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Il geologo Luca Bindi (Prato, 1971), titolare della cattedra di mineralogia e cristallografia all’Università di Firenze e ricercatore associato all’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR.

Si chiama hemleyite e la Terra potrebbe esserne piena, ma i ricercatori l’hanno trovato in un meteorite. È un nuovo minerale ed è stato scoperto da Luca Bindi (foto in apertura), docente del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, e dai colleghi del Guangzhou Institute of Geochemistry e dell’Accademia Cinese delle Scienze, che lo hanno presentato in un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista Nature Scientific Reports.

“Potrebbe esserne composto circa il 10 per cento del nostro pianeta, ma la comunità scientifica ne aveva solo ipotizzato l’esistenza, chiamandolo confidenzialmente ‘ilmenite a ferro e magnesio’, benché non facesse parte della lista dei minerali conosciuti”, spiega Bindi, associato di Mineralogia. “Cosa alquanto singolare, dal momento che si tratta di uno dei minerali potenzialmente più abbondanti della Terra, presente nella zona di transizione tra il mantello superiore e quello inferiore, per noi inaccessibile, dove si forma ad altissime pressioni e temperature”.

Luca Bindi e i colleghi Ming Chen e Xiande Xie hanno isolato e caratterizzato il nuovo materiale in un campione della meteorite Suizhou, caduta il 15 aprile 1986 a Dayanpo in Cina. Lo hanno chiamato hemleyite, in onore di Russell Hemley, Balzan Prize per la Fisica nel 2005, per le sue ricerche sulle alte pressioni.

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Hemleyte. Il nuovo minerale è stato trovato in un frammento di meteorite caduto a Dayanpo, in Cina: la Terra potrebbe esserne composta per il 10 per cento della sua massa.

“Studi precedenti avevano dimostrato che questo materiale si può formare anche in particolari meteoriti grazie a temperature e pressioni simili a quelle dell’interno della Terra”, commenta Bindi, “ma tutti i campioni recuperati dallo spazio presentavano una prevalenza di magnesio sul ferro, ed erano quindi differenti dalla hemleyite”.

Gli scienziati hanno usato la diffrazione a raggi X per studiare struttura e composizione del minerale. I risultati dell’analisi sono stati sottoposti alla Commission on New Minerals, Nomenclature and Classification della International Mineralogical Association, che ha approvato il lavoro sancendo ufficialmente la nascita del nuovo minerale.

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Riferimenti: Discovery of the Fe-analogue of akimotoite in the shocked Suizhou L6 chondrite; Luca Bindi, Ming Chen & Xiande Xie; Scientific Reports. Fonte: Galileo, giornale di scienza e problemi globali è la prima testata giornalistica italiana online dedicata ai temi della ricerca e tecnologica e ai problemi politico-sociali globali, come la tutela dell’ambiente, i diritti umani e la pace. Il giornale è stato fondato a Roma nel gennaio del 1996 da un gruppo di scienziati e di giornalisti scientifici. Direttore responsabile: Elisa Manacorda.