IL MIO EROE? IL PEDIATRA EMILIANO MARCO BERGAMINI, GUERRIERO CONTRO L’INSICUREZZA ALIMENTARE DEI BAMBINI

testo di Italo Farnetani* per Giannella Channel

L’ insicurezza alimentare riguarda il 41% dei bambini del mondo, rivela impietosamente un rapporto Unicef pubblicato l’estate scorso. Come pediatra attento a questo tema, rassicuro:  la sicurezza alimentare è ben garantita in Italia. Ci sono le normative, le direttive e le strutture ispettive per il controllo della qualità e il contrasto delle sofisticazioni. Pertanto a livello di produzione, distribuzione e ristorazione. ci sono garanzie sufficienti, molto meno quando gli alimenti arrivano nelle case private: basta pensare che i frigoriferi sono uno dei luoghi più sporchi delle abitazioni.

Quando il 13 dicembre del 2003 l’Unione Europea indicò Parma come sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), le istituzioni accademiche e culturali della città promossero studi ricerche e iniziative per contribuire allo sviluppo di questo importante settore.

In quell’occasione ricordai uno studio condotto nel 1931, da Marco Bergamini (nella foto d’apertura), allora aiuto onorario della clinica pediatrica dell’università di Parma.  In quegli anni le colonie elioterapiche erano la sola forma efficace di prevenzione della tubercolosi ed erano disseminate in tutta Italia lungo il mare, i fiumi, le montagne e bisognava nutrire in modo adeguato i bambini adolescenti e nello stesso tempo garantire la sicurezza alimentare.

Da Parma Bergamini elaborò una dieta settimanale adatta a tutti i tipi di colonia, basata su principi che erano e sono così attuali che indicai come esempio da seguire.

Cibi a Km 0, freschi e ben cotti. Veniva raccomandato di usare in primo luogo i prodotti del territorio, quelli che oggi si chiamano a chilometro zero, che sono la prima forma di sicurezza alimentare perché si riducono i tempi di trasporto e stoccaggio. Per cui consigliava di usare frutta fresca ove era possibile mentre in posti lontani, come quelli di montagna, era consigliata la marmellata, Stesso discorso per il pesce: quello fresco nelle colonie marine, mentre in quelli lontano da mare o laghi si poteva risolvere al baccalà che era di facile conservazione per tanto trasporto.

Ugualmente per il pane: preferire quelli preparati in giornata e questo vale anche oggi quando si consigliano i prodotti da forno e di panetteria freschi anziché quella lunga conservazione.

Importante cuocere accuratamente i cibi: rappresenta un’efficace forma di sterilizzazione degli alimenti.

Si raccomanda di ruotare gli alimenti principali sistema per garantire l’apporto nutritivo essenziale per la crescita, e questa è l’impostazione scientifica moderna: ma quella che esprime l’amore e l’attenzione per i bambini (che rappresentano una costante dell’attività dello studio di Bergamini, che non ebbe figli ma si occupò generosamente di quelli degli altri) è di individuare i prodotti che piacciono ai bambini e di sceglierli evitando quelli che non piacciono proprio perché l’alimentazione per i più piccoli sia un momento gioioso.

Marco Bergamini, nato a San Felice sul Panaro (Modena) il 28 settembre 1892, è stato uno dei grandi pediatri italiani. Ha scritto pregevoli pubblicazioni, affrontando la quasi totalità delle problematiche della pediatria. Poiché non era riuscito a ottenere un posto come strutturato presso l’università di Modena, fu aiuto volontario oltre che presso l’università modenese, a Parma e a Bari.

Medicina umanitaria e generosità. Per capire la personalità generosa di Bergamini, rileggiamo la motivazione del conferimento della medaglia di bronzo al valor militare, ottenuta due mesi dopo il conseguimento della laurea.

