GRANDI ITALIANI; L'EDUCATORE NICO ACAMPORA, FONDATORE DI PIZZAUT, CHIAMATO ALL'ONU CON I SUOI RAGAZZI AUTISTICI
testo di Salvatore Giannella - foto di Stefano G. Pavesi*
(da Oggi n.23/2024)
“La spada di luce, babbo, potremo tenerla sull’aereo?”. Alla vigilia della partenza per New York dove mercoledì 12 giugno parlerà ai potenti del mondo nel Palazzo di vetro delle Nazioni Unite, il fondatore di PizzAut Nico Acampora sta annotando su un taccuino i problemi pratici che si presenteranno:dall’imbarco all’aeroporto della Malpensa alla scaletta dell’intervento concesso a lui e ai suoi ragazzi autistici dal segretario generale dell’ONU, il portoghese Antònio Guterres (dieci minuti in tutto). Per esempio, la spada laser amata da suo figlio Leo, tifoso dei virtuosi Cavalieri Jedi di Star Wars, potrà passare i controlli? Questo problema s’era presentato già all’udienza privata con Papa Francesco, con i gendarmi vaticani che volevano bloccarne l’ingresso: “E’ mia, me ne assumo la responsabilità”, disse il vescovo ausiliario di Milano Luca Raimondi.

Monza: Nico Acampora, con barba e occhiali, al centro tra i ragazzi di PizzAut portati a New York Da sinistra, il figlio di Nico, Leo, che impugna la spada dei virtuosi Cavalieri Jedi di Star Wars; Lorenzo, Andrea, Beatrice e Matteo.
Nico, che cosa dirà a quegli ambasciatori del mondo?
“Che in Italia ci sono 600 mila persone autistiche. Si fa una diagnosi di bambino autistico a due anni, poi lo Stato se ne prende carico a sei. In quei quattro anni le famiglie si disperano, si lacerano, fanno debiti, molte coppie di separano e purtroppo, da maschio ne ho vergogna, sono i papà a scappare dalla complessità della situazione. In Europa sono 7 milioni gli autistici. In Cina si stima almeno 20 milioni. Negli Stati Uniti ne nasce uno ogni 54 parti. Sono dei numeri pazzeschi, eppure non esiste una legislazione specifica al Parlamento europeo, ogni Stato del mondo fa quello che vuole. E quello che vuole, di solito, è troppo poco”.
Guardiamo in Italia.
“C’è una legge avanzatissima che obbliga ad assumere un disabile ogni 15 dipendenti, ma la maggior parte delle aziende preferisce pagare una multa. La sola Regione Lombardia incassa 80 milioni di euro all’anno di multe per mancata assunzione di categorie protette”..
Quindi partirà con i dati. E poi che cosa aggiungerà?
“Che il lavoro, per questi ragazzi, è la prima terapia: . aumenta l’autostima. Prima di venire in PizzAut non parlavano. Oggi parlano con i clienti e prendono gli ordinativi. Chi prima non toccava le persone, oggi le abbraccia… Non vi sto a raccontare di ragazzi chiusi in centri diurni e che oggi lavorano… Parlerò di un’altra economia possibile: un ragazzo autistico costa allo Stato italiano dai 50 ai 200 mila euro l’anno. Quando io li assumo, il loro lavoro eccellente non è più un costo, ma, pagando le tasse, diventa una risorsa. Ho 41 di questi ragazzi, faccio risparmiare almeno 8 milioni di euro l’anno allo Stato. Con quei soldi, si potrebbero aiutare i ragazzi autistici che non possono lavorare”.
Oltre alle pizzerie di Cassina de’ Pecchi e di Monza, quale altra fantasia sta progettando?
“All’ONU parlerò di una flotta itinerante di 107 PizzAutobus, uno per ogni provincia italiana. Ognuno, dal costo di 100 mila euro, può impiegare 4-5 ragazzi autistici che io mi impegno a preparare perché possano svolgere autonomamente il loro lavoro con mezzi che mi impegno a consegnare gratis alle associazioni che vorranno aderire al progetto. Vuol dire 500 posti di lavoro. E questo progetto, di cui cedo volentieri il brevetto, è replicabile in tutto il mondo.

Uno dei primi PizzAutobus in azione. Nico Acampora si impegna a consegnare gratis uno dei 107 PizzAutobus programmati alle associzioni che vorranno aderire al progetto Food Truck. Contatto: sostenitori@pizzaut,it. Per prenotare un tavolo in PizzAut di Cassina de' Pecchi, alle porte di Milano (via Don Verderio, 1) e a Monza (via Philips 12): www.ristorante.pizzaut.it
Come funziona?
“La mattina andranno nelle scuole e, in un programma di educazione civica concordato con i docenti, incontreranno gli alunni, cucineranno e venderanno le loro pizze speciali. E’ un meccanismo che ho già sperimentato, ed economicamente è sostenibile. Alle associazioni non do soltanto la canna da pesca, ma insegno anche a pescare”.
All’ONU non andrà da solo.
“No, non sarò io a convincere quell’assemblea di New York. Lo faranno i ragazzi stessi, quelli che attraverseranno l’Atlantico per la prima volta nella loro vita. A debuttare sarà Lorenzo: lui si è fatto quattro anni in un centro diurno prima di venire qua a lavorare. Poco dopo disse: ‘Nico, io qua sono rinato!’. Oggi mantiene la mamma non con la pensione dell’invalidità ma con il suo lavoro e quindi la seconda parola che lancerò nel Palazzo di vetro, dopo economia, sarà la dignità”.
I suoi ragazzi sono assunti?
“In regola, a tempo indeterminato. All’ONU cederò la parola ad Andrea, che era destinato a un istituto ma sono arrivato prima io assumendolo. La sua autostima è cresciuta tanto che un giorno mi ha confessato: ‘Nico, voglio suonare il violino’. Gli risposi: ‘Ci vogliono anni per suonare’. E lui: ‘Io mi impegnerò’. In cento giorni Andrea ha imparato quando è venuto a farci visita il capo dello Stato, Sergio Mattarella, Andrea ha suonato l’Inno alla gioia. Alla fine si è rivolto al Presidente chiedendogli: ‘Le è piaciuto, Sua Maestà?’. Hanno riso tutti. Giorni dopo ho chiesto ad Andrea perché ha usato quella espressione. Mi ha spiegato: ‘Se Mattarella ti ha nominato Cavaliere della Repubblica, vuol dire che lui è il re della Repubblica’ “.
Come concluderà l’intervento? .
“Dopo Lorenzo e Andrea parlerà Beatrice, ipovedente albina autistica che ama dire: ‘Alla lotteria della genetica io ho fatto ambo’. Lei parla giapponese, inglese,
spagnolo, lingue imparate nella sua cameretta. Prima di PizzAut non faceva nulla, adesso lavora, ha pubblicato il suo primo libro a fumetti (Essere Bea, Ed. Consumatori) perché è anche una brava disegnatrice…
Queste tre testimonianze sono una dimostrazione concreta che il lavoro fa fiorire le persone, anche quelle che ingiustamente sono considerate ‘scarti’, come mi ha detto Papa Francesco. Poi chiuderò con un appello affinché ci siano insegnanti di sostegno specializzati. Come ha scritto Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera, il 77 per cento non sa niente di disabilità. Specializzarsi comporta una spesa di 4.000 euro, uno Stato serio dovrebbe investire sui suoi dipendenti come fanno le buone imprese”.
Allora buon viaggio.
“Spero ascoltino la mia ultima parola: sogno. D’altronde Mattarella mi ha definito ‘un sognatore che ha realizzato quello che tutti ritenevano inverosimile’ “. []

Nico Acampora (Napoli, 1971), lombardo d'adozione, con Stefano Belisari, in arte Elio (Milano, 1961), leader del complesso Elio e le Storie Tese, da lui fondato nel 1980.. Entrambi hanno un figlio con autismo. "Siamo un rompighiaccio e stiamo sollevando un tema ignorato per anni". Acampora ha scritto Vietato calpestare i sogni (Solferino, 2024) e il 30 giugno ne parlerà a Fano, alla rassegna "Paesaggi Festival".