L’EUROPA DEI GIOVANI / PIETRO MORELLO, MUSICISTA E VOLONTARIO:
“FELICITA' E’ RENDERE FELICI
GLI ALTRI”

testo di Francesca Cambi* per Giannella Channel

Abstract & Beginning

A: THE EUROPE OF YOUNG PEOPLE / PIETRO MORELLO, MUSICIAN AND VOLUNTEER:

“HAPPINESS IS MAKING OTHERS HAPPY”

B: In May, Milan was the scene of the seventh edition of Civil Week, an event dedicated to active and supportive citizenship and civic commitment, organized by Corriere della Sera, Third Sector Forum and Municipality of Milan, and this year dedicated to Europe. It was the video message from the President of the European Parliament Roberta Metsola that launched the event and validated the meaning given to Civil Week, created to celebrate two of the pillars of the Union: “Europe is not just a place on the map, Europe is its people, a people united by shared values: supporting the most vulnerable, helping those in difficulty, treating each other with dignity and respect, defending the right to live in freedom and peace. These are the values ​​that shine every day in the silent and tireless work of volunteers throughout Europe”.

Following the claim Europe is us, the young volunteers were the protagonists of the meeting on 9 May entitled The Europe of volunteering. A singular ovation animated the austere Sala Colonne of Palazzo Giureconsulti welcoming the young TikToker Pietro Morello. Introduced by warm applause and stadium cheering, the boy from Turin, born in 1999, conversed with Elisabetta Soglio, the editor of the Corriere Buone Notizie insert. A musician by passion, Morello became a humanitarian worker for the recovery of children in war zones, an activity that still takes him on missions all over the world, from Palestine to Africa.

A maggio Milano è stata teatro della settima edizione della Civil Week, evento dedicato alla cittadinanza attiva e solidale e all’impegno civico, organizzato dal Corriere della Sera, Forum Terzo Settore e Comune di Milano, e quest’anno dedicata all’Europa. È stato il video messaggio della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola a varare l’evento e ad avvalorare il senso dato alla Civil Week, nata per celebrare due dei pilastri dell’Unione: “L’Europa non è solo un luogo sulla mappa, l’Europa sono le sue persone, un popolo unito da valori condivisi: sostenere i più vulnerabili, aiutare chi è in difficoltà, trattarsi con dignità e rispetto, difendere il diritto di vivere in libertà e in pace. Questi sono i valori che brillano ogni giorno nel lavoro silenzioso e instancabile di volontari e volontarie in tutta Europa”.

Seguendo il claim L’Europa siamo noi sono stati proprio i giovani volontari i protagonisti dell’incontro del 9 maggio dal titolo L’Europa del volontariato. Una singolare ovazione ha animato l’austera Sala Colonne di Palazzo Giureconsulti accogliendo il giovane tiktoker Pietro Morello. Introdotto da un caloroso applauso e un tifo da stadio il ragazzo torinese, classe 1999, ha conversato con Elisabetta Soglio, la direttrice dell’inserto del Corriere Buone Notizie. Musicista per passione, Morello è diventato un operatore umanitario per il recupero dell’infanzia nelle zone di guerra, attività che tuttora lo porta in missione in tutto il mondo, dalla Palestina all’Africa. Il linguaggio comune e fondamentale per parlare con i bambini è la sua musica, che lui definisce il ponte, in particolar modo quando si rende necessario il recupero psicologico di bambini traumatizzati dalle esperienze che hanno vissuto.

Pietro Morello (Torino 1999), operatore umanitario per il recupero dell’infanzia in zona di guerra, dalla Palestina all’Africa.
Sua biografia sul sito: compagniadellarancia.it

Con una esemplare naturalezza, il giovane torinese ha raccontato la sua esperienza rompendo cliché e stereotipi che fanno del volontariato una ‘vocazione’.  Il volontariato nasce da un atto di sano e positivo egoismo dettato dall’idea di realizzare la propria felicità attraverso la felicità degli altri: “Mi valida stare coi bambini”, ha dichiarato.

Per avvicinare e avvicinarsi al volontariato è necessario sfatare il mito del pietismo e del buonismo a partire da una rivoluzione del linguaggio comunicativo. Il volontariato ci è sempre stato raccontato nelle pubblicità dei bambini che piangono, ma chi fa volontariato trova i bambini ridere e “ridono tutti nella stessa lingua”.  Serve raccontare “la parte bella del progetto”, dei bambini che studiano, che imparano perché la cultura salverà il mondo: solo vedendo che le cose funzionano si possono avvicinare le persone. Proprio perché non è una vocazione il volontariato nasce sempre da una passione, dalla propria passione e dal proprio divertimento perché “il modo più figo di realizzare la propria felicità è vedere gli altri felici della tua felicità”, ha chiuso Pietro Morello.