Bergamini Marco – Sottotenente Medico Regg. Alpini Bronzo – Addetto un [sic] battaglione, con grande sprezzo del pericolo, si portava spontaneamente sulla linea del fuoco a curare i feriti, incorando [sic] anche i combattenti. Monte Ortigara, Vicenza, 10 giugno 1917 [Battaglia dell’Isonzo]. (Boll. Uff. 1918, pag. 4387).

Sempre durante la Prima Guerra mondiale Bergamini fu fatto prigioniero dagli austriaci e durante la prigionia curò i compagni. Un paziente riconoscente di regalò un ritratto con dedica.

Il pediatra Marco Bergamini in un quadro a olio dipinto il 3 luglio 1918 da un prigioniero nel campo di Sigmundsherberg, località del distretto di Horn, in Bassa Austria. Sul retro della tela la dedica: “Durante la prigionia in riconoscenza a Marco Bergamini - 3 luglio 1918 Sigmundsherberg”).

Dopo la Seconda Guerra mondiale si occupò in particolare di una emergenza acuita dal conflitto: l’assistenza e la tutela degli illegittimi.

Bergamini fu sempre legato a San Felice sul Panaro ove era nato il 28 settembre 1892 e ove spirò il 26 maggio 1977. Fu presidente onorario della locale Società Operaia di Mutuo Soccorso a cui, alla morte, donò trenta milioni di lire con cui fu comprato un appartamento per le famiglie bisognose.

Bergamini è stato uno dei grandi pediatri italiani, ma anche uno dei più buoni e generosi come dimostra tutta la sua vita, riconosciuta anche dalle Istituzioni. Il 16 maggio 1973 ottenne la medaglia d’argento al merito della sanità pubblica e venti giorni prima di morire, il 2 maggio 1977, di iniziativa del presidente della Repubblica fu decorato come Commendatore al merito della Repubblica italiana. un vero premio alla carriera per un esempolare italiano.  

Sicurezza a tavola, istruzione per l’uso

I consigli del dottor Marco Bergamini

Per le minestre curarne il confezionamento scrupoloso e la cottura adeguata; Abolire l’abusata (perchè comoda) pagnotta e pretendere severi controlli sulle farine prescelte, sulla lavorazione abbondante, un confezionamento accurato e una cottura perfetta. Per le carni insaccate o affumicate toglierne l’abuso facendone un uso assai ristretto. Per le carni fresche preferire quelle giovani e bianche (…)  Grassi – Dare la preferenza a quelli animali e aumentarne  il quantitativo nelle colonie montane in rapporto con la temperatura ambiente. Cereali e legumi – Curarne e controllarne il loro continuo rifornimento, poiché queste sostanze dovranno trovare sempre maggior posto nelle alimentazioni infantili (..). Frutta – Molta scelta e cruda, somministrandola quotidianamente come fattore alimentare integrale.  Prevederne le difficoltà di rifornimento per le colonie di monte e si approva l’uso di marmellate sia confezionate in barattoli, sia quelle di tipo famigliare allestite nello stesso giorno dell’uso.

* Italo Farnetani (Arezzo, 1952). Professore universitario di pediatria è considerato «Il più famoso pediatra italiano» e i suoi libri sono tradotti in inglese e spagnolo. È il fondatore e coordinatore delle Bandiere Verdi che indicano le spiagge adatte ai bambini scelte dai pediatri ed è presidente dell’International Workshop of Green flags. Ha ricevuto la più alta onorificenza al merito della Repubblica italiana, quella di Cavaliere di Gran Croce ed è il quarto pediatra a ottenerla nella storia repubblicana. È cittadino onorario di Mazara del Vallo. Dal 1968 è impegnato ininterrottamente nel volontariato e dal 2007 anche nella cooperazione sanitaria internazionale. Ha ricevuto  la medaglia d’oro al merito della Croce rossa italiana e la Medaglia per la campagna “Covid-19” del Sovrano Ordine di Malta perché  «ha messo a rischio la propria salute per portare aiuto a coloro che sono stati colpiti direttamente o indirettamente dal virus».

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