante è la nostra cultura umanistica, la nostra capacità di inventare, di cogliere i chiaroscuri, di affrontare i problemi in maniera inedita. Servono esempi. Basta una goccia lasciata cadere con amore e passione per dare fiducia e speranza”. Lo psicoterapeuta e scrittore Fulvio Scaparro introduce le storie che evocano responsabilità e manutenzione con due citazioni di giganti: “Sant’Ambrogio disse: «Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempi». Molti secoli dopo gli ha fatto eco dall’Oriente il Mahatma Gandhi: «Dobbiamo essere noi stessi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo»”. La giornalista e scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti rievoca l’esperienza del Camper del Corriere in giro nelle periferie milanesi nel 2006:

Venivano uno a uno gli abitanti di quei quartieri difficili, e parlavano tutt’altra lingua. Ci riferivano di iniziative civiche, di incontri culturali, di centri per anziani, di cineforum, di associazioni di vicinato, di parroci impegnatissimi negli oratori, di maestre disponibili anche fuori dagli orari di scuola, di biblioteche sia pur piccole ma molto visitate, di feste di strada, di progetti di assistenza ai più deboli.

Chiude il mosaico dei commenti d’autore un brano del sottoscritto che riproduco per intero nel testo a seguire.

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Tom Benetollo (Vigonza, Padova, 1951 – Roma, 2004) è stato un politico e leader del pacifismo italiano. Nel 1987 si iscrive all’ARCI, di cui sarà presidente nazionale dal 1995 fino alla morte.


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Ogni sezione, un commento d’autore

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La scrittrice Susanna Tamaro (Trieste, 1957) nasce in una famiglia della buona borghesia triestina; ha un fratello più grande, Stefano, e uno più piccolo, Lorenzo. Di origine ebraica per parte materna, è lontana parente dello scrittore Italo Svevo e bisnipote dello storico Attilio Tamaro.

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Ermanno Olmi (Bergamo, 1931 – Asiago, 2018) è stato regista, sceneggiatore e scrittore. Nell’ultima intervista rilasciata al Corriere della Sera ha detto: “Cinema vuol dire anche il nostro momento storico, la nostra realtà incerta e confusa. Non mi sento più di farmi demoralizzare dagli eventi che ogni giorno tv e giornali ci propongono: stiamo vivendo un momento non facile, ma importante, di trasformazione”.

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La psicologa e saggista Lella Ravasi (Milano, 1942). Analista junghiana, vive e lavora a Milano. Membro della Società italiana e internazionale di psicologia analitica, della Rivista di psicologia analitica, di “A.R.P.A” e del International Association for Analytical psychology è autrice di numerosi saggi.

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La scrittrice, poetessa e traduttrice Vivian Lamarque (Tesero – Trento, 1946). Ha tradotto La Fontaine, Valéry, Prévert, Baudelaire. Dal 1992 scrive sul Corriere della Sera. Il suo primo libro, Teresino, ha vinto il Premio Viareggio Opera Prima nel 1981. Gran parte della sua produzione poetica è stata raccolta nell’Oscar Mondadori Poesie 1972-2002. È tra i vincitori del Premio Giuseppe Dessì 2016.

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Il sondaggista Nando Pagnoncelli (Bergamo, 1959). Ha partecipato settimanalmente alla trasmissione di Rai 3 Ballarò presentando i sondaggi politici di Ipsos. Dopo il passaggio a LA7 di Giovanni Floris, è diventato il sondaggista di riferimento della trasmissione Dimartedì. Ha curato una rubrica di sondaggi sul Messaggero. Da gennaio 2014 cura una settimanale l’analoga Scenari per il Corriere della Sera.

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L’architetto e senatore a vita Renzo Piano (Genova, 1937). È tra i più noti, prolifici e attivi architetti di fama internazionale, vincitore del Premio Pritzker consegnatogli dal Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton alla Casa Bianca nel 1998. Nel 2006 diventa il primo italiano inserito dal TIME nella Time 100, l’elenco delle 100 personalità più influenti del mondo. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’ha nominato Senatore a vita.

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Lo psicologo e psicoterapeuta Fulvio Scaparro (Tripoli, 1937) ha insegnato psicopedagogia e psicologia all’Università degli studi di Milano e nelle Scuole di Specializzazione in Psicologia Clinica e dei Cicli di Vita, Psicologia dell’età evolutiva, Neuropsichiatria Infantile e Criminologia Clinica. È inoltre scrittore e pubblicista. Vive e lavora a Milano.

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La giornalista e scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti (Rovereto, 1948). Figlia del conte Federico Bossi Fedrigotti, collabora al Corriere della Sera scrivendo articoli culturali e di costume. Il suo esordio nella narrativa è stato col romanzo Amore mio, uccidi Garibaldi (1980). È vissuta a Madrid dal 1993 al 1997. I suoi libri sono stati tradotti in varie lingue e ha vinto il Premio Campiello con Di buona famiglia (Longanesi), trasformato poi in adattamento teatrale da Leonardo Franchini. Ha inoltre partecipato al volume collettivo sull’handicap infantile dal titolo Mi riguarda.

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Salvatore Giannella, giornalista che ha ideato e cura con passione questo blog, ha diretto il mensile scientifico del Gruppo L’Espresso Genius, il settimanale L’Europeo, il primo mensile di natura e civiltà Airone (1986-1994), BBC History Italia e ha curato le pagine di cultura e scienza del settimanale Oggi (2000-2007). Ha scritto libri (“Un’Italia da salvare”, “L’Arca dell’arte”, “I Nicola”, “Voglia di cambiare”, “Operazione Salvataggio: gli eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte dalle guerre”, “In viaggio con i maestri. Come 68 personaggi hanno guidato i grandi del nostro tempo”), curato volumi di Tonino Guerra ed Enzo Biagi e sceneggiato docu-film per il programma Rai “La storia siamo noi” (clicca qui per approfondire).

A PROPOSITO

Inventare il futuro: quei “lampadieri” che indicano la strada

testo di Salvatore Giannella nel libro Meno male

I lampadieri sono qualcuno di noi. “Camminando innanzi tengono la pertica rivolta all’indietro, appoggiata sulla spalla, con il lume in cima”. Nel buio del presente quelle parole di Tom Benetollo, storico direttore dell’Arci, sono più attuali che mai.

Il lampadiere vede poco davanti a sé, ma consente ai viaggiatori di camminare più sicuri. Qualcuno ci prova. Non per eroismo o narcisismo, ma per sentirsi dalla parte buona della vita.

È un’immagine che ritrovo nelle parole di Enzo Biagi dedicate a Giovanni Paolo II: “Questo pontefice ha sempre affrontato il pericolo con la serenità di chi sa che, anche quando il fango sale, bisogna essere pietra, per segnare la strada giusta”. Da antenna sensibile puntata sull’Italia che cambiava, e non sempre in meglio, Biagi aveva intuito che stava cambiando qualcosa anche per noi giornalisti. Con il suo “parlato serie e semplice” lui voleva aiutare a individuare la strada di uscita da una crisi crescente: una crisi che non era, e non è, solo di natura economica, e che non risparmiava e non risparmia l’editoria.

Mi disse, quando lo intervistavo per la rubrica settimanale su Oggi, interviste poi confluite nel libro da me curato Consigli per un Paese normale, Rizzoli, 2010):

In una stagione in cui la politica sta declinando, e con essa l’etica e i valori, i giornalisti hanno un dovere in più verso il Paese e verso i lettori: quello di assumersi il peso di indicare una strada per uscire da questo pantano e rilanciare la democrazia.

Nasceva da qui un filone narrativo che combinava l’attualità con la ricerca di storie e valori guida: valori come l’onestà, la coerenza, la libertà, il coraggio, la solidarietà.

Nasceva da qui l’ostinata ricerca di “eroi comuni” e di storie di un Paese normale, di uomini e donne esemplari che non si arrendono, di quell’Italia lontana dal potere, di quei piccoli grandi uomini che agli osservatori superficiali possono sembrare uomini qualsiasi e che sono invece la base della società, le colonne portanti della cattedrale della civiltà.

In questo periodo storico più che a Georges Bernanos (“Nel bene non c’è romanzo”) bisogna tendere l’orecchio al messaggio di Italo Calvino, alla sua elevata etica laica, come affiora nelle Città invisibili:

Bisogna cercare e saper riconoscere tra noi viventi chi e cosa inferno non è, e farlo durare e dargli spazio.

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Salvatore Giannella, giornalista che ha ideato e cura con passione questo blog, ha diretto il mensile scientifico del Gruppo L’Espresso Genius, il settimanale L’Europeo, il primo mensile di natura e civiltà Airone (1986-1994), BBC History Italia e ha curato le pagine di cultura e scienza del settimanale Oggi (2000-2007). Ha scritto libri (“Un’Italia da salvare”, “L’Arca dell’arte”, “I Nicola”, “Voglia di cambiare”, “Operazione Salvataggio: gli eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte dalle guerre”, “In viaggio con i maestri. Come 68 personaggi hanno guidato i grandi del nostro tempo”), curato volumi di Tonino Guerra ed Enzo Biagi e sceneggiato docu-film per il programma Rai “La storia siamo noi” (clicca qui per approfondire).