Nel giorno del 75esimo compleanno dell’Unione europea, queste parole rivolte a un pubblico di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 18 anni hanno dato nuova linfa vitale, rappresentando un buon punto di partenza per raccontare le esperienze positive e le opportunità che l’Europa offre ai suoi giovani cittadini. Quel 9 maggio del 1950, solo cinque anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schumann parlò per la prima volta della creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio e la sua dichiarazione, tenuta a Parigi, fu la prima tappa di “uno sforzo creativo” che si sarebbe fondato sul mito della pace. Recitato dall’attore Alessandro Castellucci resta più che mai attuale l’invito del pioniere Alcide De Gasperi:

«Se volete che un mito ci sia, ditemi un po’ quale mito dobbiamo dare alla nostra gioventù per quanto riguarda i rapporti tra Stato e Stato, l’avvenire della nostra Europa, l’avvenire del mondo, la sicurezza, la pace, se non questo sforzo verso l’Unione? Volete il mito della dittatura, il mito della forza, il mito della propria bandiera, sia pure accompagnato dall’eroismo? Ma noi allora creeremo di nuovo quel conflitto che porta fatalmente alla guerra. Io vi dico che questo mito è mito di pace, questa è la pace».

I NUMERI SUL TAVOLO

Il Censimento Istat del 2021 registra poco più di 4,6 milioni di volontari attivi in Italia (di cui il 13% giovani da 19 a 29 anni) in circa 360.000 organizzazioni non profit. I dati del 2021 registrano un calo rispetto alla rilevazione precedente (risalente al 2015): ci sono circa 900.000 volontari in meno, decremento attribuibile al calo demografico e alla pandemia da Covid-19.

A livello europeo sono 16 milioni i volontari in tutta Europa (dati riportati da Salamon e Sokolowski nella loro ricerca sul terzo settore europeo). Nel corso del panel sul volontariato, la presidente nazionale di CsvNet Chiara Tommasini ha presentato i dati dell’ultima rilevazione Eurostat del 2022 secondo cui il 12,3% della popolazione adulta dell’Ue di età pari o superiore a 16 anni ha partecipato ad attività di volontariato formale, cioè in strutture organizzate. In Italia la quota di persone che partecipano ad attività di volontariato formale è diminuita della metà (dal 12% al 5,3%) e in questa classifica l’Italia è scesa di ben 8 posizioni passando dal 17° al 25° posto su 27 Paesi. La partecipazione al volontariato formale è più diffusa tra i giovani (16-24 anni), mentre quello informale (che avviene, cioè, nella propria comunità tra amici e conoscenti) tra le persone di età compresa tra 25 e 64 anni.

Un portale utile per i giovani intenzionati a fare volontariato a livello europeo: youth.europa.eu. In un’altra sessione della Civil Week lo scrittore Gaetano Gramaglia ha presentato Le vie delle donne (Antiga Edizioni), dedicato alle grandi italiane che meritano una strada, citando anche le donne che hanno costruito ì’Europa: Sophie Scholl, Ada Rossi, Anna Siemsen, Ursula Hirschmann e Simone Veil. A queste ‘madri dell’Europa” è dedicato il volume “Donne d’Europa. Radici femminili per l’Europa che verrà”. (Fonte: https://scuolafutura.pubblica.istruzione.it/didattica-digitale/strumenti-e-materiali/digcompedu)

*Francesca Cambi (Pietrasanta, Lucca, 1982) è un’analista presso un’agenzia di rassegna stampa.  Ha una laurea in filosofia e ama scrivere e raccogliere storie sulla giovane Europa. I suoi hobby preferiti: sfogliare i giornali prima di tutti e trovare cosa si nasconde sotto alle parole. Da quando ha scoperto nei suoi bambini di 6 e 10 anni la curiosità per l’attualità, ha iniziato a raccontarla andando nelle scuole. Desidera dar vita a un progetto capace di avvicinare i ragazzi all’informazione oggi perché crescano cittadini informati e consapevoli, capaci di proteggere e conservare la democrazia domani.

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