Matteo, che studi hai fatto in Italia?
Ho studiato al liceo classico di Varese fino al 2013. Ho poi iniziato i miei studi universitari a Pavia ma da qualche anno nutrivo insoddisfazione nei confronti nella mentalità italiana, il suo sistema scolastico (antiquato anche se buono), il suo localismo.

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Jyväskylä. Matteo Sartorio ha scelto la città finlandese per continuare i suoi studi iniziati a Pavia.

Cosa ti ha portato ad andare studiare scienze politiche in Finlandia?
Studio relazioni internazionali e penso che l’Italia stia ancora concependo il concetto di multiculturalismo e internazionalizzazione.
Dopo varie esperienze tra Antibee (Francia), Washington DC e Londra mi resi conto che il mondo era incredibilmente vario e se il lavoro, il welfare, la diffusione dell’inglese e la valorizzazione dell’io non si trovano in Italia, bisogna cercarli al di fuori dei confini nazionali.
Ho iniziato dunque il secondo anno di università a Jyväskylä, città in Finlandia centrale che conta 130 mila abitanti, di cui un terzo sono studenti.
Grazie al fatto che il sistema scolastico é il migliore al mondo e l’università gratuita, ci sono studenti provenienti da ogni parte del mondo.
Ho conosciuto persone meravigliose provenienti da Iraq, Taiwan, Russia, Canada, Ucraina ecc..
Ho conosciuto qui la mia attuale ragazza ed è cilena.

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Jyväskylä, città della Finlandia centrale, conta 130 mila abitanti dei quali un terzo sono studenti.

In che lingua si svolgono le lezioni e gli esami?
Le lezioni e gli esami sono in inglese, qui in Finlandia chiunque parla l’inglese, dall’autista del pullman al poliziotto.
L’ideale sarebbe studiare in Finlandia incominciando dai due anni di master.
I master sono offerti tutti in inglese e grazie a lezioni virtuali si può seguire un corso da qui che si sta svolgendo a Helsinki piuttosto che a Tampere o Rovaniemi.
I bachelors (triennale) sono prevalentemente in finlandese ma non mancano lezioni offerte in inglese come quelle che sto seguendo da agosto.

Che livello di conoscenza della lingua bisogna possedere per essere ammessi?
La conoscenza della lingua inglese è fondamentale ma non è richiesto un livello madrelingua C2 dal momento che qui si usa prevalentemente il cosiddetto “inglese internazionale”.
Il finlandese può aiutare nella vita quotidiana ma non è fondamentale anche se una lingua affascinante e complessa poiché non indoeuropea (scienze politiche per esempio si traduce con Valtiotieteitä).

Quali sono i costi associati con lo studiare in Finlandia?
L’università è completamente gratuita e gli studenti finlandesi nonostante questo ricevono un contributo dallo stato.
Gli studenti finlandesi devono sostenere un test d’ingresso impegnativo dal momento che il senso di meritocrazia é molto forte.
Non si vedrà mai un finlandese che copia come in Italia.
In Italia ho pagato circa 3000 euro l’anno per un’università “pubblica”.
Qui lo stato dà i libri per studiare e se durante le scuole elementari un ragazzino abita lontano dalla scuola, lo stato mette a disposizione pullmini gratuiti che portano il suddetto bambino a scuola.
Uno studente universitario straniero senza contributi, studiando gratis, deve provvedere a racimolare soltanto il denaro relativo all’affitto e al cibo così che chiunque può svolgere un lavoretto ed essere totalmente indipendente a livello economico.

Lati positivi e negativi dell’università finlandese?
I lati positivi riguardano senz’altro i metodi di insegnamento.
All’interno di una facoltà ci sono moltissimi corsi così che studenti che frequentano la stessa facoltà frequentano corsi diversi a seconda dell’interesse e predisposizione e si creano profili diversi, singoli e differenziati.
In questo modo tutti possono aspirare ad un posto nella società.
In Italia si studiano decine di libri così che quando i corsi finiscono la mia conoscenza non è particolare come in Finlandia ma universale e generale.
In Italia escono dalle università studenti che conoscono tutti gli stessi libri e corsi, in questo modo si perde la valorizzazione di quel concetto conosciuto come auto determinazione / creatività.
Ogni università inoltre ospita caffetterie che offrono ottimi pranzi per studenti a 2,60 euro.
Un lato negativo da sottolineare è rappresentato dai bachelors (triennali) che sono prevalentemente in finlandese.

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In Finlandia il sistema scolastico, gratuito, è tra i migliori al mondo: sono moltissimi gli studenti stranieri a sceglierlo per il proprio percorso di studi.

Quali sono le maggiori differenze tra Italia e Finlandia per quello che riguarda la vita di tutti i giorni?
In Italia la vita di tutti i giorni spesso percepita negativamente o comunque non si nutre grande fiducia nel futuro e nelle istituzioni.
Qui ha vinto il pubblico interesse, i ragazzi finlandesi hanno un’incredibile senso di comunità e vivono nella convinzione che avranno il futuro lavorativo per cui lottano.
Si sposano molto presto e il tasso di natalità è quasi il doppio rispetto al nostro.
I finlandesi hanno un grande rispetto per l’ambiente (70% della nazione é ricoperta da foreste di conifere) e per la persona umana.
A scuola per esempio, gli insegnanti cercano sempre di lodare e valorizzare gli studenti in modo tale che non si scoraggino e si impegnino.
I ragazzi finlandesi svolgono tanti lavoretti durante gli studi e l’hockey su ghiaccio è uno sport praticato dai più.

Che consigli daresti a chi volesse seguire le tue orme?
Il consiglio che do ai ragazzi che in Italia si sentono scoraggiati o percepiscono che le istituzioni non rappresentano ancora il loro modo di pensare internazionale o moderno, é quello di partire.
Il mondo é grande e quello che non si trova in Italia si può trovare da qualche altra parte.
Ci sono nazioni come la Cina o il Cile che stanno crescendo a vista d’occhio e questo si riflette sull’intraprendenza dei suoi cittadini.
Qui ci sono ragazzi da tutto il mondo tra i 20 e i 25 anni che studiano , vivono soli e lavorano con grandi soddisfazioni.
Spesso il coraggio è sopravvalutato.
Consiglio a chi sta finendo il liceo di iscriversi direttamente ad un università estera.
I costi saranno più bassi, il livello forse maggiore, imparerete una nuova cultura, nuove lingue e conoscerete persone da tutto il mondo.
Tutto questo costituirà il lascia-passare per il vostro sognato e agognato futuro.

* Fonte: Aldo Mencaraglia è il creatore e curatore del blog Italiansinfuga.com (in fuga verso un futuro migliore). Vive e lavora a Melbourne, in Australia